Con l'arrivo del Samsung Galaxy Note 20, Samsung ha introdotto schermi OLED con frequenza adattiva, cioè con una tecnologia chiamata Adaptive Frequency. Una soluzione che aiuta a ridurre i consumi dello schermo, e altri produttori di smartphone sembrano interessati a usarla.
Samsung infatti ora fornisce schermi OLED a Oppo e OnePlus. La prima delle due è il più grande produttore per volume di vendita in Cina, e usa gli schermi OLED sul recente Oppo Find X3. "Oppo ha rilevato una riduzione dei consumi fino al 46%", si legge in un comunicato stampa di Samsung.
Troviamo un pannello Samsung da 6,7" anche sull'imminente OnePlus 9 Pro.
Samsung Display è già in trattative con altri produttori di smartphone interessati ai nuovi schermi OLED a basso consumo.
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Adaptive frequency, cos'è e come funziona
La tecnologia Adaptive Frequency può modificare la frequenza di aggiornamento dello schermo, a seconda di cosa si sta facendo. Con frequenza più basse, scende anche il consumo energetico dello schermo.
La soluzione di Samsung può arrivare a valori molto bassi, anche 10 Hz, con massimi di 120 Hz all'altro estremo. Ciò significa che il risparmio energetico può essere significativo.
"Ci aspettiamo che lo schermo OLED a basso consumo di Samsung Display renda possibili, su OnePlus 9 Pro, nuove opzioni di risparmio energetico e un'esperienza generale più ecocompatibile", ha dichiarato Oliver Zhang di OnePlus.
Pare inoltre che anche Apple abbia scelto Apple per lo schermo di iPhone 13
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