Remote working, la maggior parte dei lavoratori usa dispositivi guasti

Donna arrabbiata con il proprio laptop
(Immagine:: fizkes / Shutterstock)

La maggior parte dei remote worker e di chi lavora in smart working deve fare i conti con dispositivi obsoleti e danneggiati, secondo una nuova ricerca.

Secondo quanto riscontrato da EuroPC, un venditore specializzato in dispositivi ricondizionati, il 67% delle persone usa hardware guasto per lavorare da casa, a danno della propria produttività.

In base a un sondaggio di circa 2.500 lavoratori nel Regno Unito, l'azienda ha riscontrato che i notebook aziendali sono quelli maggiormente soggetti a guasti, seguiti da tastiere, monitor e PC.

Dispositivi per remote working

In molti casi, il motivo per cui i dipendenti continuano a usare hardware guasto è perché sono i responsabili del problema stesso.

EuroPC ha rilevato che quasi due quinti delle persone danneggiano l'hardware ricevuto dai datori di lavoro. Nella maggior parte dei casi (67%), i dispositivi vengono danneggiati poiché entrano in contatto con cibi e bevande, mentre in altre situazioni, i colpevoli sono i partner, i coinquilini o gli animali domestici.

Più della metà (56%) degli intervistati dichiara di aver tentato senza successo di riparare i dispositivi, mentre l'81% si accontenta di usare un dispositivo guasto dato che i problemi riguardano solo alcune funzionalità.

Anziché segnalare il guasto dal datore di lavoro, per paura di ripercussioni, una grande percentuale dei lavoratori (34%) sceglie piuttosto di lavorare con i propri notebook. Tuttavia, l'uso di dispositivi non gestiti da parte dei lavoratori da remoto apre le porte a numerosi rischi di sicurezza, dal momento che i file aziendali vengono trasmessi senza la supervisione del reparto IT ed è improbabile che l'hardware personale sia protetto da antivirus di tipo aziendale.

Prevedibilmente, EuroPC suggerisce, come soluzione al problema, l'acquisto di prodotti ricondizionati, che offrirebbero le stesse prestazioni di dispositivi nuovi, ma a un costo più basso.

Il ragionamento è che, se i dipendenti si preoccupano in misura minore del costo di sostituzione dei componenti hardware guasti, potrebbero essere più propensi a segnalare eventuali problemi, evitando di conseguenza possibili problemi di sicurezza e connettività.

Marco Doria
Senior editor

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