MacBook Pro 13 (2020), sarebbe meglio togliere “pro” dal nome
Nessun notebook di livello professionale dovrebbe avere una CPU di due anni fa
In genere si descrive il MacBook Pro 2020 come il notebook di fascia alta di Apple. L’azienda lo pubblicizza come il suo "notebook più potente" e la sigla "Pro" suggerisce che si tratta di un dispositivo per professionisti che possono permettersi di spendere cifre elevate.
Tuttavia, i MacBook Pro più recenti non soddisfano le esigenze degli utenti professionali, come dimostra la presentazione dell'ultimo MacBook Pro da 13 pollici.
Il nuovo MacBook Pro da 13 ha una tastiera con switch forbice, RAM più veloce a 3.733 MHz, più spazio di archiviazione e il nuovo processore Intel di decima generazione. In generale, senz’altro un ottimo computer.
Tuttavia, ci sono aspetti negativi: Apple offre i processori Intel di decima generazione solo sulle varianti più costose. Gli utenti che non hanno almeno 1500 euro per concedersi il lusso di comprare il nuovo MacBook, dovranno accontentarsi delle CPU Intel Whiskey Lake di quasi due anni fa.
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La storia si ripete
Non è la prima volta che Apple utilizza specifiche deludenti per i MacBook Pro. Nel 2015, l’azienda ha introdotto un nuovo MacBook Pro da 15 pollici che utilizzava processori del 2013 e nel 2016 ha equipaggiato i nuovi MacBook Pro da 13 pollici e 15 pollici con processori Intel Haswell, anziché i Kaby Lake.
La situazione sembrava migliorata quando Apple ha annunciato l’ultimo MacBook Air all'inizio di quest'anno, dal momento che l’azienda ha affermato che tutti i modelli sarebbero stati dotati di processori Intel di decima generazione.
Nonostante queste dichiarazioni, Apple ha presentato un notebook di livello professionale con processori Intel di ottava generazione.
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Il comunicato stampa di Apple, che annuncia il nuovo MacBook da 13 pollici, si vanta che la nuova gamma offre anche processori di decima generazione con prestazioni grafiche fino all'80% più veloci, prima di affermare che "potenti processori quad-core" sono disponibili sui modelli che partono da 1.529 euro.
Tuttavia, se visitate il negozio online di Apple diventa subito chiaro che non è così. Se state cercando un modello con un processore di decima generazione, dovrete spendere almeno 2.229 euro o 2.479 euro se desiderate uno spazio di archiviazione di 1 TB.
Nel nostro caso, siamo andati sul sito web di Apple con l'intenzione di acquistare un nuovo MacBook, sperando che con 1.500 euro (più o meno)ci saremmo portati a casa un notebook dotato di un processore decente e aggiornato.
Dopo esserci resi conto che con 1.529 euro avremmo acquistato un MacBook Pro con un processore di due anni fa, abbiamo chiuso la pagina del browser ed espresso la nostra delusione.
Perché?
La scelta di Apple di utilizzare vecchi processori in un notebook di fascia alta del 2020 non è chiara ed è improbabile che lo sarà mani, dato che l'azienda non commenterà ufficialmente le proprie scelte. Forse c'è un problema di inventario che le impedisce di usare i processori Intel di decima generazione su tutti i nuovi MacBook Pro, oppure l’azienda starebbe preparando una nuova versione di MacBook Pro entro la fine dell'anno, che utilizzerà le prossime CPU Tiger Lake di Intel.
Un’altra ipotesi potrebbe essere che Apple si stia comportando come al solito, fiduciosa nel fatto che la maggior parte delle persone comprerà un nuovo MacBook Pro a prescindere di quale processore c’è all’interno. La versione da 16 pollici sarà presa in considerazione da coloro che vogliono avere un notebook potente, caratterizzato da CPU Intel Core i7 e Core i9 della serie H a 8 core; il nuovo modello da 13 pollici supporta processori Intel della serie U fino al Core i7.
Optare per processori di due anni fa non è l'unico errore che Apple ha fatto con il nuovo notebook. Prima della presentazione, diverse indiscrezioni avevano affermato che Apple avrebbe ridotto le dimensioni delle cornici e avrebbe implementato un nuovo display per il MacBook da 13 pollici, ma l'azienda ha deciso di utilizzare lo stesso schermo Retina da 13,3 pollici utilizzato dal 2012, proprio come successe con la versione da 16 pollici.
Apple ha anche il problema delle porte, dal momento che continua a implementare solo due porte Thunderbolt 3 in un notebook di livello professionale, usato da fotografi e produttori di video.
Guardiamo avanti
Se Apple rinominasse la gamma MacBook Pro da 13 pollici, forse saremmo meno infastiditi. La sigla "Pro", sebbene in gran parte insignificante, suggerisce che si stia acquistando un notebook con prestazioni elevate, creato per offrire un'esperienza premium, ma Apple sta facendo esattamente il contrario.
Speriamo che Intel sia il problema, poiché potrebbe essere l'ultimo anno in cui Apple equipaggia l'intera gamma di MacBook con i processori dell'azienda. Si dice che i primi Mac basati su CPU ARM dell'azienda arriveranno nel 2021 e potrebbero offrire processori fino a 12 core con prestazioni simili ai recenti chip di Intel.