A differenza dei "vecchi" Mac con processori Intel, i modelli più recenti equipaggiati con le CPU Apple (M1 e M2) sono progettati per girare unicamente con i sistemi operativi Apple.
Per fortuna, grazie al lavoro degli sviluppatori del team Asahi Linux che si sono prodigati nel realizzare una difficile operazione di reverse-engineering del supporto per i processori Apple, oggi esiste una distro Linux (ancora in fase di lavorazione) che può essere utilizzata su portatili e PC Mac di ultima generazione senza bisogno di virtualizzazione.
La nuova versione del software è disponibile per il download e contiene un gran numero di miglioramenti e novità. Tra questi troviamo il supporto per i processori M1 Ultra e per il Mac Studio, oltre al supporto preliminare per MacBook Pro e MacBook Air M2.
- iPhone 13 vs iPhone 13 Pro: quale scegliere?
Tra le novità troviamo anche il supporto Bluetooth per tutti i Mac con processori Apple, anche se il team fa notare che funziona male quando è collegato a una rete Wi-Fi a 2,4 GHz poiché "la coesistenza Wi-Fi/Bluetooth non è ancora configurata correttamente".
A quanto pare ci sono ancora diversi problemi da risolvere, tra cui le porte USB-A del Mac Studio che hanno velocità superiori a quelle della USB-2.0 da qualsiasi porta Type-C/Thunderbolt e il software di accelerazione della GPU, ma il team di sviluppo sta facendo progressi su tutti i fronti.
Il lavoro sulle GPU, in particolare, si sta svolgendo su di un "driver prototipo" che è "sufficientemente buono da eseguire applicazioni grafiche e benchmark reali" e sarebbe già pronto e funzionante, anche se al momento non è stato incluso nell'ultima versione del software.
Siamo quindi lieti di annunciarvi che manca poco prima che gli utenti Linux possano utilizzare il sistema operativo sui dispostivi Apple con chip proprietari.
- Fonte: Arstechnica