5G: i comuni non potranno più vietare l’installazione generalizzata di antenne
Il DL Semplificazioni appena approvato dovrebbe velocizzare lo sviluppo tecnologico del Paese
Il DL Semplificazioni di cui si è tanto parlato nell'ultimo periodo, voluto dal governo per cercare di far ripartire l’economia italiana dopo la riapertura dal periodo di lockdown dovuto alla pandemia di Covid19, è finalmente stato approvato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ed entrerà in vigore il prossimo 31 luglio 2020.
In particolare nell'articolo 38, quello dedicato alle “Misure di semplificazione per reti e servizi di comunicazioni elettroniche” che va a modificare il precedente all'articolo 8 della legge 22 Febbraio 2001, n.36, comma 6, limitando il potere di veto generico delle amministrazioni locali per quanto riguarda l’installazione di antenne base per il 5G degli operatori di telefonia mobile.
Questi ultimi già da tempo segnalavano, insieme all'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), problemi per quanto riguarda la possibilità di installazione dovuta ad un atteggiamento ostile di numerosi comuni italiani, arrivati ormai al 2,5% del totale (200 su 8000 circa) e che ora dovrebbero rientrare in una situazione di normalità, dato che era già stato chiarito che la presenza di questa tipologia di antenne rispetta le attuali normative per quanto riguarda l’emissione di radiazioni elettromagnetiche e pertanto non è in grado di influire significativamente sulla vita umana. Anche gli esperti si erano già pronunciati sulla mancanza di qualsivoglia collegamento con la pandemia di Coronavirus, che un numero di voci sempre più insistenti aveva voluto collegare come parte della teoria del complotto.
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Quello che rimane possibile fare per le amministrazioni locali è di “...assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico…”, come affermato dal nuovo articolo 8 modificato. Nell'articolo 38 del decreto vengono anche prese ulteriori misure atte a semplificare e velocizzare l’implementazione delle nuove reti sul territorio. All'articolo 87-ter del Decreto Legislativo 1° Agosto 2003, n. 259, viene aggiunto al comma 1 una novità che riguarda le modifiche delle caratteristiche degli impianti, ossia in caso di modifiche delle caratteristiche sugli impianti già abilitati, comprese quelle che ne influenzano il profilo radioelettrico, sarà necessario che gli organismi addetti alle autorizzazioni si pronuncino non oltre i trenta giorni dal ricevimento dell’autocertificazione.
Le stesse tempistiche sono applicate per altre tipologie di richieste, come quelle dell’installazione di antenne temporanee, che devono venire rimosse in ogni caso dopo 120 giorni dalla loro installazione. Un’ulteriore modifica interessante è quella dell’articolo 82 del Decreto Legge 17 Marzo 2020 che semplifica gli interventi di scavo, installazione e manutenzione delle reti di comunicazione in fibra ottica, che necessita solamente di una segnalazione certificata all'amministrazione locale e ad eventuali organi competenti.
Per semplificare ulteriormente sarà possibile installare i cavi tramite l’utilizzo di microtrincee, che come lascia immaginare il termine è un tipo di scavo poco invasivo, largo al massimo 4 cm e profondo un massimo di 30, per permettere di installare quanto più velocemente possibile i cavi e cercare di recuperare il tempo perso nei confronti di paesi che in passato si sono dimostrati più lungimiranti.
Fonte: Mondomobileweb
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