I produttori di portatili stanno sbagliando (quasi) tutto
Il troppo stroppia
Proprio ieri mi accingevo a stilare una lista di tutti i portatili 2-in-1 presenti sul mercato italiano, per poi scegliere quelli migliori che sarebbero finiti all’interno delle nostre guide.
Mettersi a fare quella ricerca è stato un errore, perché mi ha gettato nel caos… e nello sconforto.
Mille mila portatili diversi, prodotti da pochissime aziende, ognuno personalizzabile in un numero esorbitante di configurazioni. Sistemi di ricerca, sui siti dei produttori, che sembrano fatti apposta per impedirti di comprare un laptop (sto parlando di te Asus); nomi sempre più impronunciabili; e chi più ne ha più ne metta.
Ormai è diventato impossibile, anche per gli addetti al settore, esaminare tutte le scelte a disposizione per poi poter stilare una classifica, anche sommaria, dei migliori portatili. Figuriamoci quanto può essere ingrato il compito se una persona non esperta vuole semplicemente comprarselo, un portatile.
A rincarare la dose ci pensano Intel e AMD, che hanno anche loro fin troppi processori, tutti fin troppo simili tra loro. Se non altro, per le CPU una scusante la si può trovare: è la qualità del wafer, infatti, a determinare come sarà il processore finale. Diversi livelli qualitativi, in fase di produzione, portano a un catalogo un po’ troppo grande.
Purtroppo, ciò accade anche per colpa di noi utenti finali, che, sempre a caccia dell’ultima novità, soprattutto in questo settore, ci diamo la zappa sui piedi.
Troppi modelli e troppi nomi
Per semplicità, prendiamo in considerazione solo i 2-in-1, sapendo che la questione vale anche per i normali notebook, i portatili gaming, quelli business e così via. Nessuna categoria è esclusa.
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Per avere un’idea a grandi linee dei portatili presenti sul mercato italiano ho preso in considerazione sei aziende: Asus, Dell, HP, Lenovo, MSI e Samsung.
Ho effettuato una prima scrematura considerando solo i pc con CPU Ryzen delle serie 5000 e 6000 o Intel delle serie 11 e 12. In più ho incluso anche i Chromebook con gli ultimi processori Intel.
Queste sei aziende da sole hanno in catalogo 43 modelli diversi, ma le possibilità di personalizzazione fanno aumentare ulteriormente il totale. Lenovo e HP guidano la classifica con 16 e 12 modelli rispettivamente, mentre chiudono MSI e Samsung con solo 2 modelli a testa. Non è da escludere che ce ne siano altri, sfuggiti a questo nostro controllo.
Già di fronte a questa vastissima scelta, un utente che desideri semplicemente acquistare un portatile per lavoro da ufficio rimane spaesato. Inoltre, i nomi non aiutano: è meglio un ThinkPad X13 Yoga Gen 3 o un ThinkPad X1 Yoga Gen 7?
Ricordo le discussioni che si generarono quando Apple decise di cambiare la nomenclatura ai suoi iPhone tra iPhone 8, iPhone X e iPhone 11 perché appariva poco chiara e ridondante. Se dovessimo muovere le stesse critiche a chi produce notebook, forse non basterebbe un mese per fare le pulci a tutti sul caos della nomenclatura.
Siti
Altro grosso problema sono i siti dei produttori. Quello peggiore è certamente quello di Asus, ma anche gli altri si sono impegnati al massimo per renderli confusionari.
Per quel che riguarda Asus, molte volte accade che, anche se ufficialmente vendono un prodotto in Italia, non è detto che lo si possa trovare sul loro store o online. Molte volte mi sono perso nei meandri dei loro link cercando di trovare quello giusto che mi rimandasse ad un negozio online a finalizzare l’acquisto. Altre volte invece ho trovato solo il link per una mappa dove poter visualizzare i negozi fisici in Italia.
Inoltre, se si cerca una particolare categoria sul sito (ad esempio portatili 2-in-1) e si toglie la spunta all’opzione “Acquistabile su eCommerce ASUS”, si viene sommersi da una valanga di modelli alcuni dei quali con a bordo processori Intel di decima generazione o CPU Ryzen 3000. In altre parole, fondi di magazzino.
Il sito di Dell ad un primo impatto sembra più organizzato, peccato, però, che i filtri non funzionino come dovrebbero. Infatti, alcuni modelli vengono esclusi a priori, inoltre, quelli presenti compaiono con tutte le loro sotto varianti portando ad una ridondanza di elementi.
Tutto ciò vale anche per gli altri siti analizzati, chi più chi meno. Unica eccezione per Samsung, che con solo due modelli riesce a tenere il suo store ben organizzato. Ma probabilmente la discriminante qui è proprio il fatto che i modelli sono solo due.
AMD e Intel
Come detto nella premessa, la presenza di così tanti modelli di portatili è dovuta anche a AMD e Intel che continuano a sfornare processori solo leggermente diversi gli uni dagli altri.
Per fare un esempio, esistono ben 12 processori mobile Intel Core i5 di dodicesima generazione, oltretutto con una nomenclatura che non è sempre ben chiara come dovrebbe.
Prendiamo, ad esempio, gli Intel Core i5-1230U, i5-1235U e i5-1240U. Normalmente, ci si aspetterebbe che l’i5-1230U sia il processore meno potente, mentre l’i5-1240U il più performante del trittico. Tuttavia, così non è. Infatti, mentre i Core i5-1230U e i5-1240U sono limitati a 29W come massima potenza in turbo, l’i5-1235U può arrivare sino a 55W garantendo prestazioni decisamente migliori.
Per quasi tutto il resto i tre processori sono identici, a parte per il supporto a diverse soluzioni di sicurezza ed affidabilità di cui l’i5-1240U è maggiormente dotato.
Stesso discorso può essere fatto per la casa rossa.
Poi ti domandi perché la gente compra i Mac…
Se si guarda al mondo Apple, diventa tutto super semplice, oltre che super costoso. C’è il MacBook Air e ci sono i MacBook Pro, con poche varianti. Ogni modello occupa uno suo “spazio di prezzo”, ed è molto facile capire cosa si sta comprando. E c’è un bel pulsante per aggiungerlo al carrello e completare l’acquisto.
Se prima sei passato su uno degli altri siti, è il paradiso; quel tipo di “esperienza cliente” che ti spinge a comprare un Mac anche se all’inizio non ti interessava; perché dici “oh, qui almeno si capisce qualcosa...”.
A dire il vero, anche Microsoft ha un approccio simile e meritevole, con i Surface. Fanno le cose per bene ma, almeno per ora, questa azienda non è un concorrente solido nel mondo dei notebook.
Conclusioni
AMD, Intel, Dell, HP, Lenovo … tutte le aziende citate dovrebbero riorganizzare il catalogo e ridurre tanto il numero di opzioni.
Ovviamente avranno esperti marketing al loro interno che suggeriscono il contrario, ma noi di Techradar rispettosamente dissentiamo da questa opinione esperta. Dopotutto, si dice che è meglio diffidare di un ristorante con il menù troppo completo, e che è sicuramente meglio uno di quelli con poche portate in lista. Perché quelle poche portate saranno sicuramente preparate con cura, e il risultato sarà di qualità.
Ebbene, con i portatili non può essere la stessa cosa?
Luigi Famiglietti è Editor presso Techradar Italia dal 2020. Da sempre appassionato di scienza e tecnologia, ha deciso di raccontare la continua evoluzione di questo mondo e le sue diverse sfaccettature.
Ha anche lavorato in un progetto applicativo mirato all’individuazione e valutazione di tecniche in grado di migliorare la somministrazione, l’assorbimento e il potenziale immunogenico di vaccini genetici a base di DNA.
Ama viaggiare, suonare il pianoforte e la fotografia. Inoltre, gli piace trascorrere parte del suo tempo libero a giocare con gli amici al pc.