OM System presenta OM-1 II: nuove funzioni computazionali e sistema AF migliorato

OM System OM-1 II mirrorless camera resting on a mossy rock
(Immagine:: OM System)

Nella nostra recensione della Olympus OM-1 l'abbiamo definita la mirrorless con sensore micro quattro terzi perfetta per i fotografi naturalisti, esaltando le sue elevate capacità computazionali. A due anni di distanza, OM System sta per lanciare un aggiornamento che prende il nome di OM-1 II.

Olympus è stata acquistata da OM Digital Solutions proprio nel periodo in cui è uscita la OM-1, nel marzo 2022. Da allora, l'attività dell'azienda è stata piuttosto scarsa fatta eccezione per la comparsa del brand OM System su modelli Olympus che hanno subito dei piccoli aggiornamenti. Purtroppo, anche in questo caso gli aggiornamenti sono pochi, ma notevoli.

Nella nuova OM-1 II abbiamo praticamente lo stesso hardware della OM-1: un sensore stacked da 20 MP retroilluminato con sistema AF a 1053 punti, 50 fps con autofocus continuo e auto esposizione, oltre al robusto corpo macchina con classificazione IP53 a prova di polvere, schizzi e gelo. Queste specifiche sono validissime ancora oggi.

Non a caso la OM-1 è una fotocamera particolarmente apprezzata da coloro che non vogliono portarsi dietro un'attrezzatura pesante o un treppiede, e soprattutto dai fotografi che si occupano di faunistica, per i quali alcune delle nuove funzioni dell'ultimo modello serviranno unicamente migliorare l'esperienza di scatto. 

La serie OM-1 è anche all'avanguardia per quanto riguarda la fotografia computazionale in camera, a dimostrazione che non è una prerogativa degli smartphone più evoluti.

Quindi, se poco è cambiato nell'hardware della OM-1 II (oltre ai nuovi controlli esterni gommati e tattili), quali sono le novità? In breve, algoritmi migliorati. Potrebbe sembrare astratto, ma le prestazioni complessive della fotocamera sono migliorate sensibilmente e ci sono alcune nuove funzioni computazionali molto interessanti. 

Tra queste, la più degna di nota è il miglioramento delle prestazioni del buffer: la OM-1 II può scattare per il doppio del tempo rispetto alla OM-1. Se si utilizza la fotocamera al massimo con la modalità raffica continua a 50 fps, è ora possibile scattare sequenze fino a 256 immagini raw, con un EVF da 5,76 m di punti che ora rimane sempre attivo (non si oscura mai), indipendentemente dalla velocità di scatto. 

La fotocamera è inoltre dotata di una stabilizzazione dell'immagine che ora raggiunge gli 8,5EV, mentre la OM-1 ne aveva 7EV. Per essere chiari, il miglioramento è basato su un algoritmo e non su un sistema di stabilizzazione dell'immagine interno al corpo macchina di nuova concezione. Ciononostante, ci aspettiamo prestazioni ai vertici della categoria, un risultato entusiasmante soprattutto se si abbina il modello di seconda generazione al nuovo obiettivo M.Zuiko 150-600m F5.0-6.3 IS lanciato lo stesso giorno.  

Inoltre, OM System dichiara che la precisione dell'autofocus è notevolmente migliorata, grazie agli algoritmi di rilevamento dei soggetti AI perfezionati. La OM-1 II è in grado di rilevare meglio gli uccelli in movimento e di tenerli a fuoco. La fotocamera consente di selezionare fino a otto soggetti in scene affollate, inoltre l'AF a rilevamento umano è stato aggiunto al menu di rilevamento dei soggetti AI, come avevamo richiesto nella nostra recensione della OM-1. 

Nuove funzioni computazionali

Photographer holding the OM System OM-1 II with M.Zuiko 150-600mm F5.0-6.3 IS lens attached

(Image credit: OM System)

La OM-1 è, in assoluto, la fotocamera che utilizza maggiormente i trucchi della fotografia computazionale - ha persino un menu dedicato - e la nuova OM-1 II aggiunge una funzione completamente nuova: LiveGND. In breve, si tratta di un effetto simile al filtro graduato che raggiunge fino a 3EV di intensità, una funzione unica al mondo. In pratica, si seleziona l'orizzonte nell'inquadratura e si applica il filtro graduato per scurire la metà più luminosa dell'inquadratura, di solito il cielo, con gradazioni morbide, medie o dure e opzioni di intensità GND2, 4 o 8. In definitiva, LiveGND bilancia l'intensità dell'effetto con un filtro di 3EV.

In definitiva, LiveGND bilancia l'esposizione quando una metà dell'inquadratura è molto più luminosa ed è un sogno per i fotografi di paesaggi. LiveGND non può essere utilizzato insieme a LiveND (che ora arriva fino a ND128, equivalente a un ND di 7 stop) o alle modalità Pro Capture, ma OM System sta facendo molta strada per eliminare del tutto la necessità di filtri fisici per gli obiettivi. 

In aggiunta, la modalità di scatto High-Res, in grado di catturare foto a mano libera da 50MP di soggetti statici, può ora essere utilizzata con l'acquisizione raw a 14 bit per ottenere, secondo OM System, una quantità di toni tre volte superiore, mentre lo stacking della messa a fuoco è molto più rapido e quindi più utilizzabile rispetto a prima. Finché non avremo modo di provarla, non possiamo dirvi se l'effetto alone che abbiamo rilevato utilizzando questa modalità con il primo modello sia ancora presente o meno. 

Al momento OM System non ha in programma di applicare questi miglioramenti dell'algoritmo alla OM-1 tramite un aggiornamento del firmware, anche se la situazione potrebbe cambiare in futuro. La OM System OM-1 II sarà disponibile da metà febbraio a un prezzo di 2.399 dollari (il prezzo in Euro non è ancora noto).

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Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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