Recensione Moto G7

Moto G7, torna il re degli smartphone economici

Recensione Moto G7
Immagine: TechRadar

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Batteria 

  •  La batteria dura un giorno intero ma non di più
  •  La ricarica veloce va da 0% a 80% in un’ora 

L’autonomia è un aspetto importante in ogni smartphone, e difficilmente il Moto G7 vi deluderà. Questo smartphone ha un solo giorno di autonomia, ma non ci è mai capitato che si spegnesse prima che arrivasse il momento “naturale” per attaccarlo alla presa. 

Nella settimana in cui lo abbiamo utilizzato, quasi tutti i giorni è arrivato a fine serata con circa il 10% di carica residua.  

In un’occasione si è spento intorno alle 21:00, ma è stato un giorno di uso molto intenso, con due ore di video a piena luminosità e molte applicazioni. 

Se usate lo smartphone moderatamente, potreste anche arrivare a un giorno e mezzo, ma sarà molto difficile raggiungere i due giorni di autonomia. Se è questo che vi interessa, forse è meglio prendere in considerazione il Moto G7 Power

All’interno dello smartphone c’è una batteria da 3.000 mAh, che potrebbe non sembrare granché ma c’è evidentemente una buona ottimizzazione. Il nostro test prevede 90 minuti di video con la luminosità al massimo e la sincronizzazione attiva; la batteria si è scaricata del 22%. Non è un grande risultato, ma è lo stesso che abbiamo ottenuto dal Moto G7 Plus. 

Ed è più o meno il risultato ottenuto con il Moto G6, mentre è leggermente peggio rispetto all’Honor 10 Lite, che si è scaricato del 19%. In generale, non è il telefono migliore per guardare video ma non è nemmeno il peggiore. 

La ricarica veloce tramite la porta USB-C funziona piuttosto bene e sarà utile se volete una “spintarella”, magari perché prevedete di far tardi la sera. In un’ora siamo riusciti a passare dallo 0% all’81%. Un ottimo risultato, ma il Moto G7 Plus riesce a fare ancora meglio: 97% in 45 minuti. 

Non c’è la ricarica wireless, che generalmente si trova solo sui top di gamma. 

Fotocamera 

  • La fotocamera posteriore ha un sensore da 12 MP e uno da 5MP per la profondità
  • Fotocamera frontale singola da 8MP 

Il G7 ha una fotocamera da 12MP con apertura f/1.8 e molte modalità di scatto. La qualità dell’immagine è comparabile a quella del G7 Power, il che non è una sorpresa viste le specifiche dei due dispositivi. La fotocamera del G7, comunque, ha un’apertura leggermente migliore e fa fotografie un po’ più belle.

Con una buona illuminazione gli scatti hanno molti dettagli e una qualità rispettabile, anche se manca il range dinamico di un Google Pixel 3. Il bilanciamento del bianco di solito è corretto, ma questo smartphone tende a essere un po’ aggressivo con l’esposizione quando si tocca un punto preciso sullo schermo - quindi di tanto in tanto vorrete intervenire per regolare questo parametro a mano. 

Abbassando le luci, il rumore e l’elaborazione diventano visibili.

Immagine: TechRadar

Immagine: TechRadar

Motorola non fa molto per illuminare le scene buie o per eliminare il rumore, il che in un certo senso rende le immagini più naturali e piacevoli; ma ci sono volte in cui tende ad aumentare un po’ troppo l’esposizione, quindi anche di sera potrebbe essere opportuno correggere a mano. 

Il G7 riesce a generare una bella sfocatura dello sfondo grazie al secondo sensore da 5MP, che ha un’ottica f/2.2 e serve solo per misurare la profondità. Si comporta davvero molto bene in rapporto al prezzo: che si tratti di un viso o di una tazza di caffè, riconosce correttamente lo sfondo nove volte su dieci. 

Quanto ai video, può registrare in 4K con stabilizzazione elettronica, a compensare la mancanza di quella ottica. Fa un ottimo lavoro, ma applica un ritaglio molto evidente. La cosa interessante è che la stabilizzazione si può disattivare, liberandosi così anche del ritaglio, il che è fantastico se si sta usando un treppiede. 

Con scarsa illuminazione il G7 fatica a registrare video, il che è normale in questa fascia di prezzo. Se possibile, meglio registrare solo quando la luce è abbondante. Si può dire lo stesso dei selfie, ma in questo caso si può usare lo schermo per avere un po’ di luce in più. 

In generale, comunque, sono buoni risultati in relazione al prezzo. Soprattutto se si considerano le molte modalità di scatto, che vanno dall’individuazione del singolo colore (che ha funzionato nel 70% dei casi), alla modalità manuale, agli sticker AR e molto altro. 

Foto di esempio 

James Peckham

James is Managing Editor for Android Police. Previously, he was Senior Phones Editor for TechRadar, and he has covered smartphones and the mobile space for the best part of a decade bringing you news on all the big announcements from top manufacturers making mobile phones and other portable gadgets. James is often testing out and reviewing the latest and greatest mobile phones, smartwatches, tablets, virtual reality headsets, fitness trackers and more. He once fell over.