Google sta per integrare l'AI nel suo motore di ricerca: guai in vista per Bing?
Opinione: Bing potrebbe avere le ore contate
Da quando Microsoft ha presentato il suo motore di ricerca Bing potenziato da ChatGPT, tutti gli occhi sono rivolti sulle prossime mosse di Google. In molti speravano che il gigante dei motori di ricerca facesse la sua mossa e l'ha fatto, più o meno, fornendo l'accesso limitato al suo chatbot Bard.
Tuttavia, almeno per ora, Google non ha ancora proposto alcuna integrazione AI dedicata a Google Search.
Stando alle recenti dichiarazioni del CEO di Google Sundar Pichai, l'azienda di Mountain View ha già un piano d'azione ed è solo questione di tempo prima che il motore di ricerca numero uno al mondo si ponga in diretta competizione con la versione AI di Bing.
Nel corso di un'intervista con il The Wall St. Journal Sundar Pichai, CEO di Alphabet, ha offerto un quadro più chiaro dei piani di Google. Certo, non ha fornito una timeline dettagliata, ma almeno ora sappiamo che Google è seriamente intenzionata a integrare il suo modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) con l'impressionante potenza del suo Google Knowledge Graph.
Ecco le parole di Pichai: "Le persone potranno porre domande a Google e confrontarsi con i LLM nel contesto della ricerca? Assolutamente sì".
L'idea che si trova alla base dell'integrazione è di continuare a usare il motore di ricerca come abbiamo sempre fatto, chiedendo a Google qualsiasi cosa e, dopo la prima risposta, approfondire l'argomento con Google Chat (forse Bard o qualcosa di simile) per trovare le informazioni che ci interessano.
Pichai ha dichiarato che Google sta già testando il funzionamento del motore di ricerca AI.
Anche non abbiamo certezze sui tempi, è lecito supporre che Google farà qualche riferimento al mashup ricerca/chat AI durante il keynote della conferenza Google I/O 2023 del 10 maggio. Del resto si tratta dell'evento più importante dell'anno per Google e dubitiamo che l'azienda eviti completamente di trattare l'argomento.
Tuttavia, stando alle parole di Carolina Milanesi, analista tecnologica e presidente di Creative Strategies, non è detto che il Google I/O sia l'evento giusto per parlare di motori di ricerca e AI. "Non sono sicura che l'I/O sia l'evento migliore per parlare di ricerca, in quanto non è necessariamente incentrato sugli sviluppatori".
Detto questo, Milanese concorda sul fatto che Google potrebbe perlomeno dare un'anteprima di cosa ci aspetta in futuro (se non altro per alimentare l'hype).
Pichai non ha fatto alcun riferimento al ritardo rispetto a Bing, ma ha ammesso che mentre Google stava ancora cercando di capire come muoversi, sono emersi concorrenti del calibro di Bing potenziato da ChatGPT che hanno spinto un po' tutti (Google in primis) ad accelerare le tempistiche.
Google può contare sul motore di ricerca più utilizzato e vasto al mondo
Google sarà anche in ritardo rispetto a Microsoft in ambito AI, ma ha un vantaggio notevole se si parla di motori di ricerca.
Innanzitutto, Google detiene ancora circa il 90% del traffico relativo ai motori di ricerca (e di tutti gli introiti pubblicitari che ne derivano). In secondo luogo, la società madre Alphabet ha non uno, ma ben due gruppi specializzati in AI (Google Brain e DeepMind) che si occupano di ricerca.
Se a tutto questo si aggiunge quello che è senza dubbio il miglior knowledge graph del mondo, i nuovi arrivati come Bing e ChatGPT dovrebbero preoccuparsi seriamente dell'ingresso di Google Search nel contesto dei motori di ricerca potenziati dalle AI.
Google ha fatto un paio di passi falsi, ma quando sarà pronta a proporre la sua alternativa a Bing AI il mondo della ricerca cambierà radicalmente. La domanda è: riuscirà a controllare l'impulso di affrettarsi per non perdere rilevanza attendendo il momento giusto e proponendo un prodotto "finito" in grado di cambiare radicalmente le carte in tavola?
Personalmente, penso proprio di si.
Anche Milanese è d'accordo con questa ipotesi "...penso che l'implementazione potrebbe richiedere un po' più di tempo non a causa della tecnologia, ma a causa delle implicazioni per il modello di business".
Per concludere, Google potrebbe mostrare qualcosa in occasione dell'evento I/O, se non altro per ricordare a tutti gli spettatori che è ancora presente e che, quando arriverà, lo farà i grande stile.
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Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.