Yamaha SR-C30A, la soundbar economica che potrebbe far paura a Sonos

Yamaha SR-C30A soundbar and subwoofer in TV unit
(Immagine:: Yamaha)

Yamaha ha annunciato una piccola soundbar che potrebbe rivelarsi un serio competitor per Sonos Ray, il popolare modello economico della casa rivale.

La Yamaha SR-C30A vedrà il proprio lancio in ottobre e costerà probabilmente una cifra simile a quella della Sonos Ray, appena sopra i €300, rientrando così nella fascia più economica del mercato. La futura soundbar di Yamaha contiene 2 altoparlanti da 4,6 centimetri, mentre il subwoofer compreso nel pacchetto ha al suo interno un generatore di bassi da 13 cm.

E mentre nella Sonos Ray sono presenti 4 altoparlanti, la soundbar Yamaha offre un intero subwoofer per riprodurre le basse frequenze, lasciando ai due altoparlanti nella soundbar solo quelle medio-alte da gestire. La SR-C30A presenta anche una specie di surround virtuale, ma con soli due speaker disponibili crediamo sia difficile che possa fare miracoli in tal senso. 

Del resto, mai dire mai: più di una volta siamo rimasti sorpresi dall’efficacia di alcuni sistemi compatti, comprese le precedenti soundbar di Yamaha.

La soundbar non offre nel prezzo particolari funzionalità come il Wi-Fi e lo streaming, ma presenta perlomeno il Bluetooth multi punto per poterla sfruttare con tutti i dispositivi che si desidera, inclusi smartphone e tablet.

Sebbene la SR-C30A ci sembri un buon prodotto per via della presenza del subwoofer capace di fare la differenza nella maggior parte delle situazioni di ascolto, la mancanza di un vero e proprio canale centrale potrebbe lasciare un po’ di vuoto nella parte dei dialoghi. Altri rivali in questo senso potrebbero essere meglio fornite, come nel caso della Sony HT-G700 che possiede anche una porta HDMI secondaria e il supporto per il Dolby Atmos.

Tuttavia, non è detto che anche la SR-C30A non abbia qualche asso nella manica per contrastare a dovere anche le rivali più agguerrite. Questi sistemi permettono anche a chi ha poco spazio attorno al televisore di godersi una qualità, se non paragonabile a quella del cinema, almeno più dignitosa di quella prodotta dagli spesso modesti altoparlanti presenti all’interno dei televisori.