Maxi sequestro di schede Nvidia per minare crittovalute alla dogana di Hong Kong
Confiscati 300 pezzi, ma sono schede di fascia bassa
Secondo quanto riportato inizialmente da MyDrivers e rilanciato successivamente da VideoCardz, i funzionari della dogana di Hong Kong hanno sequestrato un carico contenente una grande quantità di schede Nvidia dedicate al cryptomining (CMP) 30HX. Le schede avrebbero potuto essere destinate a operazioni crittominerarie di grandi dimensioni, illecite all'interno del paese.
Il sequestro ha comportato la confisca di ben 300 pezzi, ma ciò che sorprende è che queste schede sono, al momento, praticamente impossibili da reperire in maniera legale online. Secondo VideoCardz le schede 30HX sono state prodotte solo da Palit e Gigabyte in quantità modeste e si ipotizza che potrebbero essere state realizzate su ordinazione e non prodotte in serie.
Sebbene non ci sia stata alcuna dichiarazione ufficiale delle autorità di Hong Kong sul sequestro, potrebbe far parte del piano dovuto alla repressione della Cina nei confronti delle grandi attività di cryptomining all'interno del paese, in particolare in regioni come la Mongolia Interna dove il prezzo della corrente elettrica è piuttosto conveniente.
Sembra che l'industria del mining di criptovaluta abbia fatto aumentare la domanda di elettricità in diverse aree, portando le autorità regionali a ordinare la chiusura delle attività. Il carico di CMP pertanto avrebbe potuto essere parte di una nuova fornitura dedita ad aumentare la potenzialità di calcolo crittografico delle miniere clandestine di criptovaluta.
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GPU RTX, il sequestro non fa ben sperare per il settore
La cosa interessante del sequestro di così tante schede Nvidia CMP 30HX è che queste non sono poi così eccezionali nelle operazioni di cryptomining.
Le schede 30HX sono dotate di una GPU TU116-100 (Nvidia Turing) con molti dei componenti grafici essenziali inattivi e nessuna uscita video. Essenzialmente, sono delle Nvidia GTX 1660 Super il cui hardware è dedicato solo all'esecuzione di operazioni di hashing necessarie per estrarre la criptovaluta.
Teoricamente si tratta di una buona idea, utile per fornire processori in un periodo in cui c'è una carenza notevole di GPU Nvidia Ampere, ma viste le prestazioni non certamente eccezionali di questo modello è possibile che la redditività sia piuttosto scarsa per gli standard attuali.
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Sfruttando una RTX 3060, infatti, le prestazioni sarebbero doppie a fronte di un prezzo dimezzato. Ovviamente se consideriamo una scheda RTX 3060 con il limitatore di hash disabilitato, cosa piuttosto semplice da fare, grazie a un dongle connesso alla porta HDMI della scheda.
Alla fine dei conti le schede 30HX possiedono solo un quarto del potenziale crittominerario delle RTX 3060 e sono convenienti solo se acquistate a poco prezzo tramite trattative clandestine basate sulla corruzione di funzionari e dirigenti.
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