Intel e AMD perdono terreno, il futuro dei portatili è firmato Arm
Intel (e soprattutto AMD) messe in difficoltà da Qualcomm e Apple
Nel 2022 le statistiche sulle vendite di PC sono state piuttosto negative, fatta eccezione per una certa sezione del mercato che sembra andare in direzione opposta: stiamo parlando dei portatili basati su processori Arm.
Come riportato da Toms Hardware, le vendite di computer portatili basati su chip Arm sono aumentate nel corso del 2022 e dovrebbero crescere ulteriormente nel 2023.
Si tratta di una svolta epocale per il mercato dei pc portatili, notoriamente dominato da dispositivi equipaggiati con hardware Intel (e, in misura minore, AMD). Del resto i portatili Arm non sono una novità. In passato si sono visti esperimenti di laptop con una versione dedicata di Windows, nota come Windows on ARM (e talvolta Windows on Snapdragon), e architettura basata su Arm.
In generale, i SoC (System on Chips) Arm sono stati utilizzati principalmente per i dispositivi mobili come smartphone e tablet. L'idea alla base dei primi laptop basati su Arm era di introdurre alcuni dei vantaggi di questi dispositivi, come una lunga durata della batteria e tempi di avvio quasi istantanei, sui laptop.
Tuttavia, non è andata esattamente secondo i piani.
Dis-Armati
Il problema dei primi portatili Windows basati su Arm era che, pur offrendo alcune di caratteristiche interessanti tra cui un'autonomia estesa, avevano prestazioni scarse, un supporto software scadente (molte applicazioni non erano compatibili con Arm) e costavano molto.
Questo ha fatto sì che i computer portatili basati su Arm rimanessero ai margini del mercato per diversi anni. Ci sono stati anche alcuni punti positivi, naturalmente. Molti dei migliori Chromebook utilizzano processori Arm con successo e risultano anche piuttosto popolari.
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Tuttavia, il sistema operativo Chrome OS è progettato per essere il più leggero possibile, con applicazioni (comprese quelle Android) che hanno piena compatibilità con i SoC Arm.
Se si desidera un sistema operativo più flessibile e robusto (come Windows), i computer portatili basati su Arm sono in gran parte da escludere. Perlomeno se rimaniamo in casa Microsoft.
Entra in gioco Apple
Anche se i portatili Windows con hardware Arm non hanno mai sfondato, con l'entrata in scena di Apple le cose sono cambiate drasticamente.
Nel 2020, l'azienda ha lanciato il chip M1, un SoC basato sull'architettura Arm che ha debuttato sul MacBook Air (M1, 2020), senza dubbio uno dei migliori portatili che si possano acquistare ancora oggi, e con il MacBook Pro 13 pollici (M1, 2020).
All'improvviso, il potenziale dei computer portatili basati su Arm è emerso prepotentemente . I primi modelli Apple M1 hanno surclassato i precedenti modelli basati su Intel in termini di prestazioni, prolungando al contempo la durata della batteria.
Inoltre, questi portatili utilizzano il sistema operativo macOS completo e sono compatibili con le app Apple più importanti. Per tutte le altre si poteva comunque utilizzare il software Rosetta 2.
Molte delle critiche mosse ai portatili Windows e ai Chromebook Arm non sfioravano minimamente i nuovi MacBook. Le prestazioni erano pari o superiori a quelle dei chip Intel e AMD, eseguivano un sistema operativo completo con tutte le applicazioni di punta e i prezzi erano perfettamente nella media. Apple non rilascerà mai un portatile economico, ma con la linea M1 è riuscita a offrire uno dei migliori portatili per rapporto qualità prezzo che sia siano visti negli ultimi anni.
Il successo di Apple con i suoi MacBook M1 ha fatto sì che l'intero mercato dei portatili Arm crescesse. I dati di Counterpoint Research mostrano come la quota di mercato sia cresciuta dall'11% nel 2021 al 13% nel 2022, e si prevede che quest'anno raggiunga il 15%.
La portata dell'impatto di Apple sul mercato dei laptop Arm è piuttosto chiara: l'azienda di Cupertino ha conquistato una quota del 90% surclassando i produttori di chip Arm più affermati, ovvero MediaTek e Qualcomm.
Quest'anno arriveranno anche nuovi portatili con Windows o Chrome OS e basati su hardware MediaTek e Qualcomm. Insieme ai nuovi chip M2, M2 Pro e M2 Max di Apple che saranno presenti sui nuovi MacBook, questi chip aumenteranno ulteriormente la quota di mercato dei laptop ARM. Si prevede che entro il 2027 un portatile su 4 sarà dotato di chip Arm.
Si tratta di una previsione ambiziosa, che significherebbe che le vendite di computer portatili basati su Arm supererebbero quelle dei computer portatili basati su AMD, ma a differenza di qualche anno fa, oggi sembra un'ipotesi piuttosto plausibile.
Cosa significa questo per Windows, Intel e AMD?
Nonostante il netto dominio di Apple se si parla di portatili Arm, l'espansione di questo mercato rappresenta un'opportunità anche per Microsoft. Lo stigma nei confronti dei dispositivi Arm si è dissolto soprattutto grazie ai successi di Apple ma ora che l'utenza ha compreso il potenziali di questi chip, anche la concorrenza può seguire la scia.
Per far si che i nuovi portatili Microsoft con processori Arm abbiano successo è importante che ci sia una libreria crescente di applicazioni e software Windows compatibili con i dispositivi Arm. In alternativa, un software come Rosetta 2 potrebbe rappresentare una soluzione accettabile, almeno inizialmente. L'obiettivo è permettere agli utenti che sceglieranno un portatile Windows con chip Arm di eseguire tutte le loro applicazioni preferite.
Al contrario, per Intel e AMD questa crescita è abbastanza preoccupante. I laptop non sono mai stati una priorità per l'azienda di Santa Clara, ma sarebbe comunque un fatto rilevante se le vendite di laptop Arm superassero quelle di AMD entro il 2027.
Intel, azienda leader nel settore, ha ancora un buon vantaggio di mercato, ma non sarà certo felice di perdere quote di mercato a favore di Arm. Entrambe le aziende dovranno essere più competitive, offrendo vantaggi simili a quelli di Arm, soprattutto per quanto riguarda la durata della batteria (cosa che stanno già facendo, almeno in parte).
A prescindere dalla piattaforma, la crescita dei portatili Arm non può che essere una cosa positiva in un mercato competitivo come quello dei processori.
Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.
- Matt HansonManaging Editor, Core Tech