Il mercato dei PC desktop sta morendo?
I dati dicono di no...
"I PC desktop sono morti". "I PC desktop stanno scomparendo".
Ormai abbiamo perso il conto di quante volte abbiamo sentito queste affermazioni. Di tanto in tanto, qualche articolo mostra i numeri sulle vendite dei PC desktop o vi parla del loro lento declino… ma è davvero così?
Abbiamo deciso di analizzare il mercato di questa classe di prodotti per scoprire cosa stia effettivamente accadendo. Molti esperti sostengono che questo segmento di mercato sia destinato a scomparire, ma al momento, i fatti descrivono un quadro differente.
Un settore in crescita
Analizzando gli ultimi dati di vendita, emerge che il mercato dei PC desktop è in forte crescita, anzi è praticamente esploso. Il 2020 e il 2021 hanno visto un forte aumento delle vendite di PC, in particolare dei notebook, ma anche i preassemblati sono cresciuti molto. I dati più recenti di IDC, dimostrano che nel secondo trimestre del 2021, "l'elevata domanda di PC e lo shortage di chip hanno avuto un impatto negativo sulle vendite di notebook.
Risultato? Le vendite dei PC desktop sono state superiori a quella dei notebook, da aprile a luglio".
Anche Gartner ha osservato che nel secondo trimestre del 2021, "i PC desktop hanno registrato una crescita superiore a quella dei notebook". Alcuni produttori, come Dell, hanno beneficiato di una "crescita a dir poco notevole": le vendite sono infatti aumentate del 40% rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente!
D’altro canto, occorre ribadire che questa crescita è conseguente alla minore produzione di notebook e, ovviamente, alla pandemia, che ha obbligato molte persone a lavorare da casa. Il passaggio a un modello di lavoro “ibrido” (un po’ a casa, un po’ in ufficio) potrebbe alimentare la richiesta di preassemblati per molti anni a venire.
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Detto ciò, IDC osserva che la crescita sta rallentando dopo due anni record. E prima della pandemia? Ebbene, IDC riferisce che nel corso del 2019, le spedizioni di PC desktop sono aumentate del 2,7%, ponendo fine a una contrazione cominciata sette anni prima: "Quest'anno [2019], la domanda di PC desktop è cresciuta del 2,7%, segno che una parte dell’utenza ha bisogno o preferisce preassemblati". Date queste cifre, è chiaro che il mercato dei PC desktop sia tutt’altro che morto, o morente, e ciò vale anche per il periodo pre-pandemia.
Un mercato instabile
Oggi, il mercato dei PC desktop è in buona salute, ma non è stato sempre così. C’è un motivo se molte testate hanno cominciato a trattare il tema della “morte” dei preassemblati. Fino al 2018, le vendite di PC desktop sono lentamente diminuite, talvolta c’erano trimestri di crescita, altre volte trimestri di forte declino. C'è una buona ragione dietro questo fenomeno: con il passare del tempo, i PC sono diventati sempre più longevi. Le componenti hardware, come i processori, sono diventate molto più performanti nel corso degli anni.
Ciò significa che ogni chip può offrire prestazioni soddisfacenti per un periodo più lungo. Ne consegue che gli utenti possono tenere lo stesso PC per periodi di tempo più lunghi, il che si riflette sulle vendite.
D’altro canto, ci sono ancora consumatori che sostituiscono il proprio PC ogni due anni, ma va detto che questa scelta non è più consigliabile. Quel che è certo è che il mercato dei preassemblati non è morto, né sta morendo: riflette semplicemente lo sviluppo tecnologico e le esigenze dei consumatori.
I preassemblati sono più veloci dei portatili
I PC desktop offrono diversi vantaggi rispetto ai notebook, uno dei quali sono le prestazioni. I portatili hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni, ma ci sono problemi legati al loro design che li rendono inadeguati per alcune attività.
Chi effettua quotidianamente l’editing di video e il rendering 3D, necessita senza dubbio di un PC desktop. Le componenti dei notebook sono infatti ottimizzate per i dispositivi mobile: consumano molto meno, hanno prestazioni inferiori e difficilmente riescono a gestire il calore prodotto durante le attività più intense.
Pensate alle GPU: i modelli per PC desktop sono enormi, spesso pesano più di 1 Kg, e in genere hanno almeno due ventole. Ci sono alcune GPU che pesano quanto o più di interi notebook! Discorso simile per i gamer. Certo, ci sono portatili da gaming progettati appositamente per questo scopo, ma non offriranno mai le prestazioni di un PC desktop di pari prezzo. Pensateci un secondo: avete mai visto uno streamer su Twitch giocare su un portatile? Probabilmente no, e se è accaduto, si è trattato di un evento più unico che raro. Ed è proprio questo il punto: ci sono ancora ambiti in cui i portatili non possono non sostituire un PC desktop. Forse tra qualche anno la situazione sarà diversa, ma non oggi.
Un altro problema dei notebook è il prezzo: in genere costano più di un preassemblato di pari specifiche, poiché all’equazione occorre aggiungere il monitor, la tastiera, il touchpad, la batteria e la webcam. Chi già possiede tutte le periferiche, dunque, spende molto meno con un PC preassemblato (diversamente, d’altra parte, potrebbe essere vero il contrario).
Un altro aspetto da non sottovalutare è la personalizzazione del PC. Molti store offrono programmi guidati che permettono di scegliere a piacimento le componenti del sistema (discorso simile per chi assembla il PC da sé). Nel caso dei notebook, invece, spesso, si può solo decidere la quantità di RAM e spazio di archiviazione desiderata. I PC desktop, inoltre, sono facilmente aggiornabili: la GPU diventa obsoleta? La si cambia. L’alimentatore “muore” di colpo? Lo si cambia. Il dissipatore ad aria è troppo rumoroso? Beh, avete capito la solfa. Nel caso dei laptop, la musica è diversa: alcuni modelli non possono essere aggiornati in alcun modo, poiché le componenti vengono saldate sulla scheda madre. In genere, si può solo aumentare la quantità di RAM o dello storage, insomma, non è il massimo.
Ah, c’è un aspetto persino peggiore in un certo senso: l’aggiornamento del PC desktop può essere effettuato anche dal privato, se ne ha le competenze, inoltre queste mansioni non costano molto negli store informatici. Al contrario, l’aggiornamento di un portatile ha prezzi ben superiori, e nella maggior parte dei casi, non ne vale la pena.
I PC desktop stanno morendo?
Per tutte le ragioni di cui sopra, e guardando i dati sulle vendite degli ultimi anni, possiamo concludere che il mercato dei preassemblati non sta morendo; ha conosciuto un periodo di declino, certo, ma sembra che la crisi sia passata. Probabilmente, al termine della pandemia, le vendite di PC desktop affronteranno una nuova crisi, ma sarà nuovamente un periodo transitorio.
I PC desktop sono troppo importanti per coloro che hanno bisogno di un sistema performante: creatori di contenuti, professionisti e gamer avranno sempre bisogno di questi prodotti.
La situazione potrebbe però cambiare se, in futuro, il mercato evolverà e sarà basato sui servizi. In breve, c’è l’eventualità che un domani il nostro dispositivo serva solo per connettersi a un servizio, che trasferirà i carichi di lavoro direttamente sui server dei produttori. In questo caso, i calcoli non saranno più effettuati sul nostro sistema, bensì su quello di un’azienda esterna. Ciò potrebbe causare diversi problemi nella gestione di privacy e sicurezza, per non parlare delle infrastrutture Internet di cui avremmo bisogno.
In conclusione, i PC desktop sono e rimarranno prodotti insostituibili per alcuni consumatori per molti anni.
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Darren is a freelancer writing news and features for TechRadar (and occasionally T3) across a broad range of computing topics including CPUs, GPUs, various other hardware, VPNs, antivirus and more. He has written about tech for the best part of three decades, and writes books in his spare time (his debut novel - 'I Know What You Did Last Supper' - was published by Hachette UK in 2013).