Microsoft fa marcia indietro: stop ai giochi Xbox da 80 euro

The Outer Worlds 2
(Immagine:: Obsidian Entertainment)

Dopo la presentazione di Nintendo Switch 2 e l’introduzione del nuovo standard da 79,99 euro per i giochi first-party, Microsoft sembrava intenzionata a seguire la stessa strada. Tuttavia, la società ha fatto un passo indietro drastico a poche settimane dall’annuncio, probabilmente in risposta al malcontento crescente tra i giocatori.

Come riportato da Windows Central, il colosso di Redmond ha deciso di mantenere il prezzo standard di 69,99 euro per i propri titoli principali, a partire da The Outer Worlds 2, in arrivo il 29 ottobre 2025 su PS5, Xbox Series X|S e PC. Chi ha già preordinato il gioco a prezzo maggiorato riceverà un rimborso automatico della differenza.

In una dichiarazione ufficiale, Microsoft ha spiegato: “Siamo pienamente concentrati sul portare ai giocatori mondi incredibili da esplorare e manterremo il prezzo dei nostri titoli principali per le festività, inclusi The Outer Worlds 2, a 69,99 euro, in linea con le attuali condizioni di mercato.”

Microsoft non è l’unica a fare marcia indietro: anche Gearbox Software ha annunciato che Borderlands 4 non costerà 79,99 euro, dopo le polemiche seguite alle dichiarazioni di Randy Pitchford.

Xbox

(Image credit: Xbox)

Che Microsoft sarebbe tornata sui suoi passi non sorprende affatto. Da tempo si sostiene che “votare con il portafoglio” può influenzare il mercato, e il caso di The Outer Worlds 2 ne è la prova concreta. Ma ciò che colpisce davvero è la motivazione ufficiale fornita da Microsoft, che smaschera una narrazione ormai logora: quella secondo cui l’aumento dei costi di sviluppo giustificherebbe l’incremento dei prezzi di copertina.

Microsoft aveva infatti utilizzato proprio questo argomento per giustificare il passaggio a 79,99 euro, ma ora è tornata al prezzo standard di 69,99 euro. Cosa sarebbe cambiato da un giorno all’altro? La risposta è semplice: la reazione del pubblico.

Le critiche legate al prezzo di lancio di The Outer Worlds 2 rappresentano l’ennesima dimostrazione che ignorare pratiche scorrette può essere pericoloso, mentre esprimere dissenso funziona. Ed è probabile che sia proprio questo il motivo che ha portato Microsoft a fare retromarcia. Viene spontaneo chiedersi cosa sarebbe successo se la stessa pressione fosse stata esercitata quando i giochi passarono da 59,99 a 69,99 euro, un rincaro che non è mai stato davvero digerito.

Nintendo seguirà l’esempio? Difficile. Con Switch 2 già sul mercato e titoli come Mario Kart World da 80 euro che vendono a ritmi record, il danno è fatto. La strategia ha funzionato commercialmente, e questo rende poco probabile un cambio di rotta.

Chi potrebbe invece sentirsi minacciato sono Sony e gli altri publisher, e a ragione. Perché se il mercato accetta passivamente un nuovo standard, il prossimo aumento sarà inevitabile. Fermare ora questa tendenza, prima che si normalizzi, è fondamentale. La decisione di Microsoft potrebbe essere un punto di svolta, ma solo se i consumatori continueranno a farsi sentire.

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