Ex boss di PlayStation: “I giochi a 80 euro? Sarebbe successo comunque”
Shuhei Yoshida spiega che tra costi di sviluppo e inflazione, l’aumento dei prezzi era inevitabile.

L’ex dirigente di Sony Interactive Entertainment, Shuhei Yoshida, ha dichiarato che l’aumento recente del prezzo dei videogiochi "era solo questione di tempo", a causa dell’inflazione e dei costi di produzione.
In un’intervista con PlayStation Inside, Yoshida è stato interrogato sull’aumento dei prezzi, in particolare per i giochi di Nintendo Switch 2 - come Mario Kart World, che costerà oltre 80 euro - e sull’impatto che ciò potrebbe avere su altri studi e publisher.
Yoshida ha spiegato di aver previsto da tempo un simile aumento, principalmente a causa dell’inflazione e delle risorse necessarie, pur non aspettandosi che fosse Nintendo a fare il primo passo.
"Credo che sarebbe successo prima o poi, magari non da parte di Nintendo, ma era inevitabile", ha detto Yoshida. "Viviamo tempi contrastanti, l’inflazione è reale e importante, ma le persone si aspettano che giochi sempre più ambiziosi - e quindi costosi da sviluppare - costino lo stesso di prima. È un’equazione impossibile.
Tutto nei videogiochi è oggi più avanzato e tecnologicamente impegnativo che mai, e questo comporta un maggiore utilizzo di risorse. Ogni publisher o produttore decide il prezzo dei propri giochi, certo, ma alla base di tutto ci sono i costi di produzione. Ed è per questo che molti attori del settore cercano di diversificare le fonti di guadagno, così da continuare a finanziare la produzione di titoli AAA."
La scorsa settimana Microsoft ha alzato i prezzi delle sue console Xbox e degli accessori, con alcuni giochi first-party previsti a 80 dollari. Anche Sony ha recentemente aumentato i prezzi delle console PS5.
Pur riconoscendo il cambiamento in atto nel settore, Yoshida non sa se studi come Rockstar Games adotteranno prezzi più alti per titoli come Grand Theft Auto 6, ma sottolinea che "deve essere trovato un equilibrio tra costi di produzione e prezzo dei giochi".
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"Non so se Rockstar coglierà l’occasione per fissare il prezzo di GTA 6 a 90 euro o più, per parlare con la vostra valuta, ma questa è la situazione. E possiamo anche aggiungere le piattaforme in abbonamento e i giochi come servizio, che pur generando enormi ricavi, servono anche a finanziare i giochi AAA nel tempo.
In ogni caso, bisogna trovare un equilibrio tra costi di produzione e prezzo finale. GTA 6 sarà ovviamente un caso emblematico, ma prendete Clair Obscur: Expedition 33 come esempio: il gioco è visivamente fenomenale, nonostante il team conti solo una trentina di persone. Questa potrebbe essere una delle strade percorribili: creare ottimi giochi con team e budget più contenuti, senza compromettere la qualità."
Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.