ChatGPT vi dà ricette noiose? Basta mostrargli cosa vi piace davvero
Un utente ha trasformato piatti insipidi in cene piene di gusto semplicemente caricando foto e descrivendo i suoi veri gusti. Ecco come ottenere suggerimenti culinari su misura.

Molti si sono rivolti a ChatGPT per rispondere alla domanda eterna: "Cosa mangio stasera?". Ma se vi è mai capitato di ricevere in cambio un menu da mensa ospedaliera, pollo grigliato senza spezie, pasta con solo olio. sappiate che non siete soli. L'IA, infatti, tende a giocare sul sicuro, evitando sapori forti anche quando non richiesto.
La svolta? Farle vedere cosa vi piace davvero. Caricando foto di piatti speziati come noodles thailandesi, pollo marocchino o enchiladas piene di peperoncini, e scrivendo qualcosa tipo “questi sono i sapori che cerco”, la risposta cambia radicalmente. Da lì in poi compaiono ricette come pollo alla harissa con couscous al limone, bowl di riso al gochujang con cetrioli in agrodolce e scalogni croccanti, o noodles all’aglio nero con burro al miso e bok choy.
Basta poco per trasformare la vostra settimana da “petto di pollo e broccoli” a un tour gastronomico intenso e profumato. Caricate una foto, scrivete due righe sul perché vi piace quel piatto, livello di piccantezza, atmosfera, voglia di lavare pochi piatti, e lasciate che l’IA si adatti davvero ai vostri gusti.
A feast for the senses
Può sembrare esagerato parlare di esperienza sensoriale quando si tratta della cena di un martedì sera, ma il punto è proprio questo: il cibo è personale, come lo è il modo in cui lo cuciniamo. Se ChatGPT non sa chi siete in cucina, vi proporrà soluzioni da statistica: piatti blandi, pensati per piacere a tutti ma appassionare nessuno.
Ma quando vi fate sentire, meglio ancora, vedere, l’IA risponde con lo stesso livello di dettaglio. State costruendo il vostro profilo aromatico.
E la cosa non vale solo per la cucina: volete consigli d’arredo? Caricate una foto di una stanza che vi piace e chiedete di replicarla con mobili economici. Mostrare un riferimento concreto – sia con immagini che con una descrizione precisa – trasforma ChatGPT in qualcosa di ben più utile di un motore di ricerca.
Perché la verità è che l’IA non sa cosa volete, finché non glielo fate capire. E non serve per forza una foto: potete anche “dipingere” la scena a parole. Più contesto fornite, più contesto riceverete.
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Basta scrivere: “Amo i sapori forti, piccanti, un po’ disordinati”, e da lì in poi il chatbot inizierà a proporvi salse come zhug o toum. E sì, la risposta è sempre sì.
Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.