Recensione Sony A6100

La migliore mirrorless APS-C entry-level di Sony

Sony A6100
(Image: © Future)

Verdetto

Se siete alla ricerca di una piccola fotocamera per principianti che vi dia un sacco di soddisfazioni sia nel comparto foto che video, allora la A6100 è una delle migliori in circolazione. I suoi principali punti di forza sono la qualità dell'immagine, la durata della batteria e l'autofocus di prima categoria. Il fatto che erediti molte caratteristiche dalle fotocamere APS-C di Sony notevolmente più costose, vi metterà a disposizione un grosso margine di crescita, prima di doverla sostituire. Gli unici lati negativi sono rappresentati da alcune stranezze presenti nel software e da un buffer che offre prestazioni scarse soprattutto quando si scatta a raffica. Per il resto, la A6100 rappresenta un ottimo acquisto, soprattutto una volta che la si configura adeguandola ai propri gusti.

Pro

  • +

    Ottimo autofocus

  • +

    Eccellente durata della batteria

  • +

    Controlli sono facili da usare

  • +

    L’app di Sony funziona bene

  • +

    Grande funzionalità in un corpo compatto

Contro

  • -

    Mancanza dell’IBIS nei video

  • -

    Touchscreen limitato

  • -

    LCD e EVF deludenti

Perché puoi fidarti di TechRadar I nostri esperti revisori trascorrono ore a testare e confrontare prodotti e servizi in modo che tu possa scegliere il meglio per te. Scopri di più su come testiamo.

Sony A6100 è la naturale evoluzione della popolarissima Sony A6000, una fotocamera mirrorless per principianti, disponibile all'acquisto ancora oggi, a cinque anni di distanza dal suo lancio, un periodo piuttosto lungo e forse anomalo per una fotocamera così compatta.   

Entrambe le mirrorless sono modelli entry-level della gamma di Sony dotata di sensori APS-C. Il termine "APS-C" si riferisce alle dimensioni del sensore della fotocamera. Questo è significativamente più grande di quello presente negli smartphone, ma più piccolo rispetto al sensore full-frame che troviamo nei corpi macchina professionali, come ad esempio nella Sony A7 III.

La maggior parte delle caratteristiche principali presenti sulla A6000 le ritroviamo nella A6100: il design del corpo macchina è pressoché invariato, sono presenti un sensore con la stessa risoluzione di 24MP, un mirino elettronico (EVF) simile e uno schermo LCD posteriore inclinabile (anche se lo schermo della A6100 supporta ora il touch), infine c’è la possibilità di effettuare raffiche da 11fps.

Tuttavia, l’A6100 porta anche alcuni miglioramenti molto graditi. Nel complesso, si tratta di una fotocamera molto più facile da usare. La maneggevolezza generale e le prestazioni sono migliorate, in particolare grazie all'eccellente sistema di messa a fuoco automatica continua.

Finalmente, abbiamo ora una fotocamera in grado di competere in maniera più efficace con i modelli entry-level mirrorless di altre marche che sono stati rilasciati nel corso di questi cinque anni. La Sony A6100 è una degna erede di una delle fotocamere mirrorless più vendute di tutti i tempi.

Sony A6100

(Image credit: Future)

Caratteristiche chiave 

  • Sensore APS-C da 24.2MP  
  • Registrazione video in 4K a 30fps con bitrate di 100Mbps 
  • Registrazione video in Full HD in slow motion  
  • Connettività Bluetooth, Wi-Fi e NFC 

Nella A6100 ritroviamo lo stesso sensore APS-C da 24.2MP già visto sulle ben più costose Sony A6400 e Sony A6600. Questa risoluzione è più che sufficiente per una fotocamera entry-level. 

Specifiche tecniche

Sensore: CMOS APS-C da 24.2MP
Innesto lenti: Sony E-mount
Schermo: 3 pollici orientabile touch da 922K punti
Scatto in raffica: 11fps
Autofocus: 425 aree di messa a fuoco selezionabili
Video: 4K/30p
Connettività: Wi-Fi and Bluetooth
Durata della batteria: 420 scatti
Peso: 396g

La A6100 è in grado di registrare video fino a 4K a 30fps, tuttavia, in questo caso, la macchina effettua un leggero crop. Esiste, però, anche la possibilità di registrare video in 4K a 25fps e utilizzare l'intero sensore, il che ci garantisce una lettura completa dei pixel senza ricorrere al pixel binning. Troviamo, poi, un'impostazione S&Q, che sta per video in Slow & Quick Motion, tramite la quale abbiamo la possibilità di catturare video in Full HD in slow motion fino a 100fps (4x) o video in quick motion fino a 1fps (25x).

La Sony A6100 ha un ottimo rapporto qualità/prezzo. Mantiene lo stesso EVF da 1.44 milioni di punti presente sulla A6000, la slitta per il flash e il flash pop-up, tutti sapientemente incassati in un corpo davvero compatto. Inoltre, lo schermo LCD è ora sensibile al tocco e può essere estratto e orientato verso l’alto per lo scatto di un selfie. 

Si possono catturare immagini e condividerle immediatamente in modalità wireless utilizzando uno smartphone o un tablet connesso via Wi-Fi alla fotocamera attraverso l'applicazione di Sony chiamata "Imaging Edge Mobile". Una semplice connessione può essere effettuata tramite NFC, o anche tramite codice QR.

 Costruzione e manegevolezza 

  • Costruzione in policarbonato robusta e compatta con ghiere di dimensioni ragionevoli 
  • Durata della batteria da 420 scatti  
  • Ricarica tramite USB  
  • Schermo orientabile touch 
  • Singolo slot SD UHS-I  

Nel complesso, abbiamo molto apprezzato la Sony A6100. Durante le nostre prove abbiamo usato in combinazione con la fotocamera un paio di obiettivi di fascia leggermente più alta: il FE 24-70mm f/4 e il FE 35mm f/1.8, poiché entrambi bilanciano il corpo macchina in peso e dimensioni.

In unione con alcuni obiettivi, la A6100 risulta essere abbastanza compatta tanto da poter essere messa nella tasca della giacca. Ciò è dovuto in particolare al suo formato, infatti è alta appena 67 mm e ha un profilo molto piatto, senza la caratteristica "gobba" dovuta al pentaprisma vista su rivali come la Fujifilm X-T3.

Il corpo in policarbonato è robusto e i comandi esterni sono semplici, inoltre l'impugnatura zigrinata garantisce una presa salda. Siamo soddisfatti del fatto che essa sia leggermente più grande di quella dell'A6000. 

Considerando le dimensioni compatte della fotocamera, sono presenti un numero considerevole di comandi e funzioni. Sulla parte superiore del corpo macchina troviamo un flash pop-up, che può essere girato a mano per creare della luce indiretta di riempimento e una slitta per fissare accessori opzionali, come un microfono esterno, che può essere poi collegato alla fotocamera tramite l’apposita porta presente sul lato di quest’ultima. Non sorprende, tuttavia, la mancanza di un jack per le cuffie, utile nel caso in cui si voglia monitorare l’audio, a causa del poco spazio a disposizione sul corpo macchina.

È presente, inoltre, il mirino EVF che, per il prezzo della fotocamera, rappresenta un valore aggiunto non indifferente. Purtroppo, il suo utilizzo non è così immediato, e la sua risoluzione è limitata a solo 1.44 milioni di punti. Se si desidera un  EVF ad alta risoluzione è necessario optare per la  Sony A6400 o Sony A6600.

Lo schermo touch LCD da 3 pollici è inclinabile e può essere tirato fuori, alzato e poi capovolto verticalmente sopra la fotocamera per scattare un selfie. La sua risoluzione è relativamente modesta consolo 920.000 punti. Oltretutto, avendo un rapporto d’aspetto di 16:9, durante la visualizzazione, le foto a piena risoluzione (con rapporto di aspetto 3:2) non riempiranno il display completamente, lasciando delle bande nere ai lati; abbiamo notato la stessa cosa anche sulla Fujifilm X-A7, dotata anch’essa di uno schermo con aspect ratio di 16:9.

Dato che la A6100 è una fotocamera entry-level, è forse un po' controintuitivo che le sue funzioni touchscreen siano così limitate. Lo schermo può essere utilizzato per selezionare i punti di autofocus e i soggetti da seguire, in aggiunta è possibile effettuare lo zoom con le dita e la ricerca di un'immagine in riproduzione. Ma non è possibile navigare nei menu o selezionare le impostazioni. Tuttavia, a nostro giudizio, la funzione touchscreen più utile è la selezione dei punti di messa a fuoco automatica. 

Spesso, i corpi macchina così compatti hanno lo svantaggio di avere pulsanti e ghiere molto piccoli, ma non è questo il caso. Tutti i pulsanti sono chiaramente contrassegnati e di dimensioni ragionevoli. Sul retro della macchina notiamo la presenza di due ghiere di regolazione, facilmente controllabili con il pollice. Avremmo gradito la presenza di un’altra ghiera sulla parte frontale superiore del corpo, in modo da poterla controllare con il dito indice.

La durata della batteria è molto buona, con l'unità classificata da CIPA come in grado di supportare un massimo di 420 scatti. Avendo usato la fotocamera durante i freddi mesi invernali, abbiamo scoperto che la batteria si è scaricata un po' più velocemente del previsto. Tuttavia, fortunatamente, la macchina può essere ricaricata tramite la presa USB. Vale la pena notare che non c'è un caricabatterie incluso con l'A6100, ma solo un cavo USB.

Tramite l’utilizzo di un powerbank è possibile ricaricare la batteria della fotocamera ogni qual volta la macchina viene spenta. Questo si è rivelato molto utile durante le nostre uscite invernali. Infatti, la possibilità di ricaricare la batteria delle fotocamere mirrorless quando si è in movimento rappresenta la migliore soluzione alla loro durata più limitata rispetto alle reflex.

A6100 archivia le immagini su una singola scheda SD, ma non è compatibile con le ultime schede UHS-II, le quali possiedono una velocità di lettura e scrittura superiore. Ciò non sorprende, tuttavia abbiamo notato alcuni rallentamenti nelle operazioni quando si eseguono scatti a raffica.

Un problema di gestione software degno di nota, che non è un problema esclusivo della A6100, ma che si nota rapidamente su una fotocamera come questa, è il modo in cui la funzione "Auto ISO" favorisce un'impostazione ISO più bassa rispetto a una velocità dell'otturatore più rapida quando si scatta in modalità priorità di apertura del diaframma.

Ad esempio, con l'obiettivo impostato su una lunghezza focale equivalente di 24 mm, l'ISO automatica decide arbitrariamente di selezionare un tempo di posa di circa 1/30 di secondo, indipendentemente dalla scena catturata. Questo va bene per i soggetti statici, che rimarranno nitidi, ma qualsiasi movimento delle persone risulterà in una posa mossa.

Per aggirare il problema, spesso abbiamo quindi scelto di scattare in modalità “Manuale” con ISO automatica, in modo da poter selezionare la velocità dell'otturatore e l'apertura desiderate. Tuttavia, se si seleziona la modalità “Auto” sulla fotocamera, il rilevamento della scena entra in gioco con tempi di posa più sensibili.

Ci vuole un po’ di tempo per imparare a conoscere ciò che la A6100 è in grado di fare rispetto alla maggior parte delle altre fotocamere entry-level. Non che questo sia un male, tuttavia vi consigliamo vivamente di fare una piccola ricerca su come impostare la fotocamera per avere sotto controllo le funzioni più importanti e per assicurarsi di ottenere il meglio. Ad esempio potreste personalizzare le impostazioni della messa a fuoco automatica continua e aggiungere i controlli più usati al menu principale delle funzioni (Fn).

Sony A6100

(Image credit: Future)

Prestazioni 

  • 425 punti di autofocus a rilevamento di fase 
  • Ottimo tracking autofocus in tempo reale  
  • 11fps tramite otturatore meccanico 
  • Misurazione valutativa a 1200 zone  

A6100 è dotata di un eccellente sistema di messa a fuoco automatica, rapido e affidabile sia in campo fotografico che video. Infatti, questo, è lo stesso presente sull'ammiraglia delle APS-C di Sony, l’A6600, una fotocamera che costa quasi il doppio.

Ci sono diverse modalità e aree di messa a fuoco tra cui scegliere. Dopo aver giocato un po’ con le impostazioni, abbiamo optato per l'autofocus continuo, impostando per l’area di messa a fuoco l’opzione "Tracking: Spot Flessibile Allargato" per quasi tutti gli scenari.

Con questa impostazione di autofocus, la messa a fuoco in situazioni abbastanza comuni, come durante degli scatti di famiglia, o di un soggetto specifico all'interno dell'inquadratura, è estremamente affidabile. Onestamente, ci sono stati momenti in cui abbiamo dubitato che questa fosse una fotocamera entry-level per le ottime prestazioni offerte in questo campo.

La possibilità di effettuare scatti a raffica da 11 fps, sulla carta, sembra un’ottima caratteristica. Tuttavia, nell’uso reale questa impostazione risulta essere abbastanza deludente. In base alla nostra esperienza, possiamo affermare che il numero massimo di fotogrammi che si possono ottenere scattando in questa modalità non corrisponde esattamente a quanto affermato dall’azienda, cioè 67. Inoltre, la fotocamera impiega del tempo per caricare sulla scheda l’intera sequenza di scatti, perciò è sempre necessario attendere un po’ prima che la macchina ritorni ad essere totalmente operativa.

Dunque, nonostante il corpo macchia sia dotato del processore d’immagine Bionz X, ci sono evidenti limitazioni alle prestazioni imposte dalla presenza di un solo slot per schede SD UHS-I. Abbiamo trovato la modalità “Velocità avanzamento continuo media” a 6fps una scelta più sensata. La A6100 è ancora molto competitiva a questo livello, ma l'Olympus E-M5 Mark III , appena più costosa, offre la compatibilità con schede di memoria UHS-II con possibilità di effettuare scatti a raffica senza limiti.

La A6100 utilizza un sistema di misurazione valutativa a 1200 zone. In molte circostanze abbiamo trovato le immagini leggermente sovraesposte e abbiamo optato per una compensazione dell'esposizione intorno a -0,7EV.

Durante le nostre prove, l'applicazione Imaging Edge Mobile di Sony ci ha fornito una connessione senza problemi e ha funzionato molto bene sia durante il caricamento delle immagini e che per gli scatti in remoto. Non si può dire lo stesso per tutte le app della concorrenza, quindi complimenti a Sony.

Qualità dell’immagine 

  • Mantiene la risoluzione da 24.2MP della A6000  
  • Intervallo ISO 100-32000 (espandibile fino a ISO 51200)  
  • I filmati in 4K sono molto buoni anche grazie all’aiuto dell’autofocus continuo
  • Colori vivaci ma nessun profilo di colore piatto/naturale 

Da quasi 10 anni le fotocamere APS-C di Sony offrono una risoluzione del sensore da 24MP. Ancora oggi, poche si avventurano al di sopra o al di sotto di questo valore. Tale scelta da parte dell’azienda risulta sensata per una fotocamera entry-level come la A6100, ma ci saremmo aspettati di più per l’ammiraglia APS-C di Sony, A6600.

La risoluzione di 6000x4000 pixel equivale a una stampa in formato A3 a 350 dpi, ma, riducendo questo valore, si può realizzare una stampa di alta qualità anche in formato A2, un valore sicuramente sufficiente per la maggior parte dei fotografi. 

La qualità dei video è ottima. I filmati in 4K a 25 fps sono ripresi usando l’intera superficie del sensore e la qualità è favorita dall'affidabile e intelligente autofocus a inseguimento continuo.

Ovviamente, la qualità dell'immagine è influenzata dall'obiettivo posizionato davanti alla  fotocamera e l'obiettivo 16-50mm incluso nel kit Power Zoom della A6100 gode di una cattiva reputazione. Ma aggiungete un obiettivo diverso, come i due che abbiamo usato, e otterrete immagini nitide e ricche di dettagli fino a ISO 3200.

Per la maggior parte dei soggetti, lo stile creativo 'Standard' crea toni realistici e colori accurati per immagini JPEG elaborate direttamente dalla fotocamera. I profili colore di Sony stanno gradualmente cambiando e, in effetti, abbiamo notato un miglioramento: chi proviene dalla A6000 apprezzerà la differenza.

A nostro avviso, nelle zone più critiche, come ad esempio i toni della pelle, la macchina tende a saturare eccessivamente i colori, anche usando l’impostazione Stile Creativo Standard che risulta essere la meno incisiva, ma questo dipende soprattutto dal gusto personale. Ci piacerebbe avere a disposizione un profilo colore più naturale o piatto per le foto e i video, infatti la maggior parte delle altre marche offre almeno un profilo "Naturale".

Per ottenere una gamma tonale più "piatta" da cui partire per effettuare modifiche alla saturazione dopo lo scatto, la cosa migliore è diminuire il contrasto nello Stile Creativo Standard (oppure scattare direttamente in formato Raw). Tuttavia, non è possibile effettuare alcuna modifica all'immagine direttamente dalla fotocamera.

La gamma dinamica è molto buona. Molti dettagli possono essere recuperati dalle zone d’ombra che appaiono nere, e una quantità ragionevole di particolari può essere riacquisita dalle zone luminose. Nelle zone d’ombra delle immagini a basso contrasto scattate a ISO 6400 e superiori si noterà, però, la comparsa di grandi aree con elevato rumore di croma e di luminanza.

Sony A6100

(Image credit: Future)

Verdetto 

Considerati il design, il prezzo e la serie di caratteristiche offerte, la Sony A6100 è probabilmente la fotocamera più interessante della serie A6000 di Sony.

In primo luogo, il design del corpo macchina, che è lo stesso per tutta la serie, è più adatto ai principianti e a coloro che stanno accrescendo il loro livello di abilità.

Anche la qualità dell'immagine e l'autofocus sono alla pari con le più costose Sony A6400 e Sony A6600 che, da questo punto di vista, sono veramente ottime. I principali difetti che abbiamo riscontrato su tutte le fotocamere della serie A6XXX riguardano sopratutto la maneggevolezza e le limitazioni delle prestazioni, ma questi risultano meno perdonabili sui modelli di punta di quanto non lo siano qui.

Dunque, cosa offrono in più i modelli più costosi? La A6600, ossia l’ammiraglia di Sony, ha una durata della batteria molto maggiore, la stabilizzazione dell'immagine all'interno del corpo (IBIS), l’EVF ad alta risoluzione e il corpo metallico resistente alle intemperie. Ma costa praticamente il doppio. 

Fondamentalmente per Sony, l'A6100 sostituisce l'A6000 e tiene testa alla crescente concorrenza. L’autofocus a inseguimento continuo è il leader della sua categoria e nella maggior parte degli altri campi, come la durata della batteria, la fotocamera è molto competitiva.

Crediamo a buona ragione, che l'A6100 diventerà la fotocamera più popolare dell'attuale serie A6XXX: si rivela essere una macchina fotografica piccola e straordinaria una volta che la si impara a conoscere.

Concorrenza 

Luigi Famiglietti

Luigi Famiglietti è Editor presso Techradar Italia dal 2020. Da sempre appassionato di scienza e tecnologia, ha deciso di raccontare la continua evoluzione di questo mondo e le sue diverse sfaccettature.

Ha anche lavorato in un progetto applicativo mirato all’individuazione e valutazione di tecniche in grado di migliorare la somministrazione, l’assorbimento e il potenziale immunogenico di vaccini genetici a base di DNA.

Ama viaggiare, suonare il pianoforte e la fotografia. Inoltre, gli piace trascorrere parte del suo tempo libero a giocare con gli amici al pc.