Recensione Oppo Reno 2

La nuova gamma Oppo Reno è qui

Oppo Reno 2
(Image: © Future)

Perché puoi fidarti di TechRadar I nostri esperti revisori trascorrono ore a testare e confrontare prodotti e servizi in modo che tu possa scegliere il meglio per te. Scopri di più su come testiamo.

 Autonomia 

Oppo Reno 2 monta una batteria da ben 4.000 mAh eppure l’autonomia non è impressionante come ci aspettavamo. Tuttaviua non stiamo nemmeno dicendo che ci abbia delusi.

Nell’uso quotidiano, infatti, Reno 2 dura al massimo una giornata e, con attività intense come il gaming o la riproduzione video, la batteria sarà scarica per l’ora di cena.

Dato l’ampio schermo e la sua qualità è comprensibile che il consumo sia elevato eppure il Reno 10x Zoom che ha una batteria più piccola ma uno schermo più grande, vanta prestazioni simili.

Abbiamo eseguito il nostro classico test per determinare l’efficienza dello smartphone e la percentuale di carica della batteria del Reno 2 è scesa al 90% mentre quella del Reno 2Z all’87%. Da ciò deduciamo che il sistema sia efficiente per cui non comprendiamo a cosa sia dovuto questo “crollo”.

Non comprendiamo nemmeno la ragione per cui il Reno 2Z si scarichi più rapidamente ma in ogni caso i loro valori rimangono nella o sopra la media, che si attesta sul 12/14%. Stranamente sembra che i dispositivi siano ottimizzati solo per la visualizzazione di file multimediali.

(Image credit: Future)

Nella confezione troviamo un caricabatteria da 20 W e lo smartphone supporta lo standard VOOC 3.0 che, a detta di Oppo, garantisce il 50% di carica in soli 30 minuti.

Ed è vero. Dopo 30 minuti la percentuale di carica era del 48% e dopo altri 2 minuti aveva raggiunto il 50%. In 80 minuti la batteria è del tutto carica, un risultato più che soddisfacente; peccato che la tecnologia SuperVOOC di Reno non sia supportata.

Fotocamera

La fotocamera posteriore del Reno 2 ospita 4 sensori, la qualità non è straordinaria ma rimane superiore a quella di prodotti di pari prezzo.

L’obiettivo principale è da 48 MP f/1.7, segue un obiettivo telescopico da 13MP f/2.4, un sensore di profondità da 2 MP ed un obiettivo grandangolare da 8MP f/2.2, le cui lenti, stando a Oppo, funzionano come macrolente.

La qualità del comparto fotografico è buona ma il sensore di profondità non aggiunge molto.

I sensori di profondità permettono di scattare foto migliori aumentando il “contrasto” tra il soggetto e lo sfondo. Oppo non ha dichiarato nulla in merito al meccanismo del proprio sensore ma se fosse simile a quello del Nokia 9 PureView, consentirebbe di catturare più informazioni su contrasto e prospettiva.In pratica, però, non abbiamo notato un evidente differenza tra la modalità Ritratto del Reno 2 e quella del Reno 10x Zoom, privo di questo sensore.

Le foto scattate con questa funzione non sono male, chiariamoci, semplicemente il sensore extra non apporta un miglioramento visibile.

(Image credit: Future)

Il sensore principale scatta ottime foto (con un po’ di ottimizzazione via software, ovviamente), i colori sono vibranti, le foto sono luminose e la quantità di dettagli adeguata. Di fatto, le pecche del comparto fotografico del Reno 10x Zoom sono state risolte, presumibilmente ottimizzando sia il software che l’obiettivo stesso.

Gli scatti in condizioni di scarsa luminosità sono discreti, la modalità Ultra Dark è migliorata e la quantità di dettagli percepiti è superiore. Non siamo al livello del Google Pixel 3 o dell’iPhone 11 Pro Max ma ci manca poco.

La lente telescopica supporta uno zoom ottico 2x, uno ibrido 5x (unisce lo zoom ottico a quello elettronico) ed uno digitale 20x. Lo zoom ottico fa il suo dovere mentre quello digitale 20x produce foto sgranate. Durante lo scatto dovrete tenere il polso fermo o la qualità diminuirà ulteriormente. Lo zoom ibrido 5x conserva i dettagli ma presenta problemi di esposizione.

L’obiettivo grandangolare è notevole, non c’è alcuna distorsione sul contorno della foto ma i colori risultano un po’ spenti. Questa lente supporta anche una modalità macro per scatti dettagliati ma con sfondo sfocato.

(Image credit: Future)

I dettagli più piccoli sono nitidi e la messa a fuoco corretta; purtroppo non possiamo dire la stessa cosa per la modalità macro del sensore principale che ha evidenti problemi di messa a fuoco; questa si attiva automaticamente in caso di inquadratura ravvicinata.

Come nei precedenti modelli, è possibile registrare video in 4K a 30fps o in Full HD/720p a 60 fps; Reno 2 gestisce bene le risoluzioni inferiori mentre in 4K tende a surriscaldarsi. Le riprese godono di una delle migliori stabilizzazioni elettroniche dell’immagine che abbiamo mai testato. Impressionante.

(Image credit: Future)

La fotocamera a scomparsa da 16 MP ha una messa a fuoco veloce. I selfie effettuati col Reno 10x Zoom erano un po’ slavati e la messa a fuoco non era ottimale in tutto il primo piano. Il primo problema citato è stato risolto mentre il secondo lo è solo parzialmente. Se confrontato con i selfie di modelli di pari prezzo tuttavia risulta decisamente superiore.

 Immagini campione 

Tom Bedford
Contributor

Tom Bedford was deputy phones editor on TechRadar until late 2022, having worked his way up from staff writer. Though he specialized in phones and tablets, he also took on other tech like electric scooters, smartwatches, fitness, mobile gaming and more. He is based in London, UK and now works for the entertainment site What To Watch.

He graduated in American Literature and Creative Writing from the University of East Anglia. Prior to working on TechRadar, he freelanced in tech, gaming and entertainment, and also spent many years working as a mixologist. He also currently works in film as a screenwriter, director and producer.