Beats PowerBeats Pro

Gli auricolari Beats ideali per chi ama lo sport

Beats PowerBeats Pro
Image Credit: TechRadar

TechRadar Verdetto

Gli auricolari bluetooth PowerBeats Pro rappresentano un grande passo avanti per il marchio da poco acquisito da Apple. Hanno alcuni limiti come la mancanza di soppressione del rumore e l'impermeabilità, ma rappresentano il massimo nel settore Premium. Almeno fino a quando non arriveranno le vere Apple AirPods 2.

Pro

  • +

    Facilità di abbinamento con iOS

  • +

    Comode

  • +

    Audio perfetto

Contro

  • -

    Contenitore ingombrante

  • -

    Isolamento dal rumore minimo

  • -

    Certificazione solo IPX4

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Tutti si aspettavano che nel 2019 Apple avrebbe presentato gli AirPods 2 mentre si è limitata ad un piccolo passo avanti con le AirPods (2019)

Toccherà così aspettare ancora per il grande rinnovamento dagli AirPods, come ci è stato promesso dagli analisti.

I nuovi PowerBeats Pro non sono ancora gli auricolari che ci aspettavamo, ma suonano molto bene, si adattano bene alle orecchie e sembrano non potere cadere mai. Non saranno i migliori in commercio, ma rappresentano un sicuro passo avanti per Apple nel settore Premium, almeno fino alla prossima generazione di AirPods.

Prezzo e data di  uscita

Le PowerBeats Pro costano 249,95€ e sono disponibili in quattro colori: nero, bianco avorio, verde muschio e blu Navy.

Si tratta di un prezzo superiore a quello delle AirPods, che costano 170 euro e decisamente superiore a quello delle precedenti PowerBeats 3 che possono essere acquistate online con meno di 100 euro.

Quello che le PowerBeats Pro offrono in più è un nuovo design, il chip H1 e una migliore qualità sonora rispetto alle PowerBeats 3.

Image Credit: TechRadar

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Design

Come design ci sono piaciute molto le  PowerBeats Pro con il loro look sportivo e allo stesso tempo elegante per chi le indossa fuori dalla palestra.

Su ciascuno dei due auricolari c'è un sistema di controllo che comprende anche il cursore per il volume. Questo significa poter controllare la riproduzione musicale con la mano che avete libera (se poi avete attivato Siri potrete naturalmente usare i comandi vocali). 

Abbiamo trovato le PowerBeats Pro particolarmente comode non solo per il fatto che non si staccano mai ma anche per come si adattano all'orecchio. 

Chi ha usato altri auricolari true wireless  ricorderà probabilmente una fastidiosa pressione durante l'ascolto della musica. L'abbiamo notata particolarmente con le  Jaybird X4 ma non esiste proprio con i PowerBeats Pro. Questo si deve a una speciale fessura realizzata con il laser che riduce la pressione nell'orecchio e allo stesso tempo migliora la risposta dei bassi. Anche se gli auricolari Beats non hanno certo bisogno di aumentare il livello dei bassi.

Un altro fattore che contribuisce alla comodità è la dimensione ridotta degli auricolari combinata ai quattro adattatori che risultano perfetti  per tutti i tipi di orecchio.  

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Un possibile problema è che i PowerBeats Pro sporgono leggermente dalle orecchie e non sono piccoli come gli AirPods. Si tratta di un problema soprattutto per chi vuole tenere gli auricolari anche a letto e si trova a rigirarsi sul cuscino.

L'altro limite è rappresentato dalle dimensioni del contenitore che funge da ricarica. Ha dimensioni decisamente eccessive per chi volesse metterlo nei calzoncini da palestra. Non resta che lasciarlo nella borsa o nell'armadietto.

Apple dichiara che le PowerBeats possono funzionare fino a nove ore prima di dover essere ricaricate e grazie alla possibilità di venire alimentate nella base l'autonomia arriva senza problemi fino alle 24 ore. Un dato che possiamo confermare al termine dei nostri test che hanno visto due cariche complete e mezza e un'autonomia di otto ore per volta. 

Manca invece la possibilità della ricarica wireless che è invece presente nell'ultima versione degli AirPods. Per ricaricare  i PowerBeats Pro servirà quindi un cavo lightning.

Impostazioni

Come gli AirPod, i PowerBeats Pro danno il meglio quando sono collegati a un dispositivo Apple. Se avete un iPhone per abbinare i PowerBeats Pro basta estrarli dal contenitore. 

Come con gli AirPods, basta aprire il contenitore per vedere quanta batteria rimane, in realtà ci sarebbe piaciuto poterlo vedere anche dall'iPhone, ma non si tratta di una funzione indispensabile. 

In ogni caso i PowerBeats Pro funzionano anche con dispositivi Android e Windows 10, basta premere il pulsantino per il pairing che si trova all'interno del contenitore e selezionarli nella finestra di connessione del dispositivo. Dal punto di vista della qualità audio non ci sono particolari differenze tra un dispositivo iOS e un Android. 

Il vantaggio di collegare un dispositivo Apple sta nel nuovo chip H1, lo stesso presente negli AirPods. Questo chip permette un abbinamento più veloce e un uso migliore di Siri. Non si tratta di funzioni vitali, ma poter usare Siri senza mani consente per esempio di mandare messaggi senza toccare lo smartphone.

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Prestazioni

 Il fatto che gli auricolari siano stabili e che la connessione sia veloce è normale per un auricolare di questa fascia di prezzo. La differenza la fa la qualità dell'audio, soprattutto in movimento. 

E da questo punto di vista i PowerBeats non deludono sia in palestra che fuori. Ad essere pignoli il suono a volte risulta poco corposo, ma questo non è assolutamente percepibile durante un allenamento in palestra. 

Abbiamo provato per alcune settimane i PowerBeats e come ci aspettavamo hanno dato il meglio con la musica elettronica, il R&B e il rap. Ma anche con il rock duro non ci sono dispiaciuti.

Ottimo l'approccio ai bassi con PowerBeats Pro, la curva di equalizzazione non è piatta ma ha un aspetto a V che insiste su alti e bassi. Si tratta di una curva che esalta la musica ma non compromette l'ascolto dei film, anzi. 

E comunque le opinioni al riguardo restano soggettive. A noi piace un equalizzazione con una curva marcata, ad altri no, ma purtroppo Apple non fornisce gli strumenti adatti a modificarla. E questo può essere un problema se ritenete che i medi non siano esaltati durante un film. E per questo ad oggi c'è poco da fare. 

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I problemi arrivano quando andrete con i PowerBeats Pro su di un mezzo pubblico: manca infatti un sistema di cancellazione del rumore. Aspettatevi quindi di sentire tutti i rumori che vi circondano.

Un altro limite dei PowerBeats è che sono certificati solo come IPX4. Il che significa che non avranno problemi con il sudore o con un po' di pioggia, ma che non sono esattamente impermeabili. Dovrete quindi stare attenti a portarli in spiaggia o in piscina, visto che basta che rimangano qualche secondo sotto acqua per venire danneggiati irrimediabilmente. 

I PowerBeats Pro danno il meglio di sé in ambienti non troppo rumorosi come l'ufficio, anche perché permettono di usare Siri, per fissare appuntamenti ed effettuare telefonate. Anche l'autonomia di otto ore consente di passarci l'intera giornata lavorativa. 

In ogni caso basta lasciarli nel loro contenitore per poco più di un'ora per ricaricarli completamente.

Verdetto finale

In definitiva anche se i PowerBeats Pro sono di ottimo livello non sono i migliori in commercio. Non hanno un sistema di cancellazione del rumore come gli Sony SP-700N, e non sono impermeabili come i Jaybird Run XT, e non suonano nemmeno come i RHA TrueConnect, i nostri modelli preferiti in questo momento. 

Si tratta comunque dei migliori auricolari wireless di Apple grazie a vere chicche come il sistema di adattamento all'orecchio e l'autonomia. Dovendo scegliere tra queste e le AirPods non avremmo dubbi e sceglieremmo queste.

Se siete appassionati Apple e volete usare Siri senza mani difficilmente troverete di meglio, anche se il rapporto qualità-prezzo non è esattamente ai massimi livelli. Noi comunque restiamo in attesa dei veri AirPods 2.