Finalmente si potranno usare browser di terze parti sugli iPhone (senza restrizioni)

iPhone 15 Pro Max
(Immagine:: Future / Lance Ulanoff)

Con iOS 17.4, Apple sta apportando cambiamenti radicali agli iPhone, in particolare nel territorio Europeo, tra cui la possibilità di eseguire browser nativi di terze parti sul proprio smartphone iOS.

Vi starete chiedendo: "Ma non ci sono già browser di terze parti su iOS?". Non esattamente. Allo stato attuale, gli sviluppatori devono rielaborare il loro software per farlo girare sul framework WebKit, trasformando di fatto i browser come Chrome su iOS in una sorta di Safari ridisegnato. 

Di conseguenza, le funzioni che funzionano bene su Android non sempre lo fanno su iOS. In futuro, però, il gigante tecnologico consentirà alle aziende di utilizzare i propri motori "per le applicazioni browser e per le applicazioni con esperienze di navigazione in-app". Inoltre, durante la configurazione dell'iPhone si potrà scegliere il proprio browser preferito e impostarlo come predefinito. Non sarete più vincolati a Safari.

Grazie a questa novità, Chrome sarà in grado di offrire un'esperienza completa su iOS per la prima volta. Naturalmente, la novità riguarda anche altre applicazioni che girano sul motore Chromium, come Edge e Opera, includendo persino progetti indipendenti come Firefox.

Prima che gli sviluppatori possano inviare all'App Store i loro software non vincolati, Apple dovrà approvarli. Una nuova pagina di supporto sul sito Apple Developer descrive in dettaglio tutti i criteri che i team devono soddisfare. Si tratta di un documento piuttosto lungo, ma i punti salienti sono che i browser devono rispettare gli standard di sicurezza imposti da Apple, bloccare i cookie di terze parti ed essere esclusivi per l'Unione Europea. 

Aggiornamento dell'App Store

Le altre novità sono incentrate su diversi aggiornamenti dell'App Store. 

Apple permetterà di installare applicazioni da altri store, come il Google Play Store. C'è però una fregatura. Il software scaricato dall'esterno dell'App Store "non sarà compatibile" con le funzioni della piattaforma, come l'Ask to Buy o la condivisione degli acquisti in famiglia.

Ogni app proveniente da un app store esterno dovrà soddisfare "requisiti di notarizzazione" prima di poter essere installata sugli iPhone. Il processo prevede l'esecuzione di molteplici controlli automatici e una revisione da parte di un operatore umano. I team di sviluppatori devono dimostrare che la loro applicazione è sicura, pienamente funzionante e compatibile con la descrizione presente sullo store. Una volta superati i controlli di sicurezza, le aziende possono distribuire liberamente il loro servizio sul mercato che preferiscono.

Per quanto riguarda il sideloading delle app, l'annuncio di Apple non affronta affatto l'argomento. Un recente articolo del Wall Street Journal ha rivelato che il gigante tecnologico ha in programma di imporre tasse alle piattaforme che consentono il sideloading. Tuttavia, gli unici argomenti relativi al denaro contenuti nel post riguardano l'offerta agli sviluppatori di nuove opzioni di elaborazione dei pagamenti e una riduzione delle commissioni per le app iOS sull'App Store.

Queste modifiche "entreranno in vigore a marzo" in 27 Paesi dell'UE. Man mano che ci avviciniamo alla data di rilascio, Apple pubblicherà risorse che spiegheranno ulteriormente l'aggiornamento dell'ecosistema iOS.

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Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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