Siri arranca sempre di più, e Apple lo sa bene
Siri ci dimostra come Google sia in vantaggio sul tema dell'intelligenza artificiale
All'inizio di quest'anno, il New York Times ha pubblicato un articolo in cui spiegava come Apple avesse "perso la corsa all'intelligenza artificiale" contro aziende del calibro di OpenAI e Microsoft - e un nuovo report di The Information approfondisce il tema della stagnazione di Siri, l'assistente virtuale dell'azienda un tempo all'avanguardia.
Mentre il NYT ha cercato di mettere in luce le carenze tecnologiche di Siri, il report di The Information parla dei continui problemi di personale che affliggono il team di sviluppo di Siri.
Secondo "più di tre dozzine di ex dipendenti Apple che hanno lavorato nei team di intelligenza artificiale e di apprendimento automatico", i tentativi di Apple di migliorare Siri sono stati ostacolati da "disfunzioni organizzative e poca ambizione", con il software che ora viene "preso in giro" da molti dipendenti dell'azienda.
Secondo The Information, gli sviluppatori che attualmente stanno lavorando al visore VR di Apple si sentono così frustrati da Siri che hanno preso in considerazione la possibilità di "costruire metodi alternativi" per i comandi vocali destinati al visore.
Allora, come mai tanto caos sul tema Siri? A quanto pare c'è una duplice risposta. Da un lato, Apple ha faticato a trattenere i dipendenti fondamentali per il suo sviluppo, più precisamente li ha persi a favore di Google.
The Information riferisce che persone del calibro di Srinivasan Venkatachary, Steven Baker e Anand Shukla sono passate da Apple a Google a causa di una presunta maggiore predisposizione nei confronti dei grandi modelli linguistici (LLM). Tim Cook, amministratore delegato di Apple, avrebbe "cercato di persuaderli a rimanere" nell'azienda, ma Sundar Pichai, amministratore delegato di Google, li avrebbe convinti personalmente.
L'altro problema, che si collega a quanto detto sopra, è la presunta riluttanza di Apple a correre rischi con l'intelligenza artificiale e Siri. The Information ci comunica che "i massimi dirigenti" di Apple sono preoccupati all'idea di vedere il software dell'azienda fare gaffe importanti, come quelle che abbiamo visto da ChatGPT e Bard, dato che Apple è nota per avere un'immagine pubblica a prova di bomba.
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Cosa succederà a Siri?
Per quanto riguarda il destino di Siri, è chiaro che Apple non si aspetta di rivoluzionare il suo assistente virtuale a breve.
Mentre aziende del calibro di Google e Microsoft investono miliardi nello sviluppo di chatbot, Apple sembra intenzionata a rimanere concentrata sulla realizzazione di prodotti reali e fisici che superino la concorrenza, una strategia che negli anni si è dimostrata incredibilmente redditizia.
Questo non vuol dire che Siri verrà completamente abbandonato. Si prevede che iOS 17 apporterà una serie di miglioramenti all'assistente virtuale di Apple, spostando anche l'interfaccia di Siri dalla parte inferiore dello schermo dell'iPhone alla Dynamic Island sui dispositivi compatibili.
Inoltre, Mark Gurman di Bloomberg aveva riferito che gli utenti potrebbero presto dover dire solo "Siri" invece di "Ehi Siri" per attivare l'assistente personale. Questo porterebbe Siri sullo stesso livello di Alexa, e Gurman aggiunge anche che far funzionare correttamente Siri senza "Ehi" è stata una "sfida tecnica" che ha richiesto "una quantità significativa di addestramento dell'intelligenza artificiale".
È chiaro quindi che il mancato investimento di Apple nello sviluppo dell'intelligenza artificiale si stia già ritorcendo contro di lei. Ma finché ChatGPT e Bard non diventeranno strumenti insostituibili, non c'è motivo di pensare che Siri - per quanto sia un prodotto scadente - possa avere un impatto sulla continuità del dominio di Apple nello spazio tecnologico.
Giulia Di Venere è Editor Senior per TechRadar Italia e lavora con orgoglio al progetto da quando è nato.
Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è una grande appassionata di cinema, libri, cucina e cinofilia.
Da sempre considera la scrittura lo strumento più efficace per comunicare, e scrivere per fare informazione, ogni giorno, è per lei motivo di grande soddisfazione.
Copre una grande varietà di tematiche, dagli smartphone ai gadget tecnologici per la casa, gestendo la pubblicazione dei contenuti editoriali e coordinando le attività della redazione.
Dalla personalità un po’ ambivalente, ama viaggiare tanto quanto passare il tempo libero nella tranquillità della propria casa, in compagnia del suo cane e di un buon libro.
- Axel MetzPhones Editor