Era il 30 ottobre del 1961 quando una tremenda esplosione squarciò i cieli della Russia settentrionale: era appena detonato il più potente ordigno mai prodotto dallāuomo, la Bomba Zar.
Di recente la Russia ha messo a disposizione del pubblico un filmato (che potete trovare qui in basso), finora secretato, che documenta lo sviluppo di questa bomba e il test effettuato nella baia di MitjuŔicha, sull'isola di Novaja Zemlja, a nord del circolo polare artico.
Il video è incredibilmente interessante e piuttosto lungo. Con una durata complessiva di poco più di 40 minuti, fornisce un dettagliato dietro le quinte di come è nata la bomba, i preparativi che hanno avuto luogo prima del test e, naturalmente, la dimostrazione della sua potenza.
Come potete notare al minuto 22:43 l'esplosione fu accompagnata da un fortissimo bagliore visibile, nonostante il cielo fosse nuvoloso quel giorno, in un raggio di 1000 km dal punto dāimpatto.
Pochi secondi dopo l'esplosione, la colonna di polvere raggiunse i circa 10 km di diametro e la cupola di fuoco fu visibile dall'aereo che aveva sganciato la bomba, situato a 250 km dal punto di detonazione. Nel suo sviluppo finale, la cupola, trasformatasi in una nuvola a forma di fungo, raggiunse un'altitudine di 60 - 65 km e un diametro di 90 km.
Nel video viene poi mostrato il sito dāimpatto della bomba poche ore dopo la sua deflagrazione.
Ć impressionante notare come il suo aspetto sia notevolmente cambiato, infatti per decine di chilometri intorno la terra risulta arida e bruciata.
Anche sulla base dei primi dati, fu evidente che l'esplosione prodotta fu di eccezionale potenza. Tuttavia, l'altitudine e le condizioni meteorologiche al momento della detonazione ridussero di molto la zona d'impatto stimata dell'onda d'urto. Questa zona comprendeva una serie di insediamenti che però non registrarono conseguenze significative. Allo stesso tempo, anche nei punti più remoti del sito di prova, fu chiaramente visibile un bagliore di lunga durata e si avvertì il suono di un'onda d'urto in arrivo.
Forse la cosa più incredibile della Bomba Zar ĆØ il fatto che avrebbe potuto essere ancora più potente. Difatti i piani iniziali prevedevano che lāordigno avrebbe dovuto sviluppare unāenergia pari a 100 megatoni (100 milioni di tonnellate di TNT), il doppio rispetto a quella poi effettivamente sviluppata. Tuttavia, ciò avrebbe provocato troppe ricadute di materiale radioattivo sulle zone circostanti, in maggioranza appartenenti al territorio sovietico, dunque si optò per una bomba con solo la metĆ della potenza.
Nonostante ciò, la Bomba Tsar era (ed ĆØ ancora) lāordigno più potente mai esploso sulla Terra, ed un grande esempio di quanto gli esseri umani possano essere assolutamente distruttivi.
Bomba allāidrogeno cosāĆØ e come funziona?
La Bomba Zar ĆØ un tipico esempio di bomba allāidrogeno o bomba H. Essa ĆØ un ordigno esplosivo che, sul piano costruttivo, possiamo considerare un'evoluzione della bomba atomica. Infatti, mentre quest'ultima sprigiona energia grazie ad una reazione a catena di fissione nucleare, la bomba H sfrutta sia la fissione che la fusione nucleare per rilasciare energia.
Grazie alla combinazione di questi due processi, lāenergia sprigionata dalla bomba risulta notevolmente maggiore. In effetti, mentre la potenza di una bomba atomica risulta limitata a causa della tecnica esplosiva, non esiste un limite di progettazione intrinseco alla potenza di una bomba H.
Vediamo ora un poā più in dettaglio il suo funzionamento.
In questo tipo di ordigno lāesplosione avviene in tre stadi (fissione - fusione - fissione). La bomba (A) risulta divisa in due scompartimenti principali: quello in alto contiene una bomba a fissione avvolta da una sfera di plutonio 239 (un isotopo radioattivo del plutonio), mentre il cilindro di uranio 238 (un isotopo dellāuranio) contiene al suo interno un solido composto da litio e deuterio e una canna vuota di plutonio 239. Il tutto ĆØ immerso in una schiuma di polistirene che serve a colmare gli spazi vuoti tra i due scompartimenti.
Quando la bomba viene fatta brillare (B) lāesplosione iniziale comprime il plutonio fino a fargli raggiungere una densitĆ supercritica, ovvero una densitĆ oltre la quale si innesca la reazione a catena di fissione nucleare.
La fissione primaria (C) emette un flusso di raggi X che irradia tutta la struttura e scalda il cilindro esterno di uranio. Subito dopo, (D) la schiuma di polistirene diventa plasma, cioĆØ raggiunge una temperatura di miliardi di gradi celsius e la pressione di radiazione comprime il plutonio della canna interna innescando una seconda bomba a fissione. Infine, (E) scaldato e compresso, il solido composto da litio e deuterio produce trizio e innesca la reazione di fusione. Inoltre, lāalto flusso di neutroni moltiplica le fissioni dellāuranio che rendono più radioattiva la bomba.
Lāintero processo dura allāincirca 600 nanosecondi.
Dato che lāinnesco della fusione nucleare ĆØ termico, cioĆØ avviene grazie alle elevate temperature che si raggiungono in conseguenza della deflagrazione della bomba a fissione, questo tipo di ordigno viene anche detto termonucleare.
Per capire quanto sia stata effettivamente potente la Bomba Tsar, basti pensare che nellāarco di 600 ns ha rilasciato un decimo dellāenergia che, stando ai dati di Terna (societĆ che dal 2005 gestisce la rete di trasmissione nazionale), lāItalia consuma in un anno. Lāarma ĆØ stata così potente che lo stesso Andrej Dmitrievič Sakharov, padre della bomba, poco dopo il test, ha iniziato la sua campagna contro le armi nucleari, che ĆØ culminata negli anni settanta fino ad ottenere il Premio Nobel per la pace nel 1975.
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