Microsoft investe miliardi nell’AI ma forse sta sbagliando tutto

(Immagine:: Frank V. @Unsplash)

Vi siete mai domandati cosa accadrebbe se un giorno una macchina leggesse le vostre idee e vi giudicasse? Cosa direbbe dei vostri post o di quegli imbarazzanti SMS scambiati con gli amici dopo il calcetto? Se una macchina ci incutesse terrore, perché sarà molto più scaltra di noi?

Lo stiamo per scoprire. Microsoft ha investito la cifra esorbitante di 1 miliardo di dollari esattamente su questo, come riportava il WSJ a luglio 2019: l’Artificial General Intelligence o Intelligenza Artificiale Forte. Oggi sperimentiamo le applicazione ANI, Artificial Narrow Intelligence o Intelligenza Artificiale Debole. Ci consente di parlare con il bot della società di telefonia che non capisce mai le nostre domande e fa previsioni sui tassi dei mutui; si tratta di AI costruite, addestrate e limitate ad un unico specifico scopo.

Il colosso di Redmond, invece, ha deciso di spendere spendere un miliardo di dollari per battere il Test di Turing, cioè creare un’Intelligenza Artificiale abbastanza sofisticata da ingannare gli esseri umani e farsi passare per un loro simile. Un investimento tanto grande al fine di creare un super chat-bot potrebbe sembrare folle, ma non si diceva così anche di un tipo che qualche anno fa pensò di reinventare la musica con iPod e poi la telefonia con iPhone?

I detrattori e gli scettici non mancano. Lo stesso Yoshua Bengio, considerato tra i moschettieri del Deep Learning, vincitore del premio Turing e autorità riconosciuta a livello mondiale sull’AI, si è più volte scagliato criticamente verso l’AGI. Mentre l’obiettivo di Microsoft (con l’aiuto di OpenAI) è raggiungere la Teoria del Tutto nell’AI, Bengio suggerisce di concentrarsi  su come un’AI dovrebbe selezionare le informazioni davvero importanti prima di applicarvi sopra degli algoritmi qualsiasi.

Allo stato corrente la nostra AI, dice Bengio, corrisponde all’intelligenza di un gerbillo; riconosce qualche oggetto, commette molti errori, non è molto affidabile nella comprensione e raramente dice qualcosa di davvero intelligente. Dopotutto l’attuale tecnologia disponibile è chiamata Intelligenza Artificiale Debole. Il progetto di Microsoft mira ad avere triliardi di gerbilli che osservano il mondo in modo collaborativo, mentre invece la strada suggerita da Bengio è quella di concentrarsi sulla capacità di attenzione di un’AI verso le cose davvero importanti del contesto. La differenza concettuale è davvero enorme. 

Il Prof. Bengio discute della teoria sottostante e ci spiega che un esercito di roditori non è più intelligente di un umano. Microsoft, dal canto proprio, vuole usare il denaro per dare l’assalto a  questa idea.

Chi avrà ragione? Bisognerà aspettare un po’, ma io a casa ho una famigliola di gerbilli: tra questi c’è Tesla, il più stupido della gabbia. I bambini stravedono per lui perché è goffo, perchè è convinto di poter liberarsi rosicchiando l’acciaio e perché è il più lento di tutti, il più facile da prendere.

Tesla è costato un po’ meno di 1 miliardo di dollari, circa 10 euro; ed il Prof. Bengio ci dice che le AI attuali possono comprendere il mondo, quando va bene, come lui. Entro poche settimane l’esperimento di Microsoft darà i primi risultati, e allora sapremo se il colosso di Redmond avrà costruito  un freddo dittatore mondiale che calcolerà tutto, vedrà ogni cosa e ci giudicherà, o se piuttosto avremo compiuto un più modesto salto dal gerbillo al barboncino.

Il senso comune ci avverte che 3 mamme non fanno un figlio in 3 mesi. Adesso bisognerà capire se l’AGI da miliardi di roditori si avvicinerà davvero al nostro modo di essere malvagi e meschini o se ci dovremmo accontentare di una super gabbia di roditori costata moltissimi soldi. 

Tesla piace a tutti perché è goffo e imbranato. Ma Microsoft vuole compiere il salto evolutivo puntando sull’Intelligenza Artificiale, qualcosa che potrebbe anche iniziare a giudicarci (non si può nemmeno escludere del tutto il rischio esistenziale, cioè quello di estinzione del genere umano). Forse non siamo tutti sicuri di voler creare qualcosa che sia davvero più scaltro di noi, ma i tempi sembrano maturi per avere anche questa risposta.

Nicola Grandis

Nicola Grandis is the CEO of ASC27 s.r.l., He has been working in CyberSecurity since 2001 and he is involved in innovative startup engaged on CyberSecurity and Artificial Intelligence issues. 

He is an expert in CyberSecurity, Cryptography, Artificial Intelligence, Quantum Computing, Privacy. Also, he is an Entrepreneur, author, developer and a solver consultant for la fuga dai labirinti.