MacBook ricondizionati: cosa sono, quanto costano, dove comprare

(Immagine:: Future)

Acquistando un MacBook ricondizionato si può risparmiare notevolmente sul prezzo di listino portandosi a casa un prodotto testato, funzionante e in alcuni casi molto simile al nuovo. 

Con l'arrivo dei MacBook M1 e dei più recenti MacBook M2 Apple ha venduto moltissimi portatili fornendo linfa vitale al mercato dell'usato e, in particolare, del ricondizionato. Non a caso l'azienda di Cupertino ha una dedicato una sezione del suo sito web ufficiale alla vendita di dispositivi ricondizionati. 

La popolarità di questi prodotti è cresciuta a dismisura negli ultimi anni dato che i MacBook ricondizionati, pur costando meno del nuovo, offrono una garanzia di affidabilità che l'usato non può dare.

Si sente parlare molto più spesso di iPhone ricondizionati che si possono acquistare a prezzi molto interessanti e in condizioni eccellenti. Abbiamo anche scritto delle guide dedicate all'acquisto di iPhone 13 ricondizionati e iPhone 11 ricondizionati, quindi se state cercando un nuovo iPhone vi consigliamo di leggerle attentamente.

Oggi però ci concentreremo sui MacBook ricondizionati per comprendere meglio cosa sono, a quali test vengono sottoposti prima di essere messi sul mercato, che vantaggi ci sono nell'acquistarli e infine risponderemo alla fatidica domanda: ne vale davvero la pena?

MacBook ricondizionato, cosa significa?

I MacBook ricondizionati sono dispositivi che vengono rigenerati, ovvero riportati alle impostazioni di fabbrica e poi reimmessi sul mercato. Di norma si tratta di prodotti appartenenti a grandi lotti di computer aziendali che vengono dismessi per inutilizzo o rimandati indietro per dei difetti di minore entità, come uno speaker non funzionante o o una tastiera difettosa. In questi i casi, soprattutto quando il prodotto è nuovo, il cliente ha il diritto di sostituirlo e spesso opta per questa soluzione, piuttosto che attendere la riparazione. Questo fa la fortuna di chi acquista prodotti ricondizionati che, una volta riparati, sono praticamente pari al nuovo.

I MacBook ricondizionati sono prodotti simili al nuovo anche se talvolta possono presentare una serie di piccoli difetti come graffi, segni di usura o semplicemente una batteria leggermente usurata che vengono puntualmente segnalati dal venditore. Un prodotto con rating più alto sarà seminuovo, mentre se si scelgono dispositivi con rating medio basso si può risparmiare parecchio sul prezzo ma  bisogna accettare qualche compromesso in più. 

In ogni caso, si tratta di dispositivi funzionanti con qualche segno di normale usura.

MacBook ricondizionato o rigenerato? 

Quali sono le differenze tra MacBook ricondizionati e rigenerati? Non ce ne sono affatto dato che i due termini sono sinonimi.

Il termine “rigenerato” fa riferimento al processo, detto di rigenerazione, al quale vengono sottoposti i prodotti ricondizionati prima di essere reimmessi sul mercato. Nel caso dei MacBook, come per qualsiasi altro dispositivo ricondizionato, questo processo interessa sia le componenti hardware che la parte software. Ci sono diversi step da superare per ciascun prodotto ricondizionato di cui parleremo nel prossimo paragrafo.

Come si rigenera un MacBook? 

Sul sito Apple c'è una sezione nella quale viene spiegato punto per punto come avviene il processo di ricondizionamento dei MacBook. Il processo consiste in diverse fasi che vanno dalla verifica dei componenti hardware, all'igienizzazione del prodotto fino alla formattazione del disco.

I MacBook rigenerati:

  • vengono sottoposti a una serie completa di test per verificarne il funzionamento, e gli eventuali componenti difettosi vengono sostituiti;
  • vengono sottoposti a un accurato processo di pulizia e ispezione;
  • vengono riconfezionati (con i manuali del caso, cavi, nuova scatola ecc.); 
  • includono il sistema operativo fornito inizialmente con l’unità oppure, in alcuni casi, una versione più recente; 
  • devono superare un ultimo controllo qualità prima di essere aggiunti alle scorte di prodotti ricondizionati rivendibili 

Se si acquista un prodotto ricondizionato da venditori di terze parti, piuttosto che dalla casa madre (in questo caso Apple) è buona norma verificare che vengano rispettati questi standard di verifica. 

Ogni venditore può decidere di svolgere ulteriori verifiche o viceversa di escluderne alcune ma l'acquirente ha sempre il diritto di essere informato sul metodo di verifica prima dell'acquisto. Lo stesso discorso vale per la garanzia post vendita che può variare in base al venditore e va sempre chiesta, se non indicata, per evitare brutte sorprese.

Nella stragrande maggioranza dei casi, il processo di rigenerazione (o ricondizionamento) di un MacBook si divide in tre passaggi:

1. Verifiche hardware: in questa fase dei tecnici specializzati analizzano ed eventualmente sostituiscono le componenti hardware del dispositivo. Il processo di verifica e riparazione hardware coinvolge tutte le componenti del prodotto, anche la batteria - che viene sostituita nel caso in cui la sua efficienza sia inferiore all’80% e/o il valore dev’essere segnalato all’utente. Le verifiche hardware vengono spesso riportate anche in sede d’acquisto, affinché gli utenti abbiano un’idea quanto più precisa possibile del prodotto che stanno acquistando.

2. Verifiche software: il secondo passaggio prevede la formattazione e il ripristino allo stato di fabbrica del dispositivo. Una volta effettuata questa operazione, il dispositivo viene aggiornato all’ultima versione del sistema operativo distribuito dalla casa madre. Infine si procede a una serie di test che possono protrarsi anche per qualche giorno, volti a verificare che il software funzioni correttamente e senza problemi

3. Pulizia, sanificazione e igienizzazione: l’ultima fase di rigenerazione prevede la pulizia approfondita del dispositivo. I PC e in particolare le tastiere possono diventare un nido per germi e batteri, oltre che per lo sporco di ogni genere. Per questo i dispositivi ricondizionati vengono sterilizzati prima di essere riconfezionati e venduti sul mercato.

MacBook ricondizionato, perchè comprarlo? 

Ci sono molti buoni motivi per comprare un MacBook ricondizionato. Innanzitutto, a differenza dei dispositivi usati che si possono acquistare da privati, i MacBook ricondizionati vengono venduti da negozi specializzati o da Apple stessa. 

Questo comporta due vantaggi importanti: il primo consiste nell'assistenza post-vendita che consente di sostituire o riparare a spese del venditore il dispositivo se questo presenta dei malfunzionamenti nel periodo coperto da garanzia (che di solito va da uno a due anni). Il secondo vantaggio sta nel fatto che i prodotti ricondizionati sono usati ma vengono rimessi a nuovo e testati, quindi sono più "sicuri" rispetto all'usato che si può acquistare a scatola chiusa.

Inoltre, a differenza che gli smartphone, i portatili in generale e in particolare i MacBook sono più longevi. Ciò significa che l’investimento iniziale può essere ammortizzato in un periodo più lungo: il processore M1 di Apple, accompagnato dalla policy aziendale di lungo supporto ai propri laptop e desktop, costituisce una garanzia e un ottimo motivo per acquistare un MacBook ricondizionato.

Come si sceglie un MacBook ricondizionato? 

Prima di acquistare un MacBook ricondizionato dovrete verificare due aspetti fondamentali.

Il primo è senza dubbio l'azienda alla quale decidete di rivolgervi. Se acquistate un MacBook ricondizionato dal sito Apple avrete una garanzia totale sul dispositivo e sarete sicuri di acquistare un portatile seminuovo. Del resto i venditori di terze parti propongono spesso prezzi più convenienti e dovrete stare attenti a non farvi attirare dalla cifra. Come si suol dire, spesso chi più spende meno spende e a volte è meglio investire una cifra superiore e avere delle garanzie maggiori che comprare un dispositivo ricondizionato a poco prezzo per poi trovarsi a doverlo sostituire dopo qualche mese. 

Il secondo punto è prettamente tecnico. Quando si compra un MacBook o un altro dispositivo ricondizionato, è necessario verificare la data di uscita sul mercato per evitare di acquistare un dispositivo obsoleto o prossimo a diventarlo. Anche se acquistassimo un device in condizioni perfette, comunemente detto “mint”, se questo è vecchio di 4 o 5 anni sarà inevitabilmente obsoleto e limitato in alcune funzioni. 

Questo aspetto è fondamentale per gli smartphone, ma diventa meno importante se si parla di MacBook, poiché si tratta di dispositivi più longevi e supportati più a lungo rispetto agli iPhone. Perciò l’acquisto di un MacBook ricondizionato è una scelta più consigliabile. 

Detto questo, prendere un portatile troppo datato non è comunque consigliabile in quanto, design a parte, i componenti hardware potrebbero non supportare le applicazioni più recenti limitando l'utilizzo che potete farne.

Per ricapitolare, per comprare un MacBook ricondizionato dovrete prima verificare l'attendibilità del venditore e la tipologia di assistenza post-vendita/garanzia che offre. In secondo luogo dovrete verificare lo stato del dispositivo in base alla classificazione di ciascun venditore (Mint, Eccellente, A++++ e via dicendo). Infine dovrete accertarvi che si tratti di un modello recente o perlomeno dotato di componenti hardware in grado di gestire i software di cui avete bisogno.

Macbook ricondizionato: perché è una buona idea 

Scegliere un MacBook ricondizionato è un ottimo modo per risparmiare un sul prezzo di listino al contempo fare una scelta sostenibile tanto economicamente, quanto a livello ambientale.

I prodotti Apple tendono a preservare il loro prezzo nel tempo ed è difficile trovarli “scontati”. Nel caso degli iPhone, c’è da considerare anche il ciclo di vita brevissimo di questi prodotti (mediamente 3/4 anni), ma nel caso di un Mac, laptop o desktop che sia, i tempi si allungano parecchio.

I MacBook vengono aggiornati per diversi anni dopo l’uscita e dispongono di un sistema operativo ottimizzato che ne garantisce il funzionamento a lungo. L’adozione di una CPU proprietaria, introdotta con i Mac M1, sedimenta ulteriormente questa pratica e lascia presupporre che un MacBook acquistato oggi e tenuto con cura possa tranquillamente funzionare anche tra una decina d’anni. 

Per questo ha perfettamente senso comprare un MacBook rigenerato, soprattutto se garantito dall’azienda produttrice o da società specializzate nella vendita di prodotti rigenerati.

Infine, va tenuto conto delle nostre reali necessità. Spesso si acquista l'ultimo modello per essere al passo con i tempi senza pensare all'utilizzo che se ne farà realmente. Se dovete, ad esempio, fare dell'editing fotografico leggero, qualche tabella di calcolo e usate il portatile per lo streaming e la navigazione, un MacBook con processori Intel (pre M1) potrebbe essere una soluzione ideale e farvi risparmiare parecchio rispetto ai modelli più recenti, garantendo al contempo prestazioni solide per diversi anni a venire.

Al contempo i già convenienti MacBook Air M1 si trovano a prezzi super convenienti da ricondizionati e sono tra i migliori portatili in circolazione nel loro segmento.  

In conclusione, un MacBook ricondizionato è una scelta validissima in quanto offre maggiori garanzie per l'acquirente rispetto a qualsiasi prodotto che si può acquistare sull'usato da un privato, permettendo al contempo di risparmiare e ottenere un servizio di assistenza post vendita.

Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.