Mac Pro 2019: prezzo, specifiche, disponibilità, versioni
Tutto quello che sappiamo sul Mac Pro 2019
Il Mac Pro 2019 è stato annunciato ufficialmente alla conferenza WWDC 2019, ed è il computer desktop più potente mai prodotto da Apple. Ora è finalmente disponibile, a dimostrazione dell'abilità di Apple nel produrre dispositivi all'avanguardia di prima qualità, destinati a rimanere sulla cresta dell'onda anche negli anni a venire. Il salto qualitativo in termini sia di performance che di design valgono tutti gli anni passati nell'attesa di un nuovo Mac Pro.
Quando è uscito il 10 dicembre il nuovo Mac Pro 2019 ha davvero alzato l'asticella con le sue specifiche: monta infatti un processore Intel Xeon a 28 core, e fino a 1,5 TB di memoria ECC a sei canali. Quindi, probabilmente, non ci sarà un compito troppo impegnativo per questo computer.
Abbiamo dato una prima occhiata a questo nuovo computer, che sostituisce il Mac Pro del 2013, notando che questo nuovo modello è più versatile perché permette aggiornamenti modulari, nel caso che un processore a 28 core non vi dovesse bastare.
Il Mac Pro 2019 è progettato per essere “a prova di futuro”, e anche il suo aspetto è futuristico - ma è anche stato etichettato subito come grattugia, per via del suo design. La struttura in acciaio inossidabile manda in pensione il design cilindrico del vecchio modello, in favore di una scelta “a torre” più tradizionale che rimanda ai Mac Pro più vecchi. Davanti e dietro ci sono molti fori, che conferiscono al Mac Pro un aspetto immediatamente riconoscibile. Il case in alluminio si apre, in alto, per dare un accesso ai componenti interni.
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Apple ha svelato anche uno schermo professionale, il Pro Display XDR, che ha un design simile a quello del Mac Pro. È uno schermo da 32 pollici Retina 6K (il primo del suo genere), con un nuovo tipo di HDR (High Dynamic Range) che Apple chiama XDR, cioè Extreme Dynamic Range.
Lo schermo ha una superficie Nano Texture che, secondo Apple, dovrebbe ridurre al minimo i riflessi senza compromettere la qualità dell’immagine.
Ogni singolo LED è calibrato di fabbrica per l’HDR, il che permette ad Apple di ottenere risultati mai visti prima. L’azienda ottiene il risultato tramite un sistema di dissipazione al lattice dietro allo schermo, e mantenere così una luminosità di 1.000 nit costanti, con picchi di 1.600 nit.
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Lo schermo dovrebbe essere in grado di riprodurre immagini spettacolari, grazie a un contrasto di 1.000.000:1.
Naturalmente il prezzo di partenza è altissimo, 6.599 euro per la versione con Nano Texture, a cui bisogna aggiungerne altri 1.099 solo per il supporto. Se volete l’adattatore VESA, ci vorranno 219 euro.
Se prendete un Mac Pro, lo schermo andrà comprato separatamente (ma il computer funzionerà con qualsiasi display), così come tastiere, mouse, trackpad e altri accessori. Un investimento sostanzioso, non c’è dubbio.
Ecco perché Apple cerca di proporre il Mac Pro 2019 come prodotto per i professionisti e i creatori più esigenti. Non è un computer da tenere in salotto o in camera da letto, e ha specifiche eccessive per i bisogni (e le tasche) di praticamente chiunque.
Dritti al punto
- Che cos’è? Il nuovo desktop marchiato Apple
- Quando è uscito? 10 dicembre 2019
- Quanto costa? A partire da 6.599 euro
Mac Pro 2019, data di uscita e prezzo
Il Mac Pro 2019 finalmente è arrivato il 10 dicembre 2019. Questo dopo la vaga finestra di rilascio prevista per "l'autunno 2019" mantenuta da Apple per la maggior parte dell'anno.
Il Mac Pro ha un prezzo di partenza fissato a 6.599 euro. È il prezzo del modello base, con Intel Xeon a 8 core e grafica Radeon 580X. Ricordate che il Pro Display XDR (5.599 euro), il Pro Stand (1.099 euro) e l’adattatore VESA (219 euro) sono venduti separatamente.
Scegliendo tutte le migliori opzioni, la versione più potente del Mac Pro potrebbe arrivare a costare più di 60.000 euro.
Nuovo design
Il design del nuovo Mac Pro 2019, rispetto al modello precedente, appare più industriale. Progettato per essere modulare, il Mac Pro ha un approccio più tradizionale, che combina alluminio spazzolato e fori per la ventilazione che costellano il rivestimento esterno.
Si tratta di un design radicale che grida “è per lavorarci, non per guardarlo” - il che da parte di Apple è quantomeno insolito. Si può montare in un rack, e volendo ci si possono mettere delle ruote per spostarlo.
Più avanti ci occuperemo delle prestazioni, ma prima di arrivarci vale la pena sottolineare che dentro a questo case ci possono entrare davvero molti componenti.
Un produttore musicale, una volta, ci ha detto che era necessario usare più di un computer per lavorare a un mixaggio complesso. Oggi tutta quella potenza può stare all’interno dell’Apple Mac Pro 2019.
Apple ha integrato sul nuovo Mac Pro anche un sistema di raffreddamento che massimizza il flusso d’aria mantenendo al tempo stesso una bassa rumorosità. Nonostante le ventole enormi, questo computer non vi disturberà.
Ci sono anche molte porte Thunderbolt sulla parte superiore del computer, facili da raggiungere e usare.
Mac Pro 2019, specifiche e prestazioni
Quando si prendono in considerazione le specifiche, si nota che Apple non si è risparmiata. All’interno del Mac Pro 2019 c’è dell’hardware potentissimo.
Il modello base ha un processore Intel Xeon a 8 core, con potenza sufficiente per le attività multitasking più impegnative. Le CPU Xeon sono progettate specificamente per le workstation professionali, e sul Mac Pro 2019 se ne possono avere diversi modelli, fino a quello da 28 core.
Più core ci sono e meglio è, per quanto riguarda la gestione di molti compiti allo stesso tempo. Il processore del nuovo Mac Pro è senza dubbio in grado di gestire anche le attività più pesanti senza battere ciglio.
Come il modello prosumer di Apple, cioè l’iMac Pro, anche il Mac Pro 2019 ha una schede grafiche AMD. Il modello di partenza è la Radeon Pro 580X, e si arriva fino alla Radeon Pro Vega II, con 32 GB di memoria ultraveloce (1 TB/s per la precisione). È la larghezza di banda maggiore che si possa avere su una scheda video.
E se ancora non dovesse bastare, c’è anche l’opzione AMD Radeon Pro Vega II Duo, vale a dire due GPU Vega II insieme, per un totale di 64 GB di memoria.
Queste GPU sono collegate tramite l’Apple MPX Module, che si inserisce nel Mac Pro e offre un’operatività silenziosa, raffreddato dal sistema di dissipazione del Mac Pro stesso.
La cosa impressionante è che un Mac Pro può ospitare fino a due moduli MPX allo stesso tempo, quindi se ne avete bisogno e ve lo potete permettere, si possono installare fino a quattro schede Vega (due Vega II Duo) per un totale di 128GB di memoria video e 56 teraflop di potenza.
Tutta questa potenza di calcolo richiede parecchia energia, e infatti il Mac Pro 2019 ha un alimentatore da 1,4 kW. Nonostante tutto è piuttosto silenzioso, sebbene all’interno ci siano le necessarie ventole. Lo abbiamo visto accesso e sotto un carico intenso, senza notare molta aria calda uscire da dietro, né sentire il rumore di un jet che decolla.
Tutta questa potenza grafica è sufficiente per gestire qualsiasi tipo di codifica video o rendering grafico, anche a risoluzione 8K o superiori. Ci piace immaginare anche le prestazioni da gioco di un mostro del genere, ma realisticamente non è una macchina che qualcuno prenderebbe per giocare.
Abbiamo visto la potenza del Mac Pro 2019 dal vivo, vedendo come si possono manipolare immagini 3D in tempo reale, con una moltitudine di ombre e luci cangianti. Con questo computer, di fatto, molti potranno smettere di mandare il proprio lavoro a una rendering farm esterna. Almeno in teoria.
Un artista ha stimato che la potenza extra di questo computer offre prestazioni quattro volte maggiori di quanto potesse immaginare possibile, il che gli lascerebbe il tempo di creare di più e lavorare di più, invece di passare ore ad aspettare che immagini e video, nella versione finale, siano proprio come le aveva immaginate.
La possibilità di gestire flussi 8K così facilmente è impressionante. Abbiamo parlato con un ingegnere secondo cui l’arrivo del Mac Pro 2019 si può paragonare al momento in cui fu davvero possibile usare decentemente i contenuti 1080p. Intendeva cioè, quando la velocità delle operazioni (montaggio, rendering, etc.) diventò finalmente accettabile.
Passando alla RAM, il Mac supporta memoria a sei canali e ha 12 slot, per un massimo teorico di 1,5 TB di RAM.
In una dimostrazione, tanta memoria ha permesso di renderizzare un’orchestra completa all’interno della RAM stessa. Quindi un rack di PC si potrebbe sostituire con un singolo Mac Pro, capace di generare l’uscita in tempo reale.
Anche questo ci ricorda che parliamo di una workstation progettata per esserre eccellente nel multitasking. Ci sono anche otto slot PCI Express (PCIe), che offrono versatilità per espandere le capacità del Mac Pro in futuro.
Persino con il processore meno potente tra quelli disponibili, lo Xeon a 8 core con frequenza massima di 4 GHz e 23 GB di RAM ECC, non dovreste aver alcun problema. Il Mac Pro 2019 non è un computer pensato per le ordinarie attività di ogni giorno, come d’altra parte è ovvio anche solo giudicando dal prezzo.
Il modello base ha un SSD da 256 GB, un quantitativo di memoria davvero basso per una macchina del genere, al giorno d’oggi. Le opzioni permettono comunque di arrivare fino a 4 TB, il che sarebbe un SSD davvero bello grosso, e un bel pregio per chi si occupa di editing video. Dovrebbe costare intorno ai 2.000 euro.
Una della caratteristiche più importanti del Mac Pro 2019 sono le possibilità di espansione. Questo desktop ha otto slot PCIe, come abbiamo detto, che permettono di aggiungere hardware in futuro. E c’è una speciale scheda chiamata Apple Afterburner, il cui scopo è accelerare ulteriormente le prestazioni; serve per esempio a rendere possibile la riproduzione contemporanea di diversi flussi video 8K RAW. Questo dovrebbe essere molto utile per chi si occupa di produzione video professionale.
Non preoccupatevi per la RAM, perché sarà possibile espanderla in un secondo momento, se al momento dell’acquisto scegliete la versione da 32 GB (che è già abbastanza costosa). Il nuovo Mac Pro ha 12 slot DIMM, che potrete occupare come e quando preferite.
Eventuali nuove schede video saranno fornite con il modulo MPX, un’espansione PCIe che permette di aggiungere potenti schede grafiche e ha Thunderbolt nativa, oltre che 500 watt di potenza. Se ne possono inserire due nel Mac Pro, per un’accoppiata di Radeon Pro Vega II cadauno.
Ancora meglio, accedere all’hardware interno è molto semplice, grazie al design del case. Il rivestimento in alluminio si apre con un semplice gesto, dopodiché arrivare all’hardware è una passeggiata.
Sulla carta si tratta di caratteristiche impressionanti, anche se probabilmente eccessive per la maggior parte delle persone. Non vediamo l’ora di poter fare un vero test sul Mac Pro 2019, e scoprire come si comporta.
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Immagini: TechRadar