La Svizzera è il primo Paese a implementare l’app di tracciamento dei contatti
In Italia è prevista per il 29 maggio
La Svizzera ha rilasciato la sua app per il tracciamento dei contatti chiamata SwissCovid ed è il primo Paese a rilasciare un’applicazione progettata per limitare lo spargersi della pandemia di coronavirus.
Come riporta il sito The Register, l’applicazione al momento può essere usata solo da determinati gruppi di lavoratori che hanno un ruolo essenziale nel Paese, come operatori ospedalieri, dipendenti pubblici e membri dell'esercito svizzero. Il rilascio di SwissCovid per l’intera nazione è previsto il mese prossimo.
SwissCovid e Immuni (quest’ultima dedicata al nostro Paese) useranno le API sviluppate da Apple e Google per controllare i possibili infetti da Covid-19, mantenendo anonimi i dati degli utenti. Le app useranno chiavi univoche generate in modo casuale e la crittografia Bluetooth renderà difficile risalire all’identità delle persone. Le app invieranno una notifica qualora siate entrati in contatto con un individuo risultato positivo al Covid-19, ma non fornirà ulteriori informazioni in merito alla sua identità.
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Tuttavia, diversi governi vorrebbero che tali applicazioni permettessero l’accesso completo ai dati degli utenti, sulla loro posizione e sui propri spostamenti. Germania, Francia, Italia, Spagna e Portogallo hanno, a tale proposito, pubblicato una dichiarazione congiunta in cui hanno ribadito la loro posizione in merito alla privacy degli utenti.
La dichiarazione riporta: “la tecnologia è cruciale per combattere questa crisi globale e ci aspettiamo che le aziende tecnologiche tengano conto del benessere generale e delle esigenze dei vari Paesi nello stabilire uno standard digitale. L'uso di queste tecnologie deve essere progettato in modo tale che noi, in quanto governi eletti democraticamente, possiamo valutarle e giudicarle accettabili per i nostri cittadini, secondo i nostri valori europei”.
Questi governi, però, sono costretti a rispettare le restrizioni tecniche imposte da Apple e Google, dal momento che altri sforzi per aggirare tali restrizioni si sono dimostrati problematici. Inoltre, gli utenti quasi sicuramente non avrebbero apprezzato di essere controllati in maniera costante e nei minimi dettagli.
Per quanto riguarda il nostro Paese, il rilascio di Immuni è previsto il 29 maggio, ma l’app non potrà essere scaricata prima di 10-15 giorni, dal momento che è prevista una sperimentazione in sole tre regioni (Abruzzo, Liguria e Puglia).
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