Intel Sierra Forest, arriva la prima CPU Xeon da 144 core per i Data Center

Intel Xeon di quarta generazione
(Immagine:: Intel)

Intel ha aggiornato ieri la sua roadmap Xeon in occasione di un DCAI (Data Center and AI Investor Webinar), confermando che sta lavorando a un processore Xeon a 144 core, attualmente chiamato Sierra Forrest e previsto per la prima metà del 2024. Ciò che sorprende è che Intel intende lanciare un'altra coppia di prodotti Xeon, Emerald Rapids (nel quarto trimestre del 2023) e Granite Rapids, poco dopo Sierra Forest.

L'altra mezza sorpresa è che Intel sta abbracciando i core Performance/Efficiency a livello di Data Center, il che ha senso perché è ciò che il mercato richiede. Inoltre, sappiamo anche che AMD lancerà una CPU Bergamo a 128 core basata sull'architettura Zen 4c nel corso dell'anno.

Entrambi i core P ed E non vivranno sullo stesso processore (come nelle CPU consumer) perché si rivolgono a un pubblico diverso. Inoltre, entrambi presentano delle peculiarità in termini di architettura: devono fare i conti con un limite di potenza e di transistor.

Un numero minore di core di potenza con tutti gli optional (ad esempio AVX-512), con clock a velocità più elevate, genererà e consumerà la stessa potenza di un numero maggiore di core di efficienza con meno optional (ad esempio single threaded) e velocità di clock inferiori.

Poi c'è la cache (la memoria più vicina ai core), la latenza (spostamento dei dati da e verso le varie parti della CPU), la resa dei chip (quanti chip di silicio utilizzabili vengono prodotti), la larghezza di banda della memoria disponibile (verso la memoria principale del sistema) e così via.

Quale sarà il suo impatto?

Le voci di una CPU Xeon a 120 core sono state finalmente messe a tacere ieri ma, sebbene questa corsa produca titoli divertenti, non avrà molta importanza per nessuno se non per gli hyperscaler. I consumatori non saranno in grado di acquistare questi processori a breve (ndr: potrebbero essere in grado di fare offerte su Ebay o di acquistarli da Aliexpress una volta che saranno dismessi, tra qualche anno), in quanto richiederanno sistemi server specializzati (tra cui un nuovo tipo di moduli di memoria DDR) che non hanno nulla a che fare con un uso di tipo “domestico”.

La strategia di proporre un alto numero di core a basso consumo adottata da Intel e AMD li aiuterà a contenere la minaccia Arm, per il momento. Ma ci sono almeno una mezza dozzina di rivali che vogliono una fetta più grande della torta (Huawei, Nvidia, Ampere) o ridurre la loro dipendenza da Intel e AMD (Amazon, Tencent, Google).

Graviton di AWS ha 64 core, ma ci aspettiamo che aumenti in base alla domanda del mercato. Ampere ha già 128 core e la piattaforma Neoverse Poseidon di Arm, annunciata a settembre 2020, mira a offrire una densità di core più elevata (superiore al limite di 128 core di N1) quando verrà lanciata.

Un numero maggiore di core è importante per applicazioni come il web hosting (Virtual Private Server o VPS), i desktop virtuali (VDI) e una serie di altre applicazioni che non consumano molta energia e non hanno problemi ad operare in un ambiente multi-tenancy.

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