Elden Ring è così facile che puoi giocare a campo minato mentre combatti contro i Boss
Possiamo davvero lasciare tutto il lavoro sporco alle invocazioni?
Un giocatore di Elden Ring è riuscito a sconfiggere uno dei Boss del gioco senza subire un colpo mentre completava una partita a campo minato. Il tutto per dimostrare quanto il sistema di evocazione possa sopraffare l’azione del tanto acclamato RPG.
Sin dall’uscita di Elden Ring, quella delle invocazioni si è imposta come una delle questioni più controverse dell’intero gioco. Come in Bloodborne e Dark Souls 3, anche qui potete evocare NPC amichevoli che combattano al vostro fianco contro i Boss.
Benché il gioco faccia di tutto per incoraggiare gli utenti a usare le invocazioni, una piccola fetta della comunità di Elden Ring continua ad opporsi a questa meccanica, vedendola come una scorciatoia fin troppo ingrata per farsi strada tra i pericoli dell’Interregno.
L’utente di Reddit D-ISM ha fatto di tutto per dimostrare fino a che punto le invocazioni rubino la scena alla giocabilità dell’ultima opera di FromSoftware e la sua recente trovata sembrerebbe dare molto su cui riflettere.
Durante il combattimento contro il Duellante guardiano della tomba (il Boss alla fine delle Catacombe dei campi di neve consacrati), l’utente ha evocato lo spirito di Ogha e, dopo essersi beatamente accomodato a lato dell’arena, ha lasciato che l’NPC sbrigasse tutto il lavoro al suo posto.
Tanto per non annoiarsi troppo, D-ISM ha anche deciso di ingannare l’attesa concedendosi una partita a campo minato (e se ve lo state chiedendo: sì, ha vinto anche quella).
Guardando questo video, e tutti gli altri dello stesso genere, potreste iniziare seriamente a credere che giocare a Elden Ring sia una passeggiata. Ma è veramente così?
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Analisi: Elden Ring è davvero così facile?
Occorre dire che le evocazioni di Elden Ring non sono sempre manna dal cielo. Lo stesso D-ISM sottolinea che il potente attacco atterrante di Ogha sia efficace solo contro nemici di dimensioni ragionevoli. Non vi tornerà granché utile contro i (numerosi) Boss di grossa stazza dell’Interregno dunque.
In secondo luogo, è altamente improbabile fare di uno dei mini-Boss più “umili” del gioco come il Duellante guardiano della tomba un esempio universale della difficoltà degli scontri in Elden Ring. Prima di tutto, perché l’intera gamma di Boss disponibili è tanto variegata quanto dotata di dinamiche di lotta particolari (se non addirittura uniche, in certi casi).
Durante le vostre partite, troverete molti dei Boss e mini-Boss che affronterete al termine di specifici dungeon, con l’architettura di quest'ultimi che condiziona drasticamente il tipo di nemico con cui dovrete fare i conti una volta arrivati alla stanza finale. Esistono dungeon altamente impegnativi che sono bilanciati da Boss (più) facili e dungeon lisci come l’olio che vi puniscono con mostri finali molto meno caritatevoli del Duellante guardiano.
Elden Ring prevede anche degli scontri in cui le invocazioni non sono affatto disponibili – nemmeno quelle ricavate dalle ceneri, che in teoria potete portare sempre con voi -, e tanti altri in cui la cooperazione di voi giocatori è condizione necessaria e spesso non sufficiente per uscire vittoriosi dalla battaglia.
Ribaltando la prospettiva, sembrerebbe proprio che esibizioni tracotanti come questa finiscano per nutrire ulteriormente anziché ridimensionare l’aura leggendaria che si è creata attorno ad un gioco in circolazione da nemmeno un mese. E di cui a quanto pare continueremo a parlare ancora per molto.