Il modem non ha più senso? Nella nuova linea D-Link Eagle AI Pro non ce n'è uno
Con l’introduzione della linea Eagle Pro AI, D-Link non ha inserito un modem nel nuovo catalogo
D-Link ha presentato ufficialmente i prodotti della nuova linea Eagle Pro AI. Si tratta del router D-Link R15, il sistema mesh D-Link M15 e il Range Extender Mesh D-Link E15. L’azienda ha inoltre fatto sapere che ci sono altri dispositivi in arrivo nel corso dell’anno, tra cui due modem LTE.
I nuovi dispositivi raccolgono le migliori tecnologie di rete disponibili oggi, e ancora una volta D-Link si distingue per prezzi davvero molto interessanti. Il router R15, per esempio, si trova a meno di €70 su Amazon, mentre il set da tre satelliti D-Link Eagle AI Pro M15 si trova per meno di €180. Sono prezzi piuttosto interessanti per alcuni tra migliori Wi-Fi Mesh del mercato.
L’altro dettaglio che ci è sembrato curioso è che non ci sono modem nel nuovo catalogo D-Link, a parte appunto i modelli LTE che saranno introdotti nei prossimi mesi. Il punto è che, ci ha spiegato un portavoce dell’azienda, “avere un proprio modem non ha più molto senso”.
Avere un modem non ha più senso
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L’affermazione potrebbe risultare un po’ inattesa, ma ha solide basi. Con il diffondersi delle connessioni in fibra FTTH, infatti, l’operatore fornisce già uno strumento di accesso (il gateway o la “borchia”). In casa, basta appunto avere un router e collegare il cavo di rete.
Questa realtà è già piuttosto consolidata a livello mondiale, ci ha spiegato D-Link. In Italia, invece, le connessioni in rame VDSL sono ancora molto diffuse, e sicuramente in questo caso avere un proprio modem è ancora una scelta interessante - in alternativa al modem proposto dall’operatore.
Ma le cose stanno cambiando anche in Italia, e ogni giorno si posano decine di chilometri di fibra, in tutto il paese. La scelta di D-Link, dunque, appare quella migliore dal punto di vista strategico. Via il modem, e dentro un router con funzionalità complete ma un prezzo minore. Trovate ancora i prodotti precedenti, nel catalogo D-Link, ma non ne arriveranno di nuovi in futuro.
D-Link è uno dei tra attori principali del mercato italiano: gli altri due sono AVM e TP-Link, mentre tutti gli altri marchi rientrano nella grande categoria-contenitore “altri”. I nuovi dispositivi dovrebbero aiutare l’azienda a mantenere e a consolidare la sua posizione, grazie in particolare ai prodotti mesh, sempre più diffusi.
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Le nuove soluzioni D-Link offrono semplicità di utilizzo grazie a un’applicazione particolarmente intuitiva e semplice da usare. Questo aspetto è uno di quelli più importanti, perché bene o male tutti i prodotti in commercio hanno velocità e caratteristiche come multi MIMO, beamforming, QoS, Parental Control e molto altro.
Chi compra un sistema Wi-Fi mesh, però, non deve per forza essere un esperto in grado di gestire un’applicazione complessa. Ben venga, quindi, la scelta di creare un’app essenziale e pulita, con le opzioni avanzate (quelle per gli esperti), in una sezione apposita, che è sostanzialmente una web-app.
Il mercato italiano non sa svecchiarsi
I rappresentanti di D-Link ci hanno confermato nuovamente un fatto che era già emerso molte volte in passato, parlando con più o meno chiunque. Il consumatori italiani preferiscono i vecchi negozi, e la maggior parte delle vendite si fa ancora offline. L’online cresce, certo, ma ancora non si può rinunciare alla presenza sul territorio.
C’è chi lo ha fatto, e in ambito networking il marchio Tenda è un esempio valido. E sicuramente se si sceglie di “abbandonare” i negozi fisici si possono ridurre i costi e quindi anche il prezzo finale: potrebbe essere un’idea interessante in futuro, ci spiegano i rappresentanti di D-Link, ma per il momento è ancora preferibile continuare a lavorare con partner come Mediaworld, Euronics, Trony e così via. E questo nonostante sia “una scelta onerosa, che molto spesso non paga”.
Sicuramente è un peccato, e ci piacerebbe che anche in Italia il mercato online si sviluppasse di più. Ma sarebbe necessario anche uno sviluppo sano, con tanti attori diversi e una vera concorrenza: al momento, purtroppo, in Italia il mercato online ha il problema di un retailer che è praticamente un monopolista. E da un monopolio non può uscire nulla di buono, ormai dovremmo saperlo.
Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.