Apple distaccata dalla realtà: chiama il Vision Pro "un prodotto di grande valore"

The top and front of the Apple Vision Pro headset on a grey background
(Immagine:: Apple)

L'annuncio del prezzo di Apple Vision Pro alla WWDC 2023 ha sicuramente spiazzato molti, ma il CEO di Apple Tim Cook ha difeso la cifra di ben 3.499 dollari richiesti per l'acquisto del visore, definendolo "un prodotto di grande valore".

Good Morning America infatti ha chiesto a Cook se il Vision Pro è qualcosa che "la persona media potrà permettersi". Cook ha risposto: "Non lo so. Penso che le persone faranno scelte diverse a seconda della loro situazione finanziaria, o cose del genere".

Ma Cook ha anche spiegato perché 3.499 dollari (circa 3-265 euro) sono una richiesta ragionevole. "La progettazione di questo prodotto si è spinta a livelli sbalorditivi", ha aggiunto. "Naturalmente, una tecnologia simile non si può avere gratis. Un prodotto del genere costa, ma credo anche che sia di grande valore".

Ci sono sicuramente buone ragioni per cui Apple Vision Pro ha un prezzo così alto. È dotato di 12 telecamere, cinque sensori e sei microfoni. Il visore inoltre monta due chip: l'M2 (che si trova all'interno dei migliori notebook di fascia alta come il MacBook Pro 13 pollici) e un nuovo chip chiamato R1. 

Dopo averlo brevemente provato, possiamo anche dire che i display sono i migliori che abbiamo visto in un visore a realtà mista. L'analista Ross Young ha ipotizzato che il costo di questi schermi "ammonta a più del 10% del prezzo" del Vision Pro, motivo per cui si dice "non sorpreso dal prezzo" del prodotto finale.

Sebbene esistano visori più accessibili di Vision Pro, Meta Quest 3 e Meta Quest Pro non sono dei veri e propri competitor. In termini di tecnologia e di esperienza complessiva, l'apparecchio di Apple è più vicino a Microsoft Hololens 2 e Varjo XR3, che presentano prezzi simili.

In altre parole, la realtà diversa in cui Apple si trova a vivere è rappresentata dallo spazio di fascia alta e non mainstream che ha tipicamente evitato da sempre, come testimoniano i prodotti di prima generazione come l'Apple Watch e l'iPhone. D'altra parte, il Vision Pro non è un accessorio, ma piuttosto una nuova piattaforma informatica come il Macintosh originale, il cui prezzo corretto per l'inflazione oggi sarebbe di 7.285 dollari.

Il Vision Pro non è (ancora) per noi

The Apple Vision Pro headset on a stand at the Apple headquarters

(Image credit: Future)

Per la maggior parte di noi, il fatto che Apple descriva un visore per la realtà mista da 3.499 dollari (che non è nemmeno lontanamente pronto a sostituire i nostri smartphone o computer portatili) come "un prodotto di grande valore" potrebbe sembrare un po' fuori luogo in un periodo di crisi come questo.

Ma dimostra anche la direzione in cui Apple starebbe indirizzando il suo nuovo "computer spaziale": non è per l'appassionato medio di tecnologia, ma per gli sviluppatori e gli early adopter benestanti che contribuiranno a battere la strada verso una versione pensata per il consumatore medio.

Apple non ha menzionato AR o VR nel suo lancio del Vision Pro, in parte perché le piace definire i nuovi settori con nomi fantasiosi come "computer spaziale", ma anche perché non vede il visore come un rivale diretto di quelli focalizzati sul gaming come il Meta Quest 3.

Invece, il Vision Pro è un po' come un incrocio tra l'iPhone originale (che non aveva un App Store) e il primo Macintosh (che costerebbe più del doppio del nuovo visore di Apple, se si aggiusta il prezzo per l'inflazione). Lo sviluppo del software richiederà anni per maturare, ma l'obiettivo finale è quello di sviluppare una versione accessibile del visore per quando ciò avverrà.

Durante l'intervista a Good Morning America, Tim Cook ha aggiunto a proposito del Vision Pro: "È il pezzo di elettronica più avanzato in circolazione. È la tecnologia di domani. Quindi vivrete nel futuro e sarete in grado di farlo oggi". 

Giulia Di Venere

Giulia Di Venere è Editor Senior per TechRadar Italia e lavora con orgoglio al progetto da quando è nato.

Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è una grande appassionata di cinema, libri, cucina e cinofilia.

Da sempre considera la scrittura lo strumento più efficace per comunicare, e scrivere per fare informazione, ogni giorno, è per lei motivo di grande soddisfazione.

Copre una grande varietà di tematiche, dagli smartphone ai gadget tecnologici per la casa, gestendo la pubblicazione dei contenuti editoriali e coordinando le attività della redazione.

Dalla personalità un po’ ambivalente, ama viaggiare tanto quanto passare il tempo libero nella tranquillità della propria casa, in compagnia del suo cane e di un buon libro.

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