Apple, altro che USB-C, dalla UE è in arrivo una bomba

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(Immagine:: Pexels / Brett Jordan)

Prosegue l’adattamento forzato dei prodotti Apple al resto del mondo. Dopo l’obbligo di adozione dello standard di connettività USB-C, che andrà a sostituire le porte Lightning su iPhone e iPad, l’Unione Europea ha promosso una nuova legge che renderà smartphone e tablet Apple più accessibili, se così vogliamo dire.

Il DMA (Digital Makers Act), votato in estate ed entrato in vigore in data 1° novembre, impone alla Mela di rendere disponibili nei suoi device gli app store di terze parti. Gli sguardi sono ovviamente puntati verso Google Play ed App Store, anche se tecnicamente è una norma che riguarda qualunque produttore e le barriere nell’utilizzo dei prodotti. In teoria, potrebbe valere anche per le auto, se le auto avessero un app store. E varrà per Amazon e i tablet Fire, per esempio. 

Insieme ad Apple, nell’occhio del ciclone potrebbe finire anche Google, già soggetta ad una multa da parte dell’Unione, a causa dei software proprietari preinstallati nei dispositivi Android. D’altra parte, però, su Android gli store alternativi già esistono, per quanto Google di sicuro non stia favorendo il fenomeno… anzi.

Come ben spiega Gerard De Graaf, membro della Commissione Europea: “Ci aspettiamo conseguenze significative e almeno una dozzina di grandi aziende saranno coinvolte”. 

Previsioni: le conseguenze per consumatori e lavoratori 

Sebbene la legge sia entrata in vigore, il cambiamento richiederà del tempo. L’Unione Europea deve ancora stabilire quali saranno le aziende oggetto del provvedimento e un annuncio ufficiale è atteso verso la primavera del 2023.

Nulla vieta di fare previsioni, soprattutto se si ha la certezza che saranno coinvolte anche altre grandi aziende. Prendiamo Meta e WhatsApp: la normativa potrebbe forzare il supporto per le altre app di messaggistica, come Telegram e Signal. 

Il processo è ancora in fase embrionale, ma probabilmente si concretizzerà nella possibilità di scambiarsi messaggi da un’applicazione all’altra. Qualcosa di simile sta accadendo negli Stati Uniti, dove Google sta facendo pressioni su Apple affinché adotti un nuovo standard per integrare SMS e iMessage. Apple, finora, non vuole nemmeno sentirne parlare. 

Per i consumatori, d’altra parte, sarebbe fantastico se fosse possibile usare una sola tra le tante app di messaggi, ed essere comunque certi di poter parlare con tutti. 

Le intenzioni dell’Unione Europea sono chiare quando si considerano le ragioni della presenza di De Graaf a San Francisco, dove ha un ufficio da cui opera. Il suo compito è infatti quello di spiegare le conseguenze della normativa alle aziende Big Tech statunitensi.

A prima vista, l’omogeneità dei servizi tra prodotti diversi può essere una novità gradita dai consumatori. Tuttavia, le ripercussioni potrebbero non essere piacevoli per i lavoratori se la perdita di alcune particolarità porterà ad un calo dell’utenza che potrebbe causare, per esempio, una minor necessità di assistenza.  

 Fonte: BGR