Android 11, installare gli aggiornamenti sarà più facile che mai

Android
(Immagine:: Shutterstock)

Google sta cercando di semplificare il processo di aggiornamento di Android con una nuova funzionalità che installa gli aggiornamenti in background denominata “Seamless updates”. Quest’ultima sarà disponibile da Android 11, noto anche come Android R.

Gli utenti potranno continuare a utilizzare lo smartphone durante il download, l’installazione della nuova build e il conseguente riavvio del dispositivo.

Seamless update

La funzione sarà disponibile grazie al supporto di Google al partizionamento virtuale A/B, che la società vuole introdurre su tutti i nuovi dispositivi.

Già presente in Chrome OS, la partizione virtuale è stata introdotta per la prima volta con Android 7 (Nougat), tuttavia la maggior parte dei produttori non l’ha implementata, poiché consuma spazio aggiuntivo sul dispositivo.

Le partizioni A/B sono spazi di memoria di sola lettura, dedicate al sistema, all’avvio, ecc. Il sistema userà una sola partizione, mentre l'altra rimarrà inattiva.

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Quando il dispositivo dovrà effettuare l’aggiornamento del sistema operativo, i dati verranno scaricati sulla partizione normalmente inattiva. Nel frattempo, gli utenti potranno continuare a usare il proprio dispositivo. Terminata l’installazione della nuova build, al riavvio, lo smartphone sfrutterà la partizione con il nuovo software.

Con ogni successivo aggiornamento del sistema operativo, verrà eseguita la stessa procedura. Nel caso in cui qualcosa andasse storto, il dispositivo continuerà a usare il vecchio sistema operativo nella prima partizione.

Seamless update ridurrà la durata dell'intero aggiornamento del software a solo pochi secondi rispetto all'attuale processo, che può richiedere diversi minuti.

(Image credit: the verge)

Questa funzionalità è utile principalmente per i modelli top di gamma che ricevono regolarmente aggiornamenti software. La linea di dispositivi Pixel di Google e pochi altri smartphone di punta ne sono già dotati.

Alcuni produttori come Samsung o Oppo seguono il proprio processo di installazione del sistema operativo, mentre altri non hanno usufruito di questa funzione, poiché hanno progettato una propria versione di Android che consuma spazio extra.

Infine, gli smartphone usciti negli ultimi mesi, vantano un ampio spazio d’archiviazione (64/128GB), per cui Google ritiene sia il momento giusto per iniziare ad imporre questa nuova feature.

Via: XDA

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