Duracell M150 e M250: le power station per ricaricare tutti i vostri dispositivi cablati e wireless
Supporta portatili, smartwatch, telefoni e persino droni
Duracell ha lanciato una coppia di Power Station portatili che rievocano il design delle batterie dell'azienda e consentono di ricaricare un infinità di dispositivi tecnologici cablati e non, tra cui portatili, smartphone, fotocamere, smartwatch e persino droni.
La più piccola delle due si chiama Duracell M150 misura poco meno di 8cm di larghezza per 16cm di altezza e pesa circa due chili. Al suo interno è presente una batteria da 25.000 mAh in grado di erogare 150 W di potenza tramite una connessione cablata. In modalità wireless può erogare 15 W attraverso il coperchio di ricarica.
Sì, abbiamo detto coperchio perché è possibile aprire la Power Station per accedere a un piccolo scomparto ideale per riporre i cavi USB. La parte superiore può aprirsi di ben 110 gradi per permettere di collegare lo smartphone e posizionarlo a un'angolazione ideale per guardare i video, a patto che si disponga di un telefono con ricarica MagSafe.
Duracell dichiara che il coperchio inclinabile non è dotato di un magnete per i telefoni. Dovrete quindi procurarvelo da soli. L'azienda afferma che "gli anelli esterni sono disponibili per l'acquisto", ma per ora non sono reperibili sito ufficiale.
Il modello M150 dispone di due porte USB-A e due porte USB-C sul retro e di una base di ricarica. Vicino alla parte superiore si trova una luce anulare dimmerabile a 360 gradi. Duracell spiega che la luce può essere utilizzata per "illuminare il volto durante le videochiamate" o semplicemente come lampada.
Come funziona?
Per ricaricare le riserve energetiche dell'M150 è necessario collegarla alla base o "direttamente a una presa a muro con un cavo USB-C". L'azienda dichiara che la ricarica richiede circa due ore quando è collegata a una presa a muro, mentre sul dock impiega circa 2,5 ore.
L'aspetto interessante della Duracell M150 è che può fornire una certa quantità di cariche a seconda dell'hardware collegato. Ad esempio, può ricaricare completamente un computer portatile una sola volta, mentre con gli smartphone può farlo sei volte. Gli smartwatch possono ricevere fino a 50 cariche, i tablet tre e i droni quattro.
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Ma il collegamento di più dispositivi influisce sulle capacità della stazione? Supponiamo che si voglia ricaricare un MacBook, un iPhone e un Apple Watch. La stazione è in grado di ricaricare completamente il MacBook o le sue prestazioni vengono compromesse dai gadget aggiuntivi collegati? Abbiamo posto questa domanda a Duracell e approfondiremo questo aspetto non appena avremo una risposta ufficiale dal produttore.
Duracell M250
La Duracell M250 funziona in modo simile all'M150, anche se è sostanzialmente più grande: pesa 2kg e misura 13 x 26cm. Anche la batteria interna è più potente, con 60.000 mAh. Fornisce 250 W di potenza attraverso una connessione cablata, ma le prestazioni wireless rimangono invariate. La M250 mantiene lo stesso assortimento di porte USB e aggiunge una presa per i cavi di alimentazione.
Grazie alla batteria più grande, questa stazione di ricarica garantisce una durata decisamente più elevata rispetto alla M150. Può ricaricare completamente un computer portatile per 3 volte, un telefono per 14, i droni per nove e gli smartwatch per 100 volte.
Attualmente conosciamo solo i prezzi in dollari: la stazione di ricarica M150 costa 199 dollari mentre la più grande M250 ha un prezzo di vendita di 299 dollari. Al momento sono disponibili solo sul sito ufficiale Duracell e non sappiamo con certezza quando arriveranno in Italia ma siamo molto curiosi di provarle.
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Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.
- Cesar CadenasContributor