Siri sotto accusa in Francia: Apple violerebbe la privacy degli utenti

This photograph shows wordmark of Siri, a digital assistant developed by Apple Inc., displayed on a smartphone
(Immagine:: Photo by PHILIPPE LOPEZ/AFP via Getty Images)

L'organizzazione francese per i diritti umani, Ligue des droits de l'Homme, ha accusato Apple di violazioni della privacy, trattamento illecito di dati personali e pratiche commerciali ingannevoli, come riportato da Radio France e Le Monde.

La denuncia sulla privacy si basa su informazioni fornite da un ex dipendente, che avrebbe condiviso prove della raccolta e del trattamento su larga scala delle registrazioni vocali di Siri senza il consenso degli utenti.

Il reclamo è stato presentato alla Procura di Parigi giovedì 13 febbraio 2025, solo poche settimane dopo che il colosso tecnologico ha accettato di pagare 95 milioni di dollari per chiudere una causa simile in California, senza però ammettere alcuna responsabilità.

Invasione della privacy e violazione del GDPR

Il francese Thomas Le Bonniec ha iniziato a lavorare per Globe Technical Services (GTS) a Cork, in Irlanda, nella primavera del 2019. Faceva parte di un team incaricato di migliorare le risposte multilingue di Siri, ascoltando, trascrivendo e catalogando le registrazioni attivate dall'assistente vocale di Apple.

"Il primo giorno ci è stato detto che avremmo lavorato su registrazioni di persone che parlavano con Siri o su registrazioni catturate senza il loro consenso, quando il dispositivo si attivava per errore", ha raccontato Le Bonniec a Radio France.

Il suo compito principale era verificare l'accuratezza delle trascrizioni di Siri e determinare se una registrazione fosse stata attivata accidentalmente. Durante il periodo trascorso presso GTS, ha riferito di aver ascoltato, insieme ai colleghi, un numero significativo di conversazioni private, registrate involontariamente dall'assistente vocale.

Alcuni membri del team si occupavano anche della catalogazione dei dati. "Dovevano confrontare le parole chiave pronunciate in una registrazione con le informazioni memorizzate nei dispositivi, come contatti, posizione geografica, musica, film, marchi, e così via. Questi dati venivano poi associati a specifiche etichette", ha spiegato Le Bonniec.

Secondo i documenti esaminati dall'unità investigativa di Radio France, la denuncia della Ligue des droits de l'Homme (LDH) accusa Apple di violare le normative GDPR sulla protezione dei dati e sul consenso informato.

Parlando a un'emittente televisiva francese, la presidente della Ligue des droits de l'Homme (LDH), Nathalie Tehio, ha spiegato che la denuncia si concentra su due principali violazioni: l’invasione della privacy, attraverso registrazioni effettuate senza il consenso degli utenti, e la violazione delle leggi europee sulla protezione dei dati personali.

"Non si tratta solo di essere spiati, ma anche registrati. C'è ascolto, registrazione e persino trasmissione," ha dichiarato Tehio. "Le registrazioni avvengono senza che le persone ne siano a conoscenza, il che costituisce un’infrazione. Inoltre, c’è una violazione del GDPR, perché non è stato dato un consenso informato per questa raccolta di dati personali. Si tratta di due reati."

Contattata da TechRadar, un portavoce di Apple ha precisato che il caso in Francia, al momento, è solo una denuncia sulla privacy, e che non è stata ancora aperta alcuna indagine ufficiale.

Apple ha anche sottolineato di aver apportato modifiche nel 2019 per garantire che Siri rispetti gli standard sulla privacy dell'azienda. Tra le misure adottate, l’eliminazione della memorizzazione delle registrazioni audio delle interazioni con Siri e la possibilità per gli utenti di scegliere se autorizzare o meno l’utilizzo dei propri campioni audio per migliorare il sistema.

Nel comunicato ufficiale pubblicato a gennaio 2025, Apple ha dichiarato: "Apple non ha mai utilizzato i dati di Siri per creare profili di marketing, non li ha mai resi disponibili per la pubblicità e non li ha mai venduti a nessuno per alcuno scopo. Stiamo continuamente sviluppando tecnologie per rendere Siri ancora più privato e continueremo a farlo."

Cosa c'è dopo?

Se la denuncia della Ligue des droits de l'Homme (LDH) porterà all'apertura di un'indagine più ampia sulle pratiche di gestione dei dati di Apple è ancora troppo presto per dirlo con certezza.

Tuttavia, come già accennato, Apple sta affrontando problematiche simili anche negli Stati Uniti. La class action in California, Lopez et al v. Apple Inc, accusa Siri di aver divulgato conversazioni private agli inserzionisti.

Pur non confermando queste accuse, Apple ha deciso di chiudere la causa con un accordo da 95 milioni di dollari. "Abbiamo scelto di risolvere la questione per evitare ulteriori contenziosi e andare avanti rispetto alle preoccupazioni sulla revisione dei dati da parte di terzi, un problema già affrontato nel 2019," ha dichiarato un portavoce dell'azienda a TechRadar.

Secondo un'indagine di Proton VPN, uno dei principali fornitori di servizi VPN, nel 2024 le Big Tech hanno pagato oltre 8 miliardi di dollari in multe in meno di tre settimane. In questo contesto, la transazione da 95 milioni di dollari per la causa in California sembra rientrare nei costi operativi dell’azienda piuttosto che rappresentare un impatto significativo sulle sue pratiche.

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