Intel torna a correggere i suoi processori: nuova patch per i bug di instabilità sulle nuove generazioni

An Intel Core i9-14900K slotted into a motherboard
(Immagine:: Future / John Loeffler)

Intel ha rilasciato un nuovo aggiornamento per i suoi processori (qui i migliori) della serie 13a e 14a generazione, continuando a intervenire sui noti problemi di instabilità che hanno afflitto queste CPU. Come segnalato da VideoCardz, si tratta del microcodice 0x12F, distribuito come aggiornamento supplementare rispetto al precedente 0x12B diffuso nel settembre 2024.

Secondo Intel, questa nuova patch punta a migliorare ulteriormente le condizioni di stabilità dei sistemi, agendo in particolare sul fenomeno del cosiddetto Vmin Shift Instability, legato a tensioni elevate che in alcuni casi hanno portato a crash di sistema o a un degrado precoce del chip.

Nel comunicato ufficiale, Intel precisa che l’aggiornamento arriva dopo un’indagine su un numero limitato di segnalazioni di malfunzionamenti riscontrati in PC che restavano accesi per diversi giorni consecutivi, svolgendo solo carichi leggeri.

Per evitare problemi, l’azienda consiglia a tutti gli utenti con CPU Raptor Lake o Raptor Lake Refresh di installare l’ultimo aggiornamento BIOS disponibile per la propria scheda madre, che includerà questa patch. Intel assicura inoltre che, secondo i suoi test interni, l’aggiornamento non comporta alcun calo di prestazioni.


A 14900K vs 13900K side by side in a hand

(Image credit: Future / John Loeffler)

Un'aggiunta a sorpresa

A quanto pare, i problemi di instabilità con i processori Intel di 13a e 14a generazione non sono ancora del tutto risolti. Nonostante Intel avesse dichiarato qualche mese fa che la situazione fosse sotto controllo, ora è arrivata una nuova patch che corregge ulteriori anomalie.

Il nuovo aggiornamento, chiamato "microcode 0x12F", segue la patch precedente (0x12B, rilasciata a settembre 2024) e punta a migliorare la stabilità dei sistemi, affrontando in particolare un fenomeno chiamato “Vmin Shift Instability”, legato a tensioni troppo elevate. È proprio questa la causa principale dei crash e, nei casi peggiori, di un degrado prematuro dei chip.

Stavolta, Intel ha indagato su alcuni casi specifici in cui i PC venivano lasciati accesi per giorni con carichi di lavoro leggeri e costanti. In queste condizioni, infatti, si potevano verificare comportamenti anomali.

La raccomandazione è semplice: aggiornare il BIOS del proprio sistema non appena il produttore della scheda madre rilascerà la nuova versione con questo microcode. Intel garantisce che il fix non ha alcun impatto sulle prestazioni, almeno secondo i test interni. Ma se volete essere sicuri, meglio attendere qualche verifica indipendente.

In ogni caso, anche se il problema riguarda una situazione piuttosto specifica, aggiornare rimane una buona idea. Anche perché, vista la storia recente, non è escluso che in futuro possano arrivare altre patch.

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