TechRadar Verdetto
EOS 250D di Canon unisce una serie di funzionalità collaudate a un innesto che permette di montare una serie infinita di obiettivi; presenta inoltre dimensioni ridotte, ha una buona durata della batteria e le prestazioni generali sono di tutto rispetto. Tuttavia, si tratta solo di un piccolo aggiornamento, francamente non molto eccitante, della precedente EOS 200D.
Pro
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Ottima durata della batteria
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Ottimo sistema AF Dual Pixel CMOS
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Corpo piccolo e leggero e molto maneggevole
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Controlli tattili implementati bene
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LCD molto reattivo
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LCD is very responsive
Contro
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Il sistema AF a 9 punti è datato
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Interruttore progettato in modo strano
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Crop suvideo 4K
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Poche novità dalla EOS 200D
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Non è un aggiornamento consistente
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L'obiettivo del kit potrebbe essere otticamente migliore
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Kit lens could be optically better
Perché puoi fidarti di TechRadar
Canon ha aggiornato la sua serie di reflex digitali entry-level solo un anno fa con EOS 2000D ed EOS 4000D, ma nessuno dei due modelli ci ha impressionato particolarmente quando li avevamo testati.
Non ci aspettiamo molto dai modelli di fascia bassa e i loro set di funzionalità stanno invecchiando. Va detto, però, che una volta erano più costose, mentre oggi con il calare dei prezzi rappresentano certamente un'opzione per molti.
Mentre queste due fotocamere sono ancora il modo più economico per accedere al vasto sistema reflex Canon EOS, almeno senza guardare al mercato dell'usato, questo ultimo arrivo offre agli utenti alcune funzionalità extra con cui divertirsi e una maggiore possibilità di miglioramento - Considerando la costante avanzata delle fotocamere mirrorless, questa è certamente una buona cosa.
La EOS 250D si posiziona tra la EOS 1300D e la più avanzata EOS 800D, aggiornando la potente EOS 200D comparsa sui mercati due anni fa. Gran parte del set di funzionalità principali della 250D ci è familiare, ma questa è la prima volta che Canon offre la registrazione video 4K su una reflex così economica. Altre novità?
Caratteristiche
- Sensore APS-C da 24,1 MP con Dual Pixel CMOS AF
- Processore d'immagine DIGIC 8
- Registrazione video UHD 4K a 24p
Come la rivale Nikon, anche Canon ha dotato molte delle sue reflex di sensori APS-C da 24 MP e la EOS 250D è l'ultima destinataria di questa tecnologia. Pensiamo che questo sia lo stesso sensore che Canon ha impiegato nella precedente EOS 250D, dotato di un simile sistema Dual Pixel CMOS AF incorporato.
Il sistema impiega i pixel contenuti nel sensore per attivare l'AF a rilevamento di fase, quello usato tipicamente nelle reflex per la messa a fuoco quando si utilizza il mirino. Il suo posizionamento direttamente sul sensore consente alla EOS 250D di mettere a fuoco rapidamente anche quando non si utilizza il mirino e quando si acquisiscono video; argomenti che esploreremo più approfonditamente in seguito.
La fotocamera è dotata dello stesso innesto EF che ha equipaggiato a lungo le reflex digitali EOS Canon e accetta sia obiettivi EF-S che EF. Qualunque sia il tipo di ottica che sceglierete, la dimensione ridotta del sensore della fotocamera farà sì che l'obiettivo sia soggetto a un fattore di ritaglio 1,6x. Pertanto, l'obiettivo EF-S 18-55mm f/4-5.6 IS STM, che è incluso nel kit della fotocamera, finisce per fornire una lunghezza focale effettiva, tipica del classico zoom tuttofare economico, di circa 29-88mm. Data la mancanza di un sistema di stabilizzazione integrato nel sensore all'interno della fotocamera stessa, l’utilizzo di obiettivi dotati di stabilizzazione delle immagini (IS) risulta essere particolarmente utile in molte condizioni di scatto, in particolare con soggetti statici e a mano libera.
La fotocamera può acquisire una serie di immagini alla rispettabile velocità di 5fps, una prestazione di raffica invariata rispetto al modello precedente, nonostante la presenza del più recente processore di immagine DIGIC. Quest’ultimo, tuttavia, supporta l'acquisizione di video 4K a 24p, anche se sono presenti delle restrizioni.
Non ci sono, ad esempio, frame rate alternativi tra cui scegliere quando si registrano filmati 4K. I video sono soggetti al fattore di ritaglio APS-C, pertanto si perderà un po' della visione grandangolare degli obiettivi quando si avvia la registrazione, anche se questo non è un problema con i video Full HD o Standard HD. Inoltre, non è possibile utilizzare il sistema Dual Pixel CMOS AF, a meno di non ridurre la risoluzione a Full HD. (Potete comunque usare l'autofocus durante la registrazione di video 4K, è solo meno fluido.)
Sensore: CMOS APS-C da 24,1 MP
Montatura obiettivo: innesto EF
Schermo: touchscreen inclinabile da 3 pollici, 1,04 milioni di punti
Mirino: pentaspecchio, ca. 95% di copertura
Scatto a raffica: 5 fps
Autofocus: sistema AF a 9 punti, Dual Pixel CMOS AF
Video: 4K UHD (fino a 25 / 24p)
Connettività: USB 2.0, HDMI, Wi-Fi e Bluetooth LE
Durata della batteria: 1.070 scatti (con mirino)
Peso: finitura nera: ca. 449 g (compresi scheda e batteria); Finitura bianca: ca. 451g
Quando si utilizza il mirino la misurazione viene gestita da un sensore di misurazione separato, a 63 zone, per la composizione delle immagini. Sono presenti le solite quattro modalità di calcolo dell’esposizione: valutativa, parziale, punto e media pesata al centro. Esse sono disponibili anche quando non si utilizza il mirino, ma in questo caso la misurazione viene eseguita dal sensore di imaging principale, con un massimo di 384 zone separate.
Gli stili di immagine, nel frattempo, consentono all'utente di personalizzare il colore, la nitidezza, il contrasto e altri parametri in base alla scena catturata. È possibile attenersi alla modalità automatica predefinita se si desidera che la fotocamera prenda tutte queste decisioni da sola, sebbene opzioni come Ritratto, Orizzontale, Neutro e Monocromatico possano essere facilmente richiamate se si desidera un aspetto specifico per le immagini.
Wi-Fi e Bluetooth, entrambi presenti su EOS 200D, sono integrati, sebbene su questo nuovo modello sia stata abbandonata la funzionalità NFC della fotocamera. Alcune altre funzionalità minori fanno invece il loro debutto qui come la modalità Smooth Skin che consente di intervenire sulle tonalità di carnagione dei soggetti.
C'è una porta USB sul lato destro della fotocamera: è compatibile con la vecchia specifica USB 2.0, piuttosto che la più recente e rapida USB 3.1, ma se si utilizza solo il Wi-Fi o un lettore di schede per trasferire immagini dalla fotocamera, probabilmente, questo non sarà un problema. C'è anche una mini presa HDMI posta sopra quest’ultima, mentre sul lato sinistro un portellino nasconde una presa per microfono da 3,5 mm e un'ulteriore connessione per lo scatto remoto.
Un elemento della EOS 250D che colpisce è la durata della sua batteria. Valutata in 1.070 fotogrammi per carica (quando si utilizza il mirino), rende la fotocamera una delle migliori della sua categoria in questo ambito.
Mettendo questo dato in prospettiva, il modello EOS 200D offriva solamente 650 frame per carica, risulta chiaro quanto il miglioramento sia stato significativo. Se usate spesso la visualizzazione live o effettuate registrazione video, questo valore scenderà a circa 320 fotogrammi, che è più o meno ciò che vi permetteranno di fare molte delle fotocamere mirrorless attuali.
C'è solo un singolo slot per le schede ed è alloggiato, insieme alla batteria, sul lato inferiore della fotocamera che accetta schede SDHC e SDXC classificate secondo lo standard UHS-I, pur funzionando anche con schede UHS-II, ma senza alcun vantaggio in termini di prestazioni.
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