POCO F4 GT, recensione

POCO F4 GT è uno smartphone gaming che piacerà anche a chi non è un gamer

Poco F4 GT
(Image: © Future)

TechRadar Verdetto

POCO F4 GT unisce prestazioni di altissimo livello a uno schermo AMOLED da 120 Hz, per un’esperienza gaming da primo della classe, grazie anche ai fantastici trigger analogici. Il prezzo è ottimo, ma la fotocamera non è molto convincente e non c’è nessuna certificazione di impermeabilità. Per quello che costa, in ogni caso, ne vale la pena.

Pro

  • +

    Trigger gaming dal design geniale

  • +

    Ricarica 120W on caricatore nella scatola

  • +

    Cavo di ricarica a L

Contro

  • -

    La luminosità automatica è capricciosa

  • -

    Fotocamera deludente

  • -

    I trigger analogici non servono a molto a parte il gaming

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Con il nuovissimo F4 GT, Poco tenta un salto di qualità e introduce un “vero” top di gamma. Questo smartphone infatti ha molte delle caratteristiche che contraddistinguono un flagship: processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1, memoria ultraveloce, 12GB di RAM, schermo AMOLED 120 Hz e ricarica rapida 120 watt. 

Manca una fotocamera che sia all’altezza del resto, e da questo punto di vista Poco F4 GT è ordinario nella migliore delle ipotesi. E manca all’appello anche lo slot microSD.

In compenso, ci sono due trigger dorsali pensati per il gaming, realizzati con un meccanismo magnetico che è a dir poco geniale. POCO F4 GT, pur non avendo il design aggressivo dei soliti smartphone gaming, è perfettamente in grado di farti giocare al massimo livello in ogni momento. 

Avremmo apprezzato un batteria che durasse un po’ di più, ma nella maggior parte dei casi potrete contare su una giornata piena di autonomia. E se così non fosse, la ricarica rapida da 120W può riempire la batteria in poco più di 15 minuti, il che è francamente impressionante. 

 Poco F4 GT, disponibilità e prezzo 

Poco F4 GT è stato annunciato il 26 aprile 2022, ed è disponibile sullo shop ufficiale di Poco e presso i maggiori retailer. Esiste in due versioni: una con 8+128GB, che costa €599. Mentre per quella da 12+256GB il prezzo sale a €699. 

Come sempre con i prodotti Xiaomi, anche in questo c’è un’offerta di lancio “early bird”. Chi vorrà acquistare subito il nuovo Poco F4 GT infatti potrà vere le due versioni a €499 ed €599, vale a dire con uno sconto di cento euro di sconto sul prezzo di listino. 

Design 

Poco F4 GT

(Image credit: Future)

Con uno schermo da 6,67”, il Poco F4 GT è uno smartphone piuttosto grande. Lo spessore è di 8,5 mm, quindi non è certo il modello più sottile in circolazione, e anche il peso è notevole, 210 grammi. Insomma, è uno smartphone relativamente imponente, sicuramente non semplice da usare con una mano sola. La finitura se non altro non è scivolosa, il che aiuta se lo si vuole usare senza custodia. 

Poco ha fatto un bel lavoro nel ridurre le cornici intorno allo schermo, e il pannello AMOLED è praticamente il protagonista assoluto, a parte il forellino per la fotocamera frontale. L’effetto non è vertiginoso come quello, per esempio, degli ultimi Samsung, ma è un’estetica ben riuscita, soprattutto in questa fascia di prezzo. 

Tutto intorno abbiamo un bordo piatto, che aiuta a rendere lo smartphone un po’ più maneggevole. L’unione tra il vetro e la cornice di metallo non è particolarmente raffinata, con uno scalino visibile e poco elegante. Ma l’insieme sembra solido. 

Guardando la cornice in metallo, si nota che le interruzioni di plastica sono diverse, rispetto alla maggior parte degli altri smartphone. Ci sono infatti più “lineette” grigie, e in posizioni diverse. Questo perché Poco ha progettato l’F4 GT per il gaming, quindi per essere usato in orizzontale. E per garantire una ricezione sempre ideale, hanno anche aggiunto delle antenne. Non possiamo dire di aver notato grandi differenze, tuttavia, rispetto all’uso di altri telefoni. Girandolo in orizzontale può capitare che il Wi-Fi prenda meno, come capita con altri smartphone, privi di antenne extra. 

Poco F4 GT

(Image credit: Future)

Il lato destro è particolarmente interessante: qui troviamo il pulsante per l’attivazione, che integra il sensore per le impronte digitali. Soprattutto, però, ci sono i trigger dorsali, per le sessioni di gaming. La cosa geniale è che sono tasti fisici, tenuti in posizione da un blocco magnetico. Una volta sbloccati, sputano dal telefono di un millimetro circa, e sono pulsanti reattivi e comodissimi. Sembrano anche solidi, anche se è difficile stimare la durata nel tempo di una soluzione simile. 

Per giocare, prima di tutto va configurata l’area di azione di ogni trigger: qui dovrete spostare a schermo l’indicatore. Per esempio, possiamo posizionare il destro sul pulsante per sparare, e il sinistro sul comando per cambiare arma - o qualcosa del genere in giochi di altro tipo. Poi, invece di usare le dita per attivare quei comandi, si usano i trigger analogici. La risposta è veloce quanto usare lo schermo, e si ha il vantaggio di non coprire l’area di gioco con le mani. 

I trigger analogici, poi, si possono usare anche per altre azioni, ma qui Poco poteva fare qualcosa di meglio. Per esempio, si può usare un trigger analogico per avviare l’app Fotocamera, e si può impostare la modalità video. Non è possibile, però, né scattare una foto né registrare davvero un video, se non toccando lo schermo. Una scelta un po’ assurda, secondo noi. 

Poco F4 GT ha anche un sistema audio con ben 4 altoparlanti, due tweeter e due woofer, organizzati in due gruppi. Il volume massimo è molto alto, il suono pulito e lo spettro audio relativamente ampio (per un telefono). Anzi, alle volte è anche troppo alto, e se dimenticate di abbassarlo di certo le notifiche daranno fastidio alle persone intorno. In generale, Poco F4 GT offre un’esperienza audio migliore rispetto alla maggior parte degli altri smartphone. 

Sotto trova posto il connettore USB-C, mentre a sinistra si nota il cassettino per la SIM e un microfono extra. Anche quest’ultimo è un dettaglio pensato per il gaming, e che facilita le chat vocali (o le normali chiamate in vivavoce) quando si tiene lo smartphone in orizzontale.

A proposito del cassettino per la SIM,  Poco F4 GT è uno smartphone dual SIM con modalità DSDA, cioè dual SIM dual Active. Significa che entrambe le SIM sono sempre attive, quindi sarà possibile parlare e navigare con entrambe, o con quella che ci interessa in ogni momento, senza preoccupazioni o passaggi complessi. 

Poco F4 GT non ha la presa jack da 3,5 mm, né ci sono auricolari nella scatola. C’è però un adattatore da USB-C a 3,5 mm, che non è male come soluzione per chi vuole continuare a usare le sue cuffiette con il cavo. 

Dietro, la cover posteriore è realizzata in plastica. Avremmo preferito il metallo o il vetro, ma resta la grande impressione di solidità. Esteticamente, ci sono line e colori diversi a creare dinamismo. La versione più aggressiva è quella gialla, mentre quella grigia che abbiamo avuto in prova ha un aspetto più “tranquillo”, pur mantenendo scelte di design moderne e giovanili. Carino il dettaglio del flash in forma di saetta. 

C’è anche un’area touch, più o meno a tre quarti dell’altezza. Si può personalizzare, in modo da ottenere azioni specifiche quando si picchietta due o tre volte (sono due comandi diversi). Per esempio, potete usare questo strumento per acquisire uno screenshot al volo, o attivare Google Assistant. Oppure potete disattivarlo, se non vi interessa.  

Il modulo fotografico ha tre lenti e sporge parecchio dal corpo dello smartphone. Abbastanza da renderlo traballante, quando lo si posa su un tavolo. Il problema scompare usando la custodia in silicone trasparente, inclusa nella confezione. 

A tal proposito, è una custodia abbastanza cheap (difficile non usare una custodia da Poco, grazie per averlo notato), di quelle molto economiche che si trovano molte volte nella scatola - e che tendono a ingiallirsi piuttosto velocemente. Di solito non è un problema, ma il design di Poco F4 GT è molto particolare, con i trigger che spuntano fuori e il microfono aggiuntivo. Trovare una custodia alternativa, dunque, potrebbe risultare più difficile del normale, e ci sarebbero quindi piaciuto trovarne una di migliore qualità nella scatola. 

Manca ogni tipo di certificazione IP, quindi attenzione ad acqua e umidità. 

Nell’insieme Poco F4 GT ha un design solido, con alcuni dettagli extra apprezzabili ma poco ispirato e a tratti grossolano. Funziona, ma la mancanza della certificazione IP68 stona un po’ su un prodotto che vorrebbe essere un “flagship”. 

 Schermo 

Poco F4 GT

(Image credit: Future)

Lo schermo di Poco F4 GT non è una novità. Si tratta dello stesso tipo di schermo che abbiamo già visto su altri modelli Xiaomi e Redmi, ed è uno schermo eccellente, sia per giocare sia per l’attività multimediale. La risoluzione, 1080x2400 pixel, basta per fare tutto e riprodurre immagini nitide e precise.  Altri telefoni vanno oltre, arrivando a densità anche oltre i 500 PPI, ma i 394 PPI di Poco F4 GT vanno davvero benissimo in ogni possibile situazione. 

La frequenza massima è 120 Hz, il che garantisce una grande fluidità in ogni momento. Ancora più importante, però, la frequenza di aggiornamento cambia dinamicamente: il telefono la alza o la abbassa, garantendo sempre il giusto equilibrio tra risparmio energetico e prestazioni. Non sappiamo quanto in basso possa scendere POCO F4 GT - ma sappiamo che certi concorrenti arrivano fino a 1 Hz per risparmiare al massimo la batteria. Volendo impostarla manualmente, si può scegliere tra 60 e 120 Hz. 

Trattandosi di uno schermo OLED, ritroviamo contrasti eccellenti. I colori sono molto accesi, probabilmente anche troppo con le impostazioni di default. Ci sono però molte impostazioni per ottenere un risultato diverso: nel nostro caso, abbiamo trovato che la voce “Colore originale” è la migliore, perché appunto genera colori più naturali. Ma soprattutto ci piace la grande libertà di personalizzazione con le impostazioni dello schermo. 

La gestione della luminosità, invece, potrebbe essere migliore. Abbiamo notato che Poco F4 GT spesso mostra uno schermo troppo scuro per essere leggibile, anche se la luce ambientale è abbondante. Quando succede, l’unica soluzione che abbiamo trovato è intervenire manualmente per regolare questo parametro. A volte è stato necessario disabilitare la luminosità automatica. 

Resta comunque uno schermo eccellente, anche per godersi film e serie TV grazie alla compatibilità HDR10. Se usate lo smartphone per guardare Netflix, Poco F4 Gt può garantire un’esperienza eccellente. 

Fotocamera 

Poco F4 GT non brilla per dotazione fotografica. Il sensore principale un Sony IMX686 da 64MP. Non è un top di gamma, e lo ritroviamo su altri smartphone gaming come per esempio Asus Rog Phone 5, ma anche su modelli di fascia media come Oppo Reno 5. Sulla carta è una fotocamera discreta, e i risultati che abbiamo ottenuto sono “così così”. Poco F4 Pro può fare delle foto ricordo dignitose, e se ci si ferma per fare una foto fatta bene, ci si può riuscire con alcuni limiti. 

I colori sono abbastanza precisi, e c’è un livello di dettaglio accettabile, almeno quando la scena è ben illuminata. Non si può ingrandire più di tanto, ma le foto andranno benissimo per stampe di piccolo formato o la pubblicazione sui social media. Le altre due fotocamere, una macro da 2MP e una ultrawide da 8MP, lasciano invece parecchio a desiderare e probabilmente non vorrete usarle, a meno di una qualche emergenza. 

La fotocamera frontale da 20 MP va benissimo per fare foto e video, gestisce molto bene il contrasto e i dettagli, ma tende a generare colori un po’ smorti. Niente che non si possa risolvere con un filtro o con qualche modifica a posteriori. 

Quanto ai video, POCO F4 GT può registrare fino a 4K/60FPS. La qualità del video che abbiamo ottenuto è abbastanza buona, più che adeguata per una festa di compleanno o qualcosa del genere. Se siete videomaker, tuttavia, e vi interessa fare video di maggiore qualità, allora non è l’ideale. È anche possibile registrare video in modalità Macro, ma in questo caso la risoluzione è limitata a 720p. 

A proposito di modifiche, l’app Fotocamera è davvero molto completa, con tante opzioni per chi volesse dare libero sfogo alla creatività. Lo stesso vale per l’app Galleria, che include tanti strumenti per l’editing delle fotografia; notevole, in particolare, la possibilità di sostituire il cielo e cambiare in un attimo il tono dell’immagine. 

In sintesi, vanno benissimo le parole del portavoce di Poco, che ci ha detto “Poco F4 GT non è un cameraphone”. Ed è precisamente questa la questione: potete avere foto discrete, o anche più che discrete ogni tanto. E potete girare video piacevoli. Con un po’ di impegno, si può anche ottenere qualcosa che sia sopra la media, come qualità, ma se volete uno smartphone di quelli che fanno delle gran belle foto, non è il prodotto per voi. 

Prestazioni 

Non c’è molto da dire di uno smartphone con processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1 e 12 GB di RAM. Magari non è il più potente telefono in circolazione, ma è sicuramente tra i più potenti in assoluto. 

Tanto per cominciare, ciò significa che può farvi giocare alla grande, qualsiasi sia il vostro gioco preferito. Le alte prestazioni del processore, insieme alla frequenza dello schermo, garantiscono un’esperienza gaming di primo livello. 

Ma non si tratta solo di videogiochi. La potenza di Poco F4 GT lo rende uno smartphone valido a tutto tondo: apre le app velocemente ed è scattante anche nel multitasking più impegnativo. 

Potete controllare l’agenda, dare un’occhiata alle ultime notizie e poi passare alla fotocamera in un batter d’occhio, senza il minimo segno di rallentamento. 

Poco F4 GT ha ottenuto 3.453 punti nel test multi-core di Geekbench 5, e 1.214 in quello single core. Siamo ai vertici della classifica, per questo benchmark. 

Ciò che è assolutamente interessante, in ambito prestazioni, è il fatto che POCO F4 GT ha un sistema di dissipazione di nuova generazione, con una camera di vapore enorme e un sistema a liquido che permette di mantenere il telefono fresco (mai al di sopra dei 40 gradi) anche per sessioni di gioco lunghe dure ore o più. E tutto senza perdere prestazioni, cioè senza incorrere in una riduzione delle prestazioni dovute al thermal throttling. 

Batteria 

Poco F4 GT

(Image credit: Future)

Poco F4 Pro è uno smartphone senza gloria né infamia, quando si tratta di autonomia. In uno scenario di utilizzo medio o medio-alto, potete aspettarvi che duri tutto il giorno. Ma se avete qualcosa da fare la sera, forse è consigliabile ricaricarlo durante la giornata.  Da una parte è perché il processore consuma tanto (ormai conosciamo lo Snapdragon 8 Gen 1) e, dall’altra POCO ha installato una batteria da “solo” 4.700 mAh. Due batterie, per la precisione, ognuna da 2.350 mAh.  

Durante il periodo di prova, è arrivato a sera verso le 23:00 (staccandolo intorno alle 06:00 del mattino), con una carica residua tra il 15% e il 25%. Che non sarebbe male, ma ci sono stati giorni in cui verso le 20:00 è stato necessario ricaricarlo. Sono i videogiochi a consumare, in particolare, e sicuramente sappiamo che l’ultimo processore Qualcomm dà qualche grattacapo a questo punto di vista. Ma comunque tra i migliori smartphone abbiamo modelli che durano di più anche con uno scenario di uso intenso. Va detto, però, che al prezzo di questo Poco F4 Pro il risultato è davvero notevole. 

L’autonomia quindi non è eccezionale, ma Poco F4 GT compensa alla grande con un caricabatterie da 120 watt incluso nella confezione. Con questo caricatore, ci si rimette in pista in un attimo: in teoria, può caricare lo smartphone da 0 a 100% in 17 minuti, ma raramente vi troverete in tali condizioni. Più probabilmente, con 10 minuti disponibili si può ricaricare abbastanza da soddisfare le vostre necessità, e potrete finire la serata senza preoccupazioni. Se collegate il cavo e allo stesso tempo state giocando, avrete POCO F4 GT carico al 100% in meno di mezz'ora, il che è davvero impressionante. 

A proposito del caricatore, c’è un altro piccolo dettaglio che ci è piaciuto molto: il cavo finisce con una forma a L. Questo permette di usare lo smartphone per giocare o per guardare video, tenendolo in mano e senza che il cavo diventi fastidioso. Può sembrare un dettaglio da poco, ma chi ha usato il proprio smartphone con il cavo attaccato può intuire la grande portata di questo aspetto. 

Poco F4 GT, ne vale la pena? 

Poco F4 GT offre un eccellente rapporto qualità/prezzo, in particolare per la versione da  8+128GB. Per alcuni aspetti sicuramente c’è spazio per migliorare, ma a questo prezzo è sicuramente uno dei migliori acquisti possibili.  

Compratelo se … 

 

Volete il miglior rapporto prezzo/prestazioni

Poco F4 GT ha specifiche da vero top di gamma, uno schermo fantastico e i trigger analogici. È velocissimo ed è eccellente per giocare, il tutto a un prezzo davvero competitivo. 

 

Giocate tanto con lo smartphone

Oltre al processore e allo schermo, Poco ha dotato il Poco F4 GT di alcuni dettagli pensati specificamente per il gaming. I trigger analogici funzionano alla grande, e il cavo a L permette di giocare per ore senza preoccuparsi della batteria. 

 

Vi interessa la ricarica velocissima

Il caricatore da 120 watt incluso nella confezione può riportare il Poco F4 GT al 100% in 17 minuti, se si parte da zero. Bastano pochi minuti per essere pronti a ripartire, in ogni momento. 

 Non compratelo se … 

 

Ci tenete alla fotografia

Poco F4 GT non è un campione, quando si tratta di qualità fotografica. La fotocamera principale è ok, ma niente di memorabile. E, probabilmente, vi dimenticherete subito dei sensori secondari.

 

Volete una batteria che duri a lungo

La ricarica rapida è un’ottima cosa, ma sta di fatto che la batteria da 4.800 Poco F4 GT durerà una giornata nella migliore delle ipotesi, ma potrebbe non arrivare nemmeno all’ora di cena, nelle giornate più intense. 

Avete un budget inferiore

Ça va sans dire… 599 euro non sono pochi, in assoluto. POCO F4 GT non costa moltissimo, per il telefono che è. Ma se state cercando un modello di fascia media meno costoso, ci sono ottimi smartphone tra i 300 e i 400 euro. 

Valerio Porcu

Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.