YouTube, il 4K potrebbe diventare un'esclusiva premium

Icona YouTube su smartphone
(Immagine:: Shutterstock - BigTunaOnline)

Dopo il recente abbandono di Stadia, la piattaforma per il cloud gaming di Google, forse a causa di un modello di business incentrato sull’acquisto di un singolo prodotto, a differenza di Xbox Game Pass Ultimate che fornisce accesso ad un’intera libreria con un singolo abbonamento mensile, l’azienda di Mountain View è tornata a concentrarsi sulla sua piattaforma video: YouTube.

La novità, emersa tramite uno screenshot pubblicato su Reddit, riguarda principalmente la risoluzione video e l’abbonamento a YouTube premium. Il servizio a pagamento, allo stato attuale, fornisce accesso a tutti i contenuti disponibili sulla piattaforma liberi da annunci pubblicitari, la possibilità di guardare gli YouTube Originals (serie e film esclusivi), il download e la riproduzione in background dei video su smartphone e tablet, così come l’accesso al servizio di streaming musicale YouTube Music.

YouTube Premium, lanciato nel novembre 2014, sta per ricevere un importante aggiornamento, volto a premiare gli utenti abbonanti. Come mostra lo screenshot, la risoluzione 4K (2160p) potrebbe diventare un'esclusiva destinata agli utenti premium.

Il futuro di YouTube

Logo Youtube su smartphone

(Image credit: Pexels)

Lo screenshot sembra rimandare ad una versione di prova della nuova opzione di visualizzazione in 4K su abbonamento, con una finestra dedicata che mostra la scritta “Premium” al di sotto del formato 2160p e l’invito ad abbonarsi a YouTube Premium.

Google non si è ancora espressa in merito e, dal momento che si sta parlando di una versione di prova, non si può essere certi di quale sarà la reale declinazione del servizio. Una delle vie praticabili, qualora il 4K a pagamento non dovesse funzionare, potrebbe essere quella di lasciare accesso libero ai 2160p, aumentando il numero di annunci pubblicitari per incentivare il passaggio alla versione premium.

Negli ultimi anni, soprattutto dopo la svolta del 2017 che ha duramente colpito la monetizzazione dei video, tanto da guadagnarsi il nome di Adpocalypse (l’apocalisse degli annunci pubblicitari), YouTube ha perso numerosi creatori di contenuti che, di fronte alla prospettiva di un guadagno ridotto, si sono spostati su Twitch.

Allo stesso modo, in tempi più recenti, la piattaforma viola ha comunicato ai vari streamer che intende tornare alla formula 50/50, dove gli introiti saranno equamente divisi tra i creatori e Twitch. Il passo indietro, rispetto all’attuale formula 70/30 (dove il 70% del guadagno va allo streamer), ha generato un forte scontento e in molti stanno valutando la possibilità di tornare sul “Tubo”.

D’altra parte Google ha potenziato il comparto streaming di YouTube, una sorta di invito dichiarato ai creatori di contenuti e, al contempo, introdotto il formato degli Shorts (video brevi). Non è ben chiara quale sia l’attuale identità di YouTube: da una parte abbiamo video brevi e in verticale come su TikTok, dall’altra un servizio streaming in continuo miglioramento che punta a sfidare Twitch e, al centro, i video di media e lunga durata caratteristici della piattaforma.

Sarà interessante osservare lo sviluppo del 4K su abbonamento, che potrebbe riguardare tutti e tre i formati (streaming, shorts e video) e non solo i contenuti tradizionali.