WhatsApp, arrivano i gruppi di discussione pubblici (per ora in beta)

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(Immagine:: Pexels/Anton)

Una delle ultime novità di WhatsApp riguarda i gruppi pubblici di discussione. A differenza dei normali gruppi, composti principalmente da amici o conoscenti, questi ultimi permettono di partecipare a chat con temi specifici.

Adesso che si sta avvicinando il momento del lancio definitivo della funzionalità, la società sta permettendo a sempre più utenti selezionati l’accesso ai gruppi di discussione, momentaneamente in fase di beta test.

I gruppi dovrebbero somigliare grossomodo a quelli di Facebook, ma con delle caratteristiche peculiari di WhatsApp, come videochiamate fino a 32 persone, emoji e funzionalità di file sharing. Chiaramente non mancheranno gli strumenti di amministrazione e moderazione, utili per gestire i numeri anche importanti di utenti che tipicamente fanno parte di questo tipo di gruppi.

Tutte le comunicazioni all’interno dei gruppi saranno criptate end-to-end come di consuetudine in WhatsApp, mentre i gruppi stessi non saranno accessibili dall’esterno come i gruppi pubblici di Facebook, ma saranno nascosti e bisognerà ricevere un invito dall’interno per potervi accedere.

A differenza dei gruppi di Facebook però, le discussioni non avverranno all’interno del gruppo stesso, ma sarà possibile creare sottogruppi per parlare con un numero ristretto di utenti. Solo gli amministratori di tali gruppi potranno mandare messaggi all’interno del gruppo stesso, evitando così le situazioni di spam e disordine già visti altrove (Facebook, si?)

All'arrivo della funzionalità gli utenti potranno scegliere di nascondere il proprio numero di telefono, funzione non disponibile sin dalla prima versione ristretta, ma che verrà certamente introdotta a protezione della privacy in quella finale.

Inizialmente sembrava che gli utenti beneficiari dell’accesso anticipato alla funzionalità fossero gli utilizzatori di WhatsApp beta, ma l’azienda ha messo in chiaro che si tratta solo di piccoli gruppi di utenti selezionati sparsi in diversi paesi.

Fonte: Techcrunch