Veicoli smart a rischio: c’è bisogno di maggiore sicurezza
Un report di BlackBerry svela la necessità di veicoli smart all’avanguardia
Maggiore è l’interconnessione tra i dispositivi tecnologici che usiamo nella vita di tutti i giorni, maggiore è la preoccupazione per la propria sicurezza (a tal proposito, rimandiamo alla nostra guida ai migliori antivirus del 2022), soprattutto quando la velocità di trasmissione delle informazioni continua ad aumentare giorno per giorno.
Il 2023 sarà l’anno in cui il governo statunitense, guidato da Joe Biden, lancerà un vasto programma di supporto agli utenti, il cui scopo è quello di etichettare i diversi dispositivi in base al grado di sicurezza che essi offrono.
Oggetto di suddetto programma saranno i dispositivi IoT (Internet of Things), vale a dire tutti quegli oggetti di uso comune che, con il progredire dell’avanzamento tecnologico, incorporano ora hardware e software in grado di comunicare con il mondo esterno, come smart speaker o telecamere di sorveglianza.
Il progetto pone le sue basi in un sondaggio effettuato da BlackBerry su un campione di 1000 persone, da cui emerge la necessità di introdurre maggiore protezione nei veicoli elettrici.
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Cosa ci racconta il report di BlackBerry?
Il report di BlackBerry delinea un quadro che si esprime nella richiesta, da parte del 74% degli intervistati, di disporre di un sistema di valutazione che classifichi le auto elettriche, e le colonnine per la ricarica, in base al grado di sicurezza offerto.
I numeri cambiano quando si proietta la tematica in un contesto più generalizzato. Il 54% afferma di provare preoccupazione per eventuali attacchi malware ai propri dispositivi, mentre il 32% evita di connetterli alla rete. Tuttavia, l’82% degli intervistati concorda con l’utilità di un sistema di classificazione basato sulla sicurezza.
Nulla è stato confermato in merito all’inclusione dei veicoli nel programma di classificazione americano, ma l’esigenza c’è. Due anni fa, a febbraio 2020, McAfee ha pubblicato un proprio report in cui mostrava come i sistemi intelligenti delle auto potessero essere violati. Il metodo, definito da McAfee “model hacking”, consiste nella totale sovrascrittura del software del veicolo.
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Il pericolo è ancora lontano, ma l’avvicinarsi progressivo di mezzi di trasporto autonomi obbliga a porre rimedio a situazioni che, sebbene ancora in divenire, potrebbero causare gravi incidenti e danni.