UE chiede limitazioni sui servizi in streaming per l'aumento del carico di rete dovuto all'effetto virus
L’Unione Europea precisa che la rete Internet è una "responsabilità comune"
L'Unione Europea ha chiesto di limitare il traffico generato dai provider di servizi come YouTube e Netflix, in modo da diminuire la quantità abnorme di dati che la rete Internet si è trovata a dover gestire di recente.
In seguito allo scoppio della pandemia di coronavirus, si è registrata una forte impennata nell’utilizzo di servizi che mettono a disposizione degli utenti contenuti in streaming, giochi online e dati utili per lo smart working da casa e si teme che l’intera infrastruttura Internet possa sgretolarsi sotto il peso della grande mole di traffico da gestire.
I vari provider sostengono che l'infrastruttura di rete sia in grado di far fronte all’improvviso aumento di traffico, ma Bruxelles ha chiesto ai servizi che offrono trasmissioni in streaming di limitare i contenuti alla definizione standard, a scapito di HD o 4K, e agli utenti di ridurre il consumo di dati pro capite.
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Coronavirus e connessione Internet
Le connessioni a banda larga domestiche sono ben attrezzate per gestire le ondate di traffico generato soprattutto nelle ore serali, ma le politiche di isolamento sociale e di quarantena introdotte dai governi di tutto il mondo hanno portato a un utilizzo senza precedenti della rete Internet.
Nel nostro paese, Telecom Italia ha registrato un aumento del 75% nel traffico dati generato da noi italiani nel fine settimana, che è in gran parte riconducibile al boom di giochi online come Fortnite e Call of Duty: Warzone.
La situazione non è diversa in Gran Bretagna, dove il CTO della società di telecomunicazioni Vodafone, Scott Petty, afferma che il picco di traffico non è più limitato alle ore serali, ma ora è esteso anche all’intervallo di tempo tra mezzogiorno e le 21:00.
Secondo quanto affermato dal commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, le società di telecomunicazioni, le piattaforme di streaming e gli utenti condividono “la stessa responsabilità di prendere misure per assicurare il buon funzionamento di Internet durante la battaglia contro la diffusione del virus”.
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Netflix ha ammesso che il traffico dati extra potrebbe creare qualche problema, ma ha anche indicato le misure esistenti che consentono all'azienda di regolare la risoluzione dei contenuti in base alla larghezza di banda disponibile.
"Il Commissario Breton ha ragione nel sottolineare l'importanza di garantire che Internet continui a funzionare senza problemi durante questo periodo critico", ha dichiarato un portavoce di Netflix.
Nel frattempo, negli Stati Uniti le aziende di telecomunicazione e la Federal Communications Commission hanno firmato un accordo denominato “Keep Americans Connected Pledge”, che prevede l’apertura di più hotspot Wi-Fi e agevolazioni per gli utenti e le piccole imprese in difficoltà che non riescono a pagare gli abbonamenti ai servizi Internet.
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Fonte: Financial Times
Valerio Del Vecchio is an Editor at TechRadar.