Tu quoque Apple? Accuse pesanti da parte delle lavoratrici
Sembra che chi abbia segnalato comportamenti inappropriati abbia subito conseguenze
Apple avrebbe spinto a ignorare le segnalazioni di comportamenti inappropriati da parte di alcuni dipendenti, arrivando addirittura a prendere provvedimenti contro chi presenza reclami contro i colleghi, anche in relazioni a possibili molestie sessuali.
Questo è ciò che riporta il Financial Times e, se si rivelasse fondata, la notizia andrebbe a sconvolgere l'immagine che l'azienda proietta di se e dei suoi valori di inclusività e supporto della diversità nella forza lavoro.
Sembra che diverse donne abbiano presentato dei reclami al reparto Risorse Umane di Apple, segnalando episodi di molestie, bullismo e altro. Il problema, però, è che Apple parrebbe non supportare le vittime, ignorando le segnalazioni o intervenendo contro di esse.
Le testimonianze da parte di dipendenti ed ex lavoratori di Apple sono diverse e alcune riguardano addirittura episodi di stupro. In questi casi, però il Reparto Risorse umane avrebbe trattato le vittime come se fossero la causa del problema.
E pare che l'azienda sia andata anche oltre, arrivando a sopprimere le organizzazioni dei lavoratori e bloccare i canali Slack utilizzati dai dipendenti per lamentarsi delle disuguaglianze di stipendio e della cattiva gestione da parte di alcuni dirigenti.
Il caso più grave: Jayne Whitt
La situazione più preoccupante viene riportata da Jayne Whitt, una dirigente del reparto legale di Apple. Dopo aver informato il reparto Risorse Umane di aver subito una violazione dei propri dispositivi e minacce di morte da parte di un collega, l'azienda non avrebbe agito in modo professionale e appropriato a un ambiente lavorativo.
Di conseguenza, la donna ha pubblicato un saggio sulla piattaforma di whistleblowing The Lioness dove ha descritto la situazione nel dettaglio.
Ricevi approfondimenti quotidiani, ispirazione e offerte nella tua casella di posta
Iscriviti per ricevere ultime notizie, recensioni, opinioni, offerte tecnologiche e altro ancora.
Al momento, Jayne Whitt è in causa con Apple, che l'avrebbe licenziata sulla base di una vecchia indiscrezione la cui infondatezza era già stata provata.
Apple ha dichiarato al Financial Times di prendere sul serio le accuse. L'azienda starebbe indagando a fondo sugli episodi denunciati e ha anche evidenziato il proprio impegno a creare "un ambiente in cui dipendenti possano sentirsi sicuri e a proprio agio nel segnalare qualsiasi problema".
L'azienda non ha commentato alcun caso specifico, per rispettare la privacy dei soggetti coinvolti, ma ha promesso di modificare le proprie pratiche di formazione e i processi per evitare il ripetersi di queste situazioni, ammettendo, dunque, che ci sono persone al suo interno che non rispettano le policy e non ne rispecchiano la cultura.
Resta da vedere se Apple terrà fede a queste dichiarazioni e si impegnerà davvero a far sì che episodi del genere non si ripetano, in ogni caso, se tutte le accuse si rivelassero fondate, sarebbe senz'altro un duro colpo all'immagine di un'azienda che da tempo fa di tutto per apparire come un'azienda degna di fiducia e stima.
- Fonte: Engadget
Senior Editor and Professional Translator. Boardgaming enthusiast, Tech-lover.