Apple, la pubblicità sulla privacy dei dati è inquietante... e accurata

Nuova pubblicità Apple sulla privacy
(Immagine:: Apple)

Ellie è una persona come tante, e sta dando un'occhiata alle nuove offerte in un classico negozio di dischi in vinile. A un certo punto, scopre una porta e un'asta segreta in cui diverse persone in abiti dandy non vedono l'ora di fare la loro offerta sui dati privati della donna, rappresentati da vari oggetti.

E sì, sembra tutto normale. Apple sta usando questa pubblicità, un po' ironica, ma anche inquietantemente accurata, per mostrare cosa accade ai nostri dati, immaginando una casa d'aste chiamata "DUBIOU'S" ("dubbia") come metafora del processo.

Nella pubblicità, rilasciata e trasmessa da mercoledì scorso con un titolo che suona come "I tuoi dati vengono venduti!", Ellie rimane sconvolta mentre qualsiasi cosa, inclusi i suoi messaggi notturni alla nonna, viene messa all'asta per i data broker. tuttavia, dato che si tratta di un'inserzione di Apple, Ellie ha con se un'arma segreta.

Infatti, la donna tira fuori il suo iPhone 13 e clicca su "Chiedi di non eseguire il tracciamento" per un'app, quindi i dati e i data broker impersonati da esseri umani iniziano a sparire. Inoltre, Ellie modifica le impostazioni per la privacy di Safari e, in men che non si dica, la casa d'aste si svuota.

Si tratta di una pubblicità efficace, sebbene un po' didascalica, forse. Ma non si può dire che non sia accurata.

Tutti i siti web contengono decine di tracker (di solito nascosti da pixel trasparenti) che consentono di trasferire i dati "lasciati" dagli utenti sul sito verso un'altra destinazione (ecco perché, se avete cercato quelle sneaker gialle da qualche parte, ve le siete trovate letteralmente ovunque abbiate puntato il browser in momenti successivi).

In modo analogo, gli sviluppatori di vendevano (e spesso lo fanno ancora) i dati ottenuti dai tracker a data broker esterni. Il programma per la privacy delle app di Apple adesso costringe gli sviluppatori a chiedere il permesso prima di tracciare qualsiasi dato. E molte persone hanno deciso di non concederlo tramite le nuove impostazioni, così come viene spesso riportato dalle aziende come Facebook che lamentano un calo di introiti pubblicitari.

Secondo Apple, l'obiettivo questa inserzione leggermente iperbolica è evidenziare le potenziali modalità d'uso dei dati, di cui a volte potremmo essere inconsapevoli.

L'impegno profuso dall'azienda nell'ambito della privacy non emerge tanto dall'inserzione o da altre iniziative, come le funzioni anti-tracciamento, quanto dal ciò che Apple dichiara sulla questione.

In occasione del suo discorso presso l'International Association of Privacy Professionals all'inizio dell'anno, il CEO di Apple Tim Cook ha dichiarato: "Un mondo senza privacy è povero di immaginazione, di empatia, di innovazione e di umanità", per poi sottolineare che Apple ha preso un preciso "impegno alla protezione delle persone da un complesso industriale che punta ai dati e che si basa sulla sorveglianza".

Nel caso dell'inserzione, comunque, quel "complesso industriale che punta ai dati" assume le sembianze stereotipate della casa d'aste, con persone che fanno le loro offerte per accaparrarsi degli oggetti che rappresentano i dati di Ellie. In ogni caso, il messaggio è più che chiaro.

Apple, che non ha mai lucrato sulle inserzioni o sui dati dei clienti, è nell'invidiabile posizione di poter affrontare il problema della privacy dei dati da un punto di vista più generale. D'altronde, può permettersi di puntare il dito contro Google o Facebook e le loro prassi relative ai dati (magari senza fare nomi) proprio perché non ha bisogno di quei dati.

Anche l'attività connessa ai servizi proposti dal Colosso di Cupertino, in crescita rapida, si basa su abbonamenti diretti, di conseguenza non occorre raccogliere dati a scopo di fatturato o ampliamento del business.

Detto questo, ecco a voi questa simpatica pubblicità.

E se la privacy è un argomento importante per voi, vi consigliamo un paio di letture interessanti:

Lance Ulanoff
Editor At Large

A 38-year industry veteran and award-winning journalist, Lance has covered technology since PCs were the size of suitcases and “on line” meant “waiting.” He’s a former Lifewire Editor-in-Chief, Mashable Editor-in-Chief, and, before that, Editor in Chief of PCMag.com and Senior Vice President of Content for Ziff Davis, Inc. He also wrote a popular, weekly tech column for Medium called The Upgrade.

Lance Ulanoff makes frequent appearances on national, international, and local news programs including Live with Kelly and Mark, the Today Show, Good Morning America, CNBC, CNN, and the BBC. 

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