ChatGPT utilizzato dagli hacker per scrivere i malware

Ransomware
(Immagine:: Pixabay)

ChatGPT rimane sulla cresta dell’onda, ma questa volta per i motivi sbagliati. I ricercatori di Check Point Research (CPR), da sempre impegnati nel mondo della cybersicurezza, hanno rilevato che il noto bot può essere sfruttato per scrivere il codice di malware e ransomware o migliorare quello esistente.

Come dimostrano i risultati della ricerca, sono numerosi i post nei forum di hacker in cui si discutono le potenzialità di ChatGPT per realizzare software dannosi, come infostealer, strumenti di crittografia dei dati personali per renderli inaccessibili all’utente (a meno che non paghi) e altri tipi di malware. Inoltre, l’automazione offerta dal bot consentirebbe anche a persone poco esperte di realizzare suddetti programmi.

Ma non finisce qui. Il bot può essere sfruttato anche per attività di supporto o complementari al tradizionale hacking. Per esempio, con ChatGPT è possibile creare uno store online dove gli utenti sono in grado di comprare e vendere merce illegale, tra cui droga e armi. I pagamenti sono effettuati tramite criptovaluta.

Sergey Shykevich, manager di Check Point Research, conferma I sospetti: “Recentemente – afferma Shykevich – i cybercriminali hanno rivolto la loro attenzione a ChatGPT. Così come viene utilizzato dai programmatori per creare diversi tipi di software, il bot può essere tranquillamento sfruttato da malintenzionati per creare malware, fornendo loro una solida base di partenza”.

Allo stato attuale, le linee di codice prese in esame dai ricercatori sono abbastanza basilari, ma prima o poi anche questi sistemi saranno migliorati, come già avviene con altri software basati sull’IA che, giorno dopo giorno, producono contenuti sempre più pertinenti e adeguatamente strutturati.   

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