Brave e DuckDuckGo mostrano il dito medio a Google

Brave e DuckDuckGo
(Immagine:: Future)

Brave ha annunciato che, da adesso, il proprio browser web consentirà agli utenti di bypassare le pagine AMP ospitate da Google, poiché le considera dannose sia per la privacy che per lo stato generale del web.

La nuova funzione De-Amp guiderà gli utenti del web ai contenuti ospitati direttamente sui siti web degli editori, riducendo al minimo la possibilità di ulteriori tracciamenti e interferenze da parte di Google.

In risposta, la rivale DuckDuckGo si è affrettata a comunicare su Twitter che la propria app e le relative estensioni offrono una funzione analoga, sebbene le specifiche dell'implementazione non siano ancora del tutto chiare.

I problemi con Google AMP

Rilasciato nel 2015, AMP (Accelerate Mobile Pages) è un sistema in cui le pagine web più popolari vengono proposte in un formato essenziale, nonché precaricate e aperte tramite i server Google.

In occasione del primo annuncio di AMP, Google ha dichiarato che il sistema avrebbe  garantito il caricamento rapido dei contenuti web complessi come video e animazioni, con un funzionamento coerente su tutte le piattaforme, con il fine ultimo di migliorare l'esperienza di fruizione sul web.

Tuttavia, non sono mancate le critiche da parte di editori e sostenitori della privacy, secondo cui AMP offrirebbe a Google ulteriori elementi a supporto della propria attività pubblicitaria digitale, creando confusione circa la fonte delle informazioni, nonché costringendo gli editori a realizzare i propri siti web secondo le specifiche desiderate da Google stessa.

"AMP danneggia la privacy degli utenti, la sicurezza e l'esperienza su Internet, e ancora peggio, Google monopolizza e controlla ulteriormente la direzione del web", ha scritto Brave in un post sul proprio blog.

DuckDuckGo, invece, si è affidata a Twitter, per dichiararsi contraria all'iniziativa, adducendo motivazioni simili a quelle della rivale.

"La tecnologia AMP danneggia la privacy poiché consente a Google di tracciare ancora di più gli utenti", ha dichiarato l'azienda. "E Google usa AMP per rinforzare il proprio monopolio, costringendo gli editori ad adottare la tecnologia rendendo prioritari i link AMP tra i risultati di ricerca e favorendo le inserzioni Google sulle pagine AMP".

Fin dal lancio dell'iniziativa, diversi editori, fra cui Future plc., la società madre di TechRadar Pro, hanno abbandonato AMP. E adesso, gli sviluppatori dei browser come Brave e DuckDuckGo propongono i propri strumenti per aiutare gli utenti a bypassare quelle pagine.

"Laddove possibile, De-AMP riscriverà link e URL per far sì che gli utenti possano evitare le pagine AMP", ha spiegato Brave. "E nei casi in cui non fosse fattibile, Brave analizzerà il recupero delle pagine, reindirizzando gli utenti prima ancora che avvenga il rendering delle pagine AMP, evitando che il codice AMP/Google venga caricato ed eseguito".

La funzione De-AMP di Brave è disponibile nelle versioni Nightly e Beta del proprio browser e sarà attiva per impostazione predefinita nella prossima release pubblica. TechRadar Pro è in attesa di ulteriori specifiche circa l'iniziativa di DuckDuckGo.

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Joel Khalili
News and Features Editor

Joel Khalili is the News and Features Editor at TechRadar Pro, covering cybersecurity, data privacy, cloud, AI, blockchain, internet infrastructure, 5G, data storage and computing. He's responsible for curating our news content, as well as commissioning and producing features on the technologies that are transforming the way the world does business.

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