Apple, un ex dipendente ritiene che gli assistenti vocali violino la privacy

Apple Siri Privacy
(Immagine:: SlashGear)

Già qualche mese fa, il noto quotidiano britannico The Guardian aveva informato i propri lettori di possibili pratiche scorrette da parte delle grandi aziende della tecnologia, accusate di ascoltare con regolarità le conversazioni sensibili degli utenti tramite i propri assistenti vocali. 

Tuttavia, da allora, la situazione non è cambiata. Dunque, lo stesso informatore (nonché ex dipendente Apple) che aveva mosso le prime accuse qualche mese fa, Thomas Le Bonniec, ha deciso di venire allo scoperto e denunciare la mancanza di azioni intraprese nei confronti delle suddette pratiche scorrette. 

Le Bonniec ha inviato una lettera alle maggiori autorità europee che si occupano di protezione dei dati, esternando la propria preoccupazione sul fatto che “Apple (e, senza dubbio, non solo Apple) continui a ignorare e violare i diritti fondamentali e a raccogliere una mole enorme di dati sensibili”. 

"Sono estremamente preoccupato per il fatto che le grandi aziende tecnologiche stiano fondamentalmente intercettando intere popolazioni, nonostante ai cittadini europei sia stato detto che l'UE ha una delle leggi sulla protezione dei dati più forti al mondo. Non serve a nulla approvare una legge sulla privacy, se poi non vengono intraprese azioni nei confronti dei trasgressori", prosegue la lettera di Le Bonniec. 

La posizione di Apple

All’epoca delle prime rivelazioni da parte di Le Bonniec (che vi ricordiamo essere stato licenziato nell’estate del 2019 per motivi legati all’etica professionale), Apple si era difesa affermando che le registrazioni non erano abbinate agli Apple ID e sottolineando il rigore dei propri criteri di sicurezza.

L’azienda della mela morsicata si è scusata pubblicamente e ha affermato di rivedere il contestato programma di controllo della qualità di Siri che, a quanto pare, ha permesso a molti dipendenti di ascoltare conversazioni private degli utenti, come informazioni mediche, incontri sessuali e anche attività criminali. 

"Ci rendiamo conto di non essere stati pienamente all'altezza dei nostri alti ideali", ha annunciato Apple lo scorso agosto. L’azienda ha poi rilasciato un aggiornamento software alla fine di ottobre, che ha consentito agli utenti di attivare o disattivare le registrazioni vocali di Siri e di scegliere di eliminare i dati audio archiviati da Apple. 

In fin dei conti, anche gli assistenti vocali di Amazon e Google hanno ricevuto questo tipo di accuse in passato e non ci resta che attendere e vedere se gli sforzi di Le Bonniec saranno premiati in futuro.  

Fonte: The Guardian 

Valerio Del Vecchio

Valerio Del Vecchio is an Editor at TechRadar.