Apple, causa miliardaria per le batterie degli iPhone

iPhone 8
(Immagine:: Future)

Un attivista per i diritti dei consumatori ha deciso di denunciare Apple per quasi un miliardo di dollari, accusando l'azienda di rallentare intenzionalmente i dispositivi più vecchi per evitare le spese connesse a riparazione o sostituzione sui device con autonomia scarsa.

Come dichiarato al Competition Appeals Tribunal del Regno Unito, Justin Guttman sostiene che Apple abbia incluso un sistema invisibile di gestione delle batterie in un aggiornamento a iOS, allo scopo di nascondere il fatto che i vecchi modelli di iPhone non siano in grado di eseguire correttamente le versioni più recenti del sistema operativo. Questa pratica è nota anche come "throttling".

Sempre secondo Guttman, il sistema non è stato inserito sulle note del software, inoltre gli utenti non possono disattivarlo, di conseguenza quello che dovrebbe essere un "upgrade" diventa di fatto un "downgrade" in termini di prestazioni.

iPhone e throttling

Dal momento che Apple non ammette l'incapacità dei modelli più vecchi a gestire l'aggiornamento e poiché non ha offerto delle alternative, secondo l'accusa, ciò avrebbe danneggiato i consumatori.

Sul sito web dedicato al caso si legge: "L'accusa è che [Apple] avrebbe violato le leggi sulla concorrenza del Regno Unito, abusando della propria posizione di dominio nei mercati correlati tramite l'esecuzione di pratiche commerciali scorrette e di sfruttamento che hanno danneggiato ampiamente i consumatori e le aziende del Regno Unito".

"Tali pratiche includono: costringere gli utenti a scaricare aggiornamenti iOS che gravano eccessivamente sulle capacità e sulle batterie degli iPhone, aumentando la probabilità di arresti anomali; distribuire all'utenza degli aggiornamenti di iOS contenenti una funzione di 'throttling' che determina riduzioni significative nelle prestazioni dei suddetti iPhone; e la mancanza di comunicazione trasparente circa gli arresti anomali e il conseguente throttling".

Se Apple perderà la causa, chiunque abbia posseduto un iPhone 6, 6 Plus, 6S, 6S Plus, SE, 7, 7 Plus, 8, 8 Plus o X potrebbe chiedere i danni all'azienda.

Non è la prima volta che Apple viene accusata di sottoporre i dispositivi a throttling per spingere gli utenti ad acquistare nuovi modelli. Nel 2020, l'azienda ha sottoscritto un accordo presso un tribunale della California, accettando di pagare fino a 500 milioni di dollari (ma non meno di 310 milioni) ai clienti negli Stati Uniti interessati dal problema. Cause legali simili sono state intraprese anche in Francia e in Italia.

Sebbene l'azienda abbia negato di aver deliberatamente rallentato i dispositivi più vecchi per motivi poco corretti, ha confermato di effettuare tale operazione in alcune circostanze e proprio sui modelli meno recenti. Il motivo andrebbe ricercato nella batteria, magari troppo usurata o nelle temperature troppo basse a cui viene sottoposto un dispositivo, in entrambi i casi i dispositivi vengono disattivati per sicurezza. Fra le funzioni più recenti, è stato introdotto un sistema per il monitoraggio dello stato di integrità della batteria e la possibilità di attivare e disattivare la ricarica ottimizzata.

TechRadar Pro ha contattato Apple per un commento.

Steve McCaskill is TechRadar Pro's resident mobile industry expert, covering all aspects of the UK and global news, from operators to service providers and everything in between. He is a former editor of Silicon UK and journalist with over a decade's experience in the technology industry, writing about technology, in particular, telecoms, mobile and sports tech, sports, video games and media. 

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