AMD nega di preferire il mining al gaming
AMD nega, ma i giocatori si sentono abbandonat
Alcuni nel mono del gaming sono scontenti di AMD, che sarebbe colpevole di preferire i miners, come clienti, ai giocatori. L'azienda nega ma c'è parecchio scontento da gestire.
La polemica è l'ennesimo strascico di una situazione che si trascina da anni: i miners (persone che estraggono criptovalute, come i Bitcoin), comprano schede video in quantità industriale, pagandole anche a prezzi maggiorati. Il risultato è che chi vuole giocare non riesce a trovare GPU, e quando le trova speso il venditore è uno sciacallo che propone prezzi assurdi.
Si aggiungono poi i problemi di produzione e distribuzione derivati dalla pandemia e dalla carenza di chip e semiconduttori - quest'ultima potrebbe durare fino a 2023 inoltrato.
Che colpa hanno in tutto questo AMD e Nvidia? Beh, sicuramente non hanno fatto quasi nulla di concreto per favorire i giocatori, che in teoria sono il loro pubblico principale.
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Le promesse di AMD
Come raccontato da Hot Hardware, Devinder Kumar (CFO, AMD) di recente ha promesso che la fornitura di GPU sarebbe migliorata. Anzi, che sta già migliorando di giorno in giorno.
AMD sembra quindi fiduciosa riguardo alla disponibilità nel futuro prossimo e soprattutto per il 2022. Speriamo che sia tutto vero.
Kumar ha commentato anche le accuse rivolte ad AMD, che starebbe favorendo i miners rispetto ai giocatori. Secondo lui le vendite smentiscono questi fatti, e la maggior parte dei compratori sono giocatori. Chi compra GPU per il mining sarebbe una minoranza "trascurabile".
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La negazione è stata appassionata e assoluta, eppure non del tutto convincente.
Prove e indizi contro AMD
Tanto per cominciare Nvidia, il principale concorrente di AMD, fatica a fronteggiare la richiesta di GPU; ma allo stesso tempo ha almeno tentato di introdurre modifiche che dovrebbero rendere le schede meno interessanti per i miner. Non che sia servito a granché in concreto.
AMD non ha fatto niente di simile, e secondo alcuni osservatori questa inazione è sinonimo di "complicità" con i miners.
Guardandola dal punto di vista d AMD, però, c'è da chiedersi perché dovrebbe preoccuparsi della questione. Dopotutto il punto è vendere GPU, non a chi le vende. E i risultati finanziari dimostrano chiaramente che l'azienda sta andando bene, anzi benissimo. E forse proprio per questo AMD non vuole rendere i suoi prodotti meno desiderabili per chicchessia.
AMD comunque afferma che sono i giocatori, per la maggior parte, a comprare le sue schede. I critici verso l'azienda citano gli ultimi sondaggi Steam, secondo cui la maggior parte dei giocatori hanno hardware Nvidia. Un fatto che porta alla domanda: dove sono i giocatori che comprano AMD? Possibile che nessuno di loro sia un utente Steam che partecipa al sondaggio periodico? Sembra piuttosto improbabile.
Il sospetto è che tutte le schede vendute da AMD, e sappiamo che sono molte, vadano per la maggior parte ai miners. Che è l'esatto contrario di quanto afferma l'azienda.
AMD ama di più i miners che i gamers
Insomma che succede? Ci sono diversi ragioni per credere che AMD stia favorendo i miners, o se non altro li sta lasciando fare senza frapporre ostacoli di alcun tipo.
Ma naturalmente i sondaggi di Steam non sono uno strumento super accurato: bisogna essere utenti Steam e decidere di partecipare, quindi si può dare per scontato che buona parte del pubblico non sia rappresentata.
AMD (come Nvidia) in passato ha creato schede fatte apposta per il mining, nel tentativo di sostenere e accogliere le richieste dei giocatori. Non ha funzionato granché, ma il tentativo se non altro è stato fatto.
Alla fine, resta solo il fatto che AMD non ha introdotto limiti alla potenza delle schede, come invece ha fatto Nvidia. È senz'altro un fatto, ma non è una prova di nulla.
E si può credere anche alle affermazioni di Kumar, secondo cui il mining "non è una priorità". Sicuramente non lo è nemmeno ostacolare i miners, ma non importa: AMD è una società enorme con i suoi interessi e un pubblico variegato, di cui i giocatori sono solo una parte.
Matt is TechRadar's Managing Editor for Core Tech, looking after computing and mobile technology. Having written for a number of publications such as PC Plus, PC Format, T3 and Linux Format, there's no aspect of technology that Matt isn't passionate about, especially computing and PC gaming. He’s personally reviewed and used most of the laptops in our best laptops guide - and since joining TechRadar in 2014, he's reviewed over 250 laptops and computing accessories personally.