Sam Altman, il ritorno a OpenAI e il progetto "Q": emergono i retroscena

Sam Altman testifies before Congress
(Immagine:: C-Span)

Lo scorso lunedì 20 novembre abbiamo scritto del licenziamento di Sam Altman dalla sua posizione di Amministratore Delegato di OpenAI, l'ormai nota azienda alle spalle di ChatGPT.

Subito dopo la rottura tra Altman e il CDA, Microsoft si sarebbe rivolta all'ex dirigente di OpenAI per offrirgli il comando della sua divisione dedicata allo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale a fianco del co-fondatore di Greg Brockman.

Sono passate solo poche ore prima che le notizie dei primi ammutinamenti interni a OpenAI facessero il giro del mondo. A quanto pare un numero consistente di dipendenti ha minacciato l'azienda di lasciare il suo posto di lavoro in caso Altman non fosse tornato al suo incarico. Le proteste hanno sortito l'effetto desiderato e, anche grazie a uno sforzo in tal senso da parte di Microsoft (che tra l'altro sovvenziona l'azienda), sia Altman che il socio e co-fondatore Brockman sono tornati nei loro rispettivi ruoli all'interno di OpenAI.

Con un comunicato pubblicato su X nella notte tra martedì e mercoledì scorso l'azienda dichiarava di aver trovato un accordo per il ritorno di Altman nel ruolo di Amministratore Delegato. Tuttavia il ritorno di Altman e socio è costato la testa di tre consiglieri del CDA che li avevano allontanati.

Secondo quanto riportato da The Verge il nuovo CDA "esaminerà e nominerà un nuovo consiglio formale composto da un massimo di 9 persone" che avrà l'incarico di rimodellarà la governance aziendale di OpenAI. Secondo alcune voci lo stesso Altman avrà un posto nel Consiglio.

Il progetto "Q"  cosa c'era dietro il licenziamento di Altman?

Si è sentito speculare molto sui motivi dell'allontanamento di Altman da OpenAI ma a quanto pare c'era una ragione ben precisa. 

Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, il motivo dell'allontanamento di Sam Altman si chiama Progetto Q. Questo consisterebbe in una AGI (Intelligenza artificiale generale) potenzialmente molto pericolosa della quale non sarebbero stati valutati gli effetti sull'umanità prima della commercializzazione.

Sempre secondo Reuters, pochi giorni prima dello scoppiare del caso Altman alcuni ricercatori dello staff avrebbero avvertito il CDA dell'azienda del pericolo. Una volta appresi e verificati i fatti, il Consiglio avrebbe deciso di allontanare Altman ritenendolo direttamente responsabile.

Secondo quanto riportato da Wired Italia, "a preoccupare i consiglieri di OpenAI sarebbe stata soprattutto la commercializzazione dei progressi, avvenuta prima di valutarne e comprenderne ogni possibile conseguenza".

A quanto pare il progetto Q rappresenterebbe una svolta significativa nell'ambito della ricerca sulle AI "super intelligenti", ovvero in grado di pensare e prendere decisioni come farebbe essere umano

Fonti interne ad OpenAI sono convinte che il progetto Q rappresenti una svolta nella ricerca sui sistemi AI autonomi che sarebbero in grado di superare gli esseri umani in diverse mansioni, il che potrebbe avere un enorme impatto a livello economico.

Nello specifico, il modello AI incriminato è capace di risolvere dei problemi matematici (seppur basilari). Secondo ricercatori ed esperti del settore, la risoluzione di problemi matematici rappresenta uno step evolutivo fondamentale nello sviluppo delle AGI e nella loro capacità di ragionare in maniera sempre più simile a quella umana. Anche senza voler essere catastrofisti a tutti i costi, questo potrebbe avere un impatto importante sulla ricerca scientifica e sulla società in generale.

Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.