Recensione Samsung Galaxy S10e

Uno smartphone pieno di qualità da top di gamma, a un prezzo di gamma media.

Samsung Galaxy S10e
Bild: Samsung Galaxy S10e
(Image: © TechRadar)

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Prestazioni 

Il Samsung Galaxy S10e monta, nella versione europea, lo stesso processore Samsung Exynos 9820 che troviamo sul Galaxy S10 ed S10+. Sarebbe stata sicuramente una sorpresa se Samsung avesse deciso di impiegare un processore più vecchio per il modello ''essenziale'', e ci fa piacere vedere che sia stato utilizzato uno dei migliori chip, soprattutto dopo che Apple ha fatto lo stesso per l'iPhone XR. L'S10e ha totalizzato un ottimo punteggio di 10.523 punti su Geekbench 4.

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Lo standard di 6 GB di RAM e 128 GB di archiviazione sarà abbastanza per la maggior parte degli acquirenti. Samsung, per ora, non sembra intenzionata a portare in Italia la versione da 8/256 GB, ma se vi serve più spazio c’è lo slot microSD.  

È dunque un telefono molto potente, di fatto tra i più potenti che possiate avere oggi. Se la cava più che bene con qualsiasi cosa, noi siamo riusciti a giocare ad Asphalt e Fortnite con le specifiche al massimo. Tenete presente che attività impegnative come i videogiochi consumeranno rapidamente la batteria e lo faranno scaldare almeno un pochino.  

Batteria

Il Galaxy S10e ha una batteria da 3100 mAh, che dura senza problemi un’intera giornata nonostante molte chat, messaggi di email e ascolto di musica. La ricarica è molto veloce, anche in wireless (15 W), anche se non la più veloce sul mercato. Anche questo modello ha la funzione Wireless PowerShare, quindi può trasformarsi in una stazione di ricarica Qi per altri dispositivi compatibili con tale standard.  

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Wireless PowerShare

Una delle funzioni della serie S10 che è stata mantenuta anche per il S10e è la funzione Wireless PowerShare. Una funzione molto interessante, se avete i dispositivi giusti con cui usarla. Sostanzialmente, potete usare il vostro S10e per ricaricare senza fili altri dispositivi che supportano la tecnologia Qi.

Usare Wireless PowerShare è molto semplice: basta attivare la funzione e posare l’oggetto da ricaricare sulla parte posteriore del Galaxy S10e. Funziona, ma purtroppo la velocità di ricarica è ancora piuttosto bassa, quindi dovrete lasciare fermo lo smartphone per un bel po’ di tempo. 

In pratica, potete attivare manualmente il PowerShare dalle impostazioni, anche se Samsung mette a disposizione anche una scorciatoia accessibile dal menu a tendina ad accesso rapido. Dovrete posizionare il dispositivo da ricaricare esattamente al centro dell'S10e, e il telefono vi informerà con una vibrazione se avete posizionato correttamente l’altro dispositivo e la ricarica è iniziata. 

È una funzione fantastica, ma probabilmente non la userete molto - forse per rianimare il telefono di un amico. Ma Samsung stessa ha proposto un possibile scenario d’utilizzo: di notte, collegherete il Galaxy S10 alla presa per caricarlo e, attivando Wireless Power Share, potrete caricare anche un secondo dispositivo (come per esempio i nuovi Galaxy Buds). Due oggetti con una sola presa. Wireless PowerShare non si può attivare se la batteria non è carica almeno al 30%. 

Se per sbaglio si stacca la spina mentre l'S10e sta ricaricando un altro dispositivo, la funzione PowerShare verrà disabilitata in automatico una volta che la batteria scende sotto il 30%.

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Esperienza pratica 

L’autore di questa recensione trova grotteschi la maggior parte dei telefoni di grandi dimensioni, ed è affezionato al suo iPhone 6S. Ritiene che il Samsung Galaxy S10e sia un sostituto perfetto, praticamente identico per dimensioni ma con uno schermo più grande. 

Da questo punto di vista il Galaxy S10e è comodo da usare con un mano, e brilla anche per il fatto che i telefoni piccoli sono ormai una categoria con ben pochi membri. La nuova interfaccia Samsung funziona ancora meglio in questo formato compatto. 

La nuova Samsung One UI colloca molti elementi in basso, dove sono facili da raggiungere con il pollice. È possibile spostare e riorganizzare le cose, se volete. Anche la sezione Impostazioni è stata rivista, con meno categorie e un albero più ramificato. 

Il Samsung Galaxy S10e usa Android 9 naturalmente e, visto che è appena uscito, dovrebbe essere tra i primi ad avere Android Q, quando sarà il momento. L’azienda afferma di aver usato l’AI per migliorare le prestazioni, e tendiamo a crederci: muoversi nell’interfaccia mostra in effetti velocità e reattività ai massimi livelli. Ma gli altri usi dell’AI sono ancora più interessanti: Bixby Routines per esempio, che automatizza alcune attività in modo simile a quanto potreste fare con IFTTT. Potete impostarle manualmente, ma il telefono comincerà a imparare le vostre abitudini e a un certo punto sarà lui a suggerire delle routine personalizzate - sempre secondo Samsung. Nella nostra esperienza non ha proposto nulla, ma forse ha bisogno di più tempo. 

Dal punto di vista del consumo multimediale, il Galaxy S10e non offre molto di cui lamentarsi, ma non è nemmeno l’ideale. Lo schermo più piccolo non è il migliore per guardare un video, e la cosa è evidente se lo si mette accanto un modello Plus. Stessa cosa per i videogiochi, con i quali si finisce spesso per coprire parti importanti dell’immagine con le proprie mani - un problema che si risolve con gli schermi più grandi. Se vorrete usare le cuffie, il jack da 3,5 mm è il benvenuto. All’occorrenza, comunque, gli altoparlanti offrono un volume massimo di tutto rispetto, ma una qualità generale non all’altezza di altri top di gamma. 

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Valerio Porcu

Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.